mercoledì 21 novembre 2012

UN UOMO SOLO AL COMMANDO



















"Ceux qui s'appliquent trop aux petites choses deviennent ordinairement incapables des grandes". (Francois de La Rochefoucauld).


“Citius!, Altius!, Fortius!”. Olimpica locutio, che ben s’attaglia al possente, onnipresente, “Sindaque du Role”, il Maire Partenopeo, lo zapatista napulitano, il Giggino Cocozzaro, sindaco per voluntas populi dal giugno 2011, e già applicatosi con lungimiranza e “bonapartenopeismo” egotimico e fluttuante a far terra bruciata attorno a sé: fermamente convinto d'esser in groppa al vento del cambiamento, Megaloman s'applica come novello Stakhanov, a soffiar dalle spalle la polvere dei nani che gli fan da contorno, lui Titano, che s'erge come Sol, abbagliando e disperdendone i satelliti.

Passo indietro: prima dell'ultima epurata, la Riccio, ex prefetto di Rieti e Piacenza, donna di polso e di legittimità, voluta dll'istesso Giggino Murat a capo dell'organo a direzione generale di Saint James Palace Hotel, toccò al Signor Rossi, l'angelo della legalità gianduiotta, quel Raphael voluto seeempre fortissimamente da Giggino, come Presidente d'ASIA, ormai alla deriva continentale; poi ci fu il tandem degli assessori Narducci e Realfonzo, sfanculati come sol uomo per divergenze "sindacali", con l'uomo al timone solitario, quello che non deve chiedere mai, e che quantunque chiedesse si risponderebbe da solo; a completare l'assortimento, staffisti defenestrati perchè vicini, troppo, ad ex assessori invisi, valzer di poltrone ad incarico e deleghe per consiglieri comunali viepiù fedeli, tourbillon per assessori sempre in bilico e scadenza. Giggino sarà pur sempe n'amico, ma meglio non girargli le spalle d'amblais e da presso.
Le stilettate arancioni, saranno pure rivoluzionarie, ma restano infisse pur sempre nelle scapole.

Riavvolgiamo il nastro: la Riccio si dice sconcertata dalla rimozione coatta,  restando di sasso ed "allibita, visto che fino a pochi giorni fa il rapporto mi era stato confermato come saldo", dall'atto pubblico di giunta a sconfessione: dove la ragione, ove il torto? L'aporia elicoidale pare solversi nella querelle della mancata firma di contratti essenziali per il precario mondo della scuola partenopea, minus habens da sempre, con aggravio esasperante per precari, maestre ed alunni. A breve giro v'era stato incontro al vertice, tra rappresentanti sindacali dei precari a targa Cgil,  Gigginobello e nuovo assessore al lavoro Panini (pure questi di targa Cgil), conclusosi con patto d'acciaio e stretta virile: la firma dei contratti sarebbe arrivata da presso, "ambress", dopo aver effettuato un rapido calcolo di quanto occorrente a far partire il godot del tempo pieno e del refection day per materne e primarie.

Pare fossero delineati anche i numeri in ballo da giocarsi a lotte (di governo, che al Nostro, Monti sta sul groppone) : 317 incarichi, 68 per il sostegno, 140 per gli asili nido e 90 per l’infanzia. Insomma, tutte le maestre (mordacemente pronte all'incatenamento diuturno e quotidiano) salve, almeno per un po'.

Poi che fu? Fu che la responsabilità della firma contrattuale spettante in capo alla Riccio non trovasse copertura finanziaria per procedere alla stabilizzazione delle precarie, indi la medesima si rifiutasse di apporre la sua crocetta sotto, si fece la croce e si barricò in un niet definitivo: "Prendono in giro la gente, quei contratti per le maestre precarie sono nulli, non hanno copertura finanziaria e quindi non sono validi. Non potevo firmarli. Così si creano false aspettative nelle persone".  La risposta della componente sindacale non si fa attendere: "A firmare deve essere la Riccio. E’ lei che a luglio consigliò la delibera approvata ad agosto con la quale l’assunzione delle maestre era considerata un servizio indispensabile". 

Invero, l'ormai ex direttore generale del Comune pare aver da ultimo appoggiato l'idea d'una fondazione a controllo comunale, come avvenuto in altre realtà, come Pomigliano D’Arco, Genova e Modena,  per garantire le attività di scuole e servizio mensa, di concerto con organizzazioni sindacali (che non mancano mai, ad abundantiam), ma di mettere la firma sotto al contratto, a rischio d'esser chiamata in causa dalla Corte dei Conti per danno erariale, nun ce penza nemmeno. La competenza dovrebbe passare ora all'Auricchio, braccio destro del Sindaco e capo del suo gabinetto: vedremo come si conchiuderà la storiaccia precaria ed il conto della Corte.


L'affronto al maschio-alfa-dominante, il margravio medievale che tutto sorveglia e controlla, costa caro, e la pelle del malcapitato constestatore del conducator gulliveriano viene piallata e a bella vista posta sulle scale di Palazzo: un uomo solo è al Commando, e lo "ius grilletti" per silurare il bastone nell'ingranaggio viene data a colpi di mazzuola cocozza, a guisa di carota. Ovetto killer perfecto, il buon De Magistris; la carabina è ancor rovente, il corpo ancor caldo, e la sorpresa non manca mai: chi sarà il prossimo defenestrato? A Palazzo c'è la riffa, e s'accettano scommesse.

Il Predator è sempre in caccia.

Nessun commento: