martedì 20 novembre 2012
"CCHIU' PALMA PE' TUTTI!"
"Il tuo Parlamentare ha fame di voti, non affamarlo che affamiglia".
Refrain diuturno, ubiquo, sempiterno, perchè l'Homo Politicus parlamentare ha fame di voti, le terga son a rsichio, si terremota la legislatura, il bradisismo è ritmico e si rischia la collottola: dunque meglio una colletta di voti, tra colletti bianchi, sporchi e inamidati, ma non solo; costruire una solida carriera partitica ed istituzionale costa tempo, denaro e fatica, e le fondamenta abbisognano di continuo cemento fresco per solidificare il montrum in costruzione. E cosa c'è di meglio d'un bel condono ad aedificandum, per garantirsi un futuro radioso e grigio, armato come cemento, a solidificare le chiappe in Parlamento ?
E' quel che avrà pensato l'epigono di Cosentino sullo scranno del PDL Campano, l'ex Ministro di Giustizia targato Nano del Porneo, Nitto Palma "Napalm", l'incendiario delle licenze edilizie, il distruttore delle autorizzazioni ambientali, il liberalizzatore degli abusi vesuviani, condonatore e conducator delle istanze di costruttori ed abitanti "abusivi" in quel di Roma: dopo aver provato invano a reintrodurre le immunità e guarentigie totali per i parlamentari, ci ha riprovato in Aula con l'anti-proibizionismo cementifero: un bel bacino di voti ca va sans dire, per il feudatario del partito destrorso e berlusconide in Campania. Ma Governo e forze miste di maggioranza-opposizione (PD, Lega, IDV) hanno escluso la calendarizzazione del d.d.l. sulla riapertura dei termini per le sanatorie edilizie (et ammèn, almeno per un po').
Nitto Napalm ha buttato la pietra dello scandalo edilizio nel mare magnum dell'illegalità in Campania e non solo: l’ex ministro della Giustizia è il primo firmatario di questo provvedimento scellerato (il sedicesimo tentativo del PDL, da gennaio 2010, di riaprire i termini dell'ultimo condono edilizio del 2003) , una coazione a ripetere distorta, eppure tanti troppi gli interessi in ballo e di chiara matrice (anche e soprattutto) affaristico-malavitosa. Solo un'idea della querelle e della mole di numeri in ballo: il "Rapporto Ecomafia 2012" di Legambiente stima in 258.000 gli immobili abusivi sorti tra il 2003 e il 2011, per un fatturato totale di circa 18,3 miliardi di euro. La politica para-legale del Tappo di Cerone e delle sue schiere ha creato un "effetto aspettativa", contribuendo alla genesi (solo nel 2003) di quasi 40 mila nuove case illegali, con un massiccio incremento dell'abusivismo, crica il 41% in più tra 2003 e 2011.
Il cemento selvaggio, è settore d’ottima tenuta, che sfida la crisi strutturale delle aree ed indici economici in Campania e Sud Italia, in controtendenza assoluta rispetto al mercato legale degli immobili: imbarazzante è, ad esempio, il dato inerente l'abusivismo costiero nella Regione Infelix, con 476 infrazioni edilizie accertate, 100 mila domande di condono, dato esponenziale ed in costante crescita, secondo solo a quello siculo, con 630 e passa infrazioni. Per tacer degli ecomostri sorti come Scilla e Cariddi sulle isole del Golfo, tra Procida Ischia e Capri, a gelare il sangue ittico della Sirena: il rapporto "Mare Magnum 2012" parla di un vero e proprio bacino elettorale da spartirsi, col popolo mesmerico degli abusivi pronto a tutto per salvare il bene condonabile sì caro; e solo a Neapoli vi sarebbero circa 6800 e passa casette senza pedigree, sconosciute ai registri catastali.
"Mi hanno paragonato a Cetto La Qualunque - si difende il Palma campano - ma delinquenti sono le istituzioni della Regione, che hanno permesso abusi per oltre vent'anni": e certo il Bell'Antonio Bassolino non ha brillato per buona amministrazione (mammadocarmene! ) ed imparzialità politica, lasciando Napoli e provincia a boccheggiare sommersa da tonnellatedimunnezza, percolato e roghi tossici a sfumacchiare (e che continuano a straziare, nell'indifferenza mediatica generale), ma si farebbe torto all'Albanese paragonando Cetto al prode Nitto. Dopotutto La Qualunque rimane personaggio fantasioso a satiresca parodia, mentre il nostro Napalm, si bruciacchia la faccia per una manciata (seppur cospicua) di voti "abusivi".
Eco-mostri d'Italia crescono e pasciono, all'ombra delle emergenze in fiore; e più bella Palma non può crescere e svettare, se non all'umbratile brezza d'una poltrona ben radicata sul Montecitorio più alto.
Non lasciare che il tuo parlamentare sfiorisca appassendo, annaffia il suo bacino, che le elezioni s'apprestano.
E appestano, in cerca di condono.
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