lunedì 31 ottobre 2011

Maserati a Misurata




Velate polemiche per il Ministro Ignazio ed il suo Ministero a testuggine romana.

Diciannove Maserati son troppe per un solo Ministro!

Ignazio si difende: "Minchia, sono per il "Made in Italy!". E poi volete mettere

l'invidia dei ribelli quando vedranno i nostri militari pattugliare le strade in

Maserati?

Ah...i militari continueranno a girare in Lince semi-scassati? Eh, ma il lusso vuole

le sue vittime!

Satira affabulatoria per baruffe e batuffoli da batton rouge


"Nun me l'accettano più neanche all'Ipercoop".


Su(o)pposizione. Renzi porterà "solo idee" per il partito. Per i voti si stanno ancora attrezzando.


Il "Big Bang" all'interno del PD. Ma è il solito kamikaze.


Su(o)pposizione 2. Renzi: "Non sappiamo quando, chi e come, ma adesso tocca a noi". Ne apprezzo la visione chiara.


Bersani non teme il confronto. Ma per ora lasciate un messaggio in Segreteria.


Scienze. La strategia dei virus è sopravvivere replicandosi nell'ospite. Ma ora basta parlare di Renzi.


Governicoli. Il Ponte di Messina si farà. Quando si fugge via, ci si porta lo Stretto indispensabile.


Gozzip. E’ uscito il nuovo libro di Bruno Vespa. Ovviamente, lo trovate nei vespasiani.


TV. Ferrara a Raidue al posto di Santoro. Ci starà stretto.


Lavoro. La situazione non è così drammatica. Si riesce ancora ad avere il pasto fisso.


Economy. Una rete di protezione per l'Italia. Con questo governo è d'uopo il preservativo.


Sport. Malore per Cassano. All'improvviso ha iniziato a parlare in italiano.


Cassano sta lentamente migliorando. Già riconosce i suoi conti correnti.


Politique. Montezemolo: "Per salvare il Paese, governo di salute pubblica". Dopo quello d'igiene mentale.


Gozzip. Esce il libro di Fabri-Fibra,"Dietrologia". Già dal titolo si capisce che parlerà di politica.


Governicoli. Sacconi: "Temo una stagione di violenza". Nelle riunioni del Consiglio dei Ministri introdotti gatti a nove code, manette e tute di latex.


USA. In arrivo protesi al seno gonfiabili. E per i più agguerriti c'è anche la versione Tomahawk.


Sesso. Per il 60% degli uomini sarebbe un ottimo antistress. Il resto conosce già tua moglie.


Berluscanews. “In Russia godo di grande popolarità”. Lo chiamano "Il Generale Infermo".

venerdì 28 ottobre 2011

Avanti Populism!




“Noi siamo i soli a considerare chi non partecipa alla vita pubblica non come un cittadino tranquillo, ma come un cittadino inutile”.

Seme ed eloquio d’un Pericle d’antan, sintesi di vulgata popolare in salsa ateniese, s’era intorno al 430 a. C. quando il nostro s’accingeva a smollare il potere, dopo un trentennio sul pulpito più apicale dell’Ecclesia ellenica che fu (e peste lo colga! Come, ahimè, lo colse).
“Etade di Pericle” par si dica, indicando un vetusto periodare di progetti d’arte varia e cultura pop(olare), a nome dei più, e di maggioranze eque ed egualitarie.

Veloci s’affastellano gli evi, forse gli avi, ed in quel di Neapolis, città ellenica e meticcia per antonomasia e velleità, ecco il prode Giggino Murat, varare in un lampo, arandone il campo, la sua personale ecclesia popolare, un distillato di démos e cràtos in ragù al bacio, sul fuoco e sulla cenere (bassoliniana) a pippiare.
Mesdames e Messieurs, vestite la sciassa delle assisi comuni, i beni son del Popolo! (“Soviet fratelli far festa!”). E giù nell’impasto, gaudenti e flambè, come chef da cousine, frattaglie di democrazia rappresentativa, lacerti d’assesorati e consiliature, feijoada di Porto Alegre, uno spruzzo di democrazia diretta e costituente, ed a commiato dal desco una corposa chocolat Svizzera e referendaria: benvenuti “Da Giggino, voto ‘e press”, et voilà, la Costituente è servita!
Oppure preferite il Laboratoir Parthénopéen, dove s’ammischino fragranze balsamiche per rinvigorire la vox populi leggermente affumichè? Non v’appaurate, c’è modo, maniera e codificazione certosina; e allora andiamo al regolamento! (e qui ci starebbe bene l’arboriano memento per andar indietro tutta).

Esso recita testuale accussì: Art 1: “Il Comune di Napoli promuove la Costituente dei beni comuni, al fine di tutelare e valorizzare i beni di appartenenza collettiva e sociale che sono garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini”. Come incipit è ben certo che sia valido e valente: in democrazia effettiva, non sincopata, i panni di clientes arraffoni, piranhas politicanti ed elites para-industriali, son da lavare in privati consessi, ed è palese che beni collettivi sono del “popolo”, e ben saldi, dovendo rimanere nel demanio pubblico; è cosa sacrosanta, oltrechè giusta. Eppure.
Eppure: anni sviliti di senso e democrazia, fallacia e malafede partitica, e partecipazione silente; occupazione indebita di sedi pubbliche da parte di margravi e prosseneti smargiassi, crapule finanziarie e speculatorie; soggettivismo illecito ed arruffone, massoneria legislativa come pret a porter per nani da giardino; tutto ciò non rende vano il richiamo al collettivo, a ciò che non è “mio”, perché “nostro”. Ed è meritorio, è bene (comune) che il Comune s’assieda alle assisi (mi si perdoni il calambour, il pastiche lo lascio Gadda); ma…cui prodest?

Chiarifico il pensiero: si menziona, viepiù sotto, nel medesimo codicillo (art. 4 del regolamento) l’ “Assemblea del Popolo” (che s’abballi in quel di Napoli, il comun-twist?) con “funzioni di rappresentanza della cittadinanza, con funzioni d’indirizzo generale della Costituente e di verifica della realizzazione delle iniziative di partecipazione”. Dunque organo di democratica partecipazione della città, diviso per macroaree, sedici in tutto; dalla generica consulta sulla “Promozione della pace e della cooperazione internazionale”, passando per “Ambiente, Rifiuti, Tutela della Salute” (tematica sì attuale su base territoriale e provinciale), “Politica della casa” (per consiglieri sfrattati dall’alveo materno ed accasati altrove??), “Politiche Giovanili”, “Sport” e concludendo con “Bilancio Partecipato” e “Beni Comuni”.

Bilancio Partecipato, ed in parallelo, la similitudine corre a ritmo di samba in quel Porto Alegre, capitale del Rio Grande, a sud del più Sud del mundo: samba-salsa al ritmo de carioca e de democrazia, dal verde-oro al giallo-rosso del labaro comunale neapolitano; è dal 1989 che la partecipazione diretta della cittadinanza è un pilastro della democrazia associativa della metropoli brasilera. Bilancio in rosso per entrambe le città, Napoli finanziariamente non è Alegre, ma neanche Porto lo era: casse in dissesto, progettualità asfittiche, rabbia e scetticismo per la latina; casse in dissesto, vulcanismo del Murat, energia cittadina ed un’onda civica in risacca, per la Partenope addormentata. Riflessi speculari, partecipazione allargata; il paso doble democratico pare possibile. Il cammino partecipativo di Porto Alegre ha portato la cittadina carioca ( che conta circa 1.4 milioni d’individui) a varare una serie di riforme ed elaborati su base cittadina fin dall’89. In Europa cadeva il muro, in Brasile si rischiava di rimanerci sotto: eppure.
Un percorso dinamico, quello del Bilancio Partecipativo, che negli anni più recenti ha raggiunto una ciclicità progressiva e ben sedimentata: in ognuno dei sedici distretti si tengono assise plenarie cittadine, con la presenza del Sindaco e degli amministratori competenti. Gli scopi sono riassumibili nella elastica e pragmatica adattabilità delle richieste dei singoli distretti alle soluzioni reali offerte dagli amministratori, all’implementazione dello scambio informativo, alla disamina dei progetti pregressi già realizzati.

Focus su Napoli adesso; parallelamente, alle consulte vesuviane sono iscrivibili singoli ed associazioni, collettivo civico spontaneo ed organizzato, al massimo per tre consulte in sincrono, il tutto attraverso rete del web. Cosa buona e giusta, del resto Internet è bene comune, Giggino docet.
L’assessore di turno prende parte alla consulta, il Sindaco è facultato, è attivata una segreteria speciale presso l’Assessorato ai Beni Comuni, e viene nominato un “facilitatore” per area tematica; orbene, alla fine della filiera, il prodotto è smerciabile? Andiamo al regolamento (e daglie, Arbore!).

Tavoli di Lavoro, art 6, co. 5 e ss.: “La Giunta ed il Consiglio dovranno tener conto della deliberazione della consulta in ogni atto riguardante l’argomento in questione. Qualora la Giunta non tenga conto delle indicazioni provenienti dalle consulte dovrà fornire adeguata motivazione, inserendola nel testo della deliberazione. Nel caso in cui la consulta non si sia ancora espressa su un argomento […] la Giunta non è obbligata ad attendere il pronunciamento della Consulta”.

Ergo, Sindaco e Giunta non sono vincolati, non v’è la tassatività delle delibere popolari, non c’è obbligo d’esecutività per gli organi amministrativi comunali.

Salto transatlantico, de nuevo: alle assemblee del Bilancio Partecipativo (e a quelle tematiche) partecipano tecnici del comune per le discussioni più ostiche e meno fruibili; terminati queste “preliminari”, si organizzano nuove e Seconde Assemblee, nelle quali saranno votate le priorità del Distretto, con l’elezione di 2 consiglieri che rappresentereanno lo stesso nel Consiglio Municipale di Bilancio (un Consiglio slim composto da 2 consiglieri eletti, più due consiglieri per ogni forum tematico). Funzioni previste per tale assise:recepire le richieste popolari emerse nei vari distretti, conciliarle con le risorse, proporre ed approvare il bilancio assieme ai membri dell’amministrazione.

Un lavorìo contiguo, bilaterale, uno stretto contatto tra rappresentatnti eletti e cittadini: il Consiglio Municipale del Bilancio esamina l’intero processo del Bilancio Partecipativo, decretandone il fallimento o la riuscita sul campo reale e politico-partecipativo. Negli ultimi Bilanci di Porto Alegre le assemblee organizzate dal basso si occupano financo delle spese per il personale della medesima amministrazione, stabilendo anche la suddivisione dellle singole risorse per ambiti ed esigenze distrettuali. Dulcis in fundo, il Bilancio Partecipativo è approvato senza alcuna modifica, in maniera de facto vincolante dal Consiglio Comunale, e gli amministratori (leggasi Sindaco in primis) sono tenuti al rispetto delle decisioni dirette della cittadinanza attiva.

Morale della favola per il Pifferaio Magico: ammaliare le masse è mediaticemente stimolante e proficuo, decretare il successo d’innovazioni politiche e democratiche è sovente più complesso e ben arduo. E’ progettualità sedimentata nel corso dei decenni, sperimentazione continua, compartecipazione e condivisione di mission comune. E non solo per il Comune.
La formazione di un corpo elettorale che non sia massa acritica e plaudente al tocco del piffero, ma che trasmuti come in alchemico athanor, in cittadinanza attiva ed informata, richiede una visione che sia profetica ed iper-reale come vaticinio di Sibilla (e in quel di Napoli ce ne intendiamo ancora). Può l’Amministrazione Cittadina operare la sintesi mirabile, la trasmutazione medievale, in sì poco ed esiguo tempo? Oppure si rischia di trovarsi il Taumaturgo a curar scrofole con l’imposizione di mani, quando invece s’abbisogna di cervello?
Per adesso abbiamo il Regolamento.

Sperando che Sibilla non diventi Cassandra.

lunedì 24 ottobre 2011

Suture di satira per satiri saturi


"Parbleu Nanò! Non attache co' moi...prova con la Culonà Inchiavabil!"



Politique. Da Napoli Alfano inneggia al PDL come "partito degli onesti". Seduto tra Cosentino, Cesaro e mentre saluta Landolfi e Nespoli. Ma era solo il lancio della nuova stagione di "Scherzi a Parte".


Napoli 2. Spopola sulle banacarelle il video hard di Belen. Lo vendono sotto l'etichetta "comizi politici" del nuovo "Forza Gnocca".


Berluscanews. "Mai aiutato Tarantini e Lavitola", ha dichiarato Madre Teresa.


Politique. Nasce il Movimento di Responsabilità Nazionale. Berlusconi e Scilipoti assieme sul palco. Il Mostro di Rostov ha disdetto all'ultimo momento.


Italique. No-Tav, il giorno della protesta. Non si vedeva così tanta massa concentrata per un tunnel da quella volta dei neutrini del Cern.


Gheddafix. Il corpo del dittatore restituito ai cari. Berlusconi avrà la mano.


Berluscanews. Per il Premier la questione Lavitola è "colpa d'Alfredo" (il maggiordomo). Del resto la sua è una vita spericolata.


Politique. Frattini: "Inopportuno ridicolizzare l'Italia". Quest'attacco diretto al Premier non è da lui.


Cinema. Va forte "Matrimonio a Parigi". Specialmente la scena in cui Sarkozy e la Merkel mettono sotto con la limousine il nano da giardino.


Vaticanews. "Serve una nuova autorità finanziaria mondiale". Ed anche questa siederà alla destra del Padre.


Governicoli. In arrivo dodici condoni. Ma basterebbe una condanna.


Su(o)pposizione. Indagato D'Alema. Quando non possono prendersela con il Premier, attaccano i suoi più intimi amici.

lunedì 17 ottobre 2011

Neapoli, Via Foria, tra passato e presente



Cos’è una città? Ve lo siete mai chiesto? E’ un agglomerato di mura e mattoni, palazzi e strade, cemento e monumenti? Oppure, oltre ad essere un luogo fisico, è “anche” una costruzione metafisica al contempo? Non è forse un “corpus” unico di relazioni e passioni, tradizioni e tradimenti, sorrisi e tormenti?
Se la città è questo “unicum”, questo terreno fecondo, l’ humus primigenio da cui si generano ed accrescono le umane vicende, allora Napoli è “cosa umana” per eccellenza, è frutto prelibato e privilegiato della socialità e della cultura che ogni uomo può e deve esprimere. Napoli come ombelicus mundi delle passioni viscerali, dei tormenti e delle epifanie di un popolo complesso che da sempre si dibatte in sé stesso, avviluppato in logiche politiche e sociali che paiono sempre più marginali, ed incapaci di arginare il Mare Magnum di una indifferenza civica che rasenta ormai il qualunquismo più bieco e menefreghista. Ma non è stato sempre così. C’è stato un tempo in cui i fregi delle statue e gli stucchi delle vie rilucevano al sole d’una capitale monarchica e millenaria, di matrice e stampo illuminato, di specie illuminista, in definitiva europea: c’è stato un tempo in cui questa metropoli possedeva un’anima feconda ed avanzata, tale da poter rivaleggiare con le altre gran dame d’Europa; le vesti sgargianti, il passo sicuro, incedeva maestosa nelle sale barocche del Gran Ballo della Storia, rilucente e regina, lo sguardo teso verso una gloria terrena che mai più riuscì a sfiorare. Quasi tre secoli son trascorsi da allora, il Settecento s’assise sul suo trono regale, quietando il suo spirito, assopendosi tutto, in un ozio mortale che s’impresse nel cuore e nella mente di una Napoli non più padrona del suo destino. Ed oggi? Lo sguardo della Gorgone ci ha a tal punto pietrificato? A tal punto il remo d’Ulisse s’è infisso nel tufo ambrato delle cave greche, delle mura angioine e dei palazzi nobiliari? Uno stato comatoso che si protrae nell’abbandono dei luoghi, nell’incuria delle vie, nella solitudine dei vicoli, nell’ombra marmorea delle chiese: un cupio dissolvi, horror vacui dell’anima un tempo feconda, di una città che dal mare spumoso nacque e che nei gorghi di un presente paludoso di sabbie e veleni rischia di affondare. E nessuna mano si palesa all’orizzonte, tesa nel soccorso, c’è solo la nostra ombra che s’allunga nel meriggio inquieto d’una notte tentacolare, oscura e silente come l’abisso del mare profondo. Allora, quali le speranze? Quali le soluzioni per una Napoli nobile decaduta, di antica dignità signora, e di cui s’ignorano ancora colpevolmente le potenzialità inespresse? Prenderemo ad esame un segmento topografico ben preciso, un tassello chiave per ricostruire per intero il mosaico partenopeo nella sua complessità metropolitana: la nostra analisi partirà dal celebre Museo Archeologico Nazionale, percorrendo tutta la direttiva viaria, e si concluderà nella piazza dedicata ad uno dei regnanti più amati dal popolo napoletano, Carlo III di Spagna, semplicemente Re Carlo per i Napoletani di qualche secolo orsono.
Il Museo, quel che un tempo era il Palazzo degli Studi, s’erge maestoso alla punta della via, anzi del Viale di Foria, scrigno Farnese e di classiche vestigia, voluto fortemente dai Borbone, perché Napoli rivaleggiasse con Vienna, Parigi e l’Europa tutta, senza timore reverenziale: un monumento che s’imprime nello sguardo del turista e nel quotidiano e frettoloso incedere dei napoletani d’oggi, che rincorrono il tempo senza afferrarne mai la coda. Speculare ad esso è la Galleria del Principe di Napoli, sorella minore di quella ben più salottiera (almeno nell’immaginario oleografico e da cartolina) e tagliata su misura per quell’ “Umberto”, Re Savoia della Partenope monarchica; la “Piccola”, costruita sul finire del secolo XIX, fu una dei primi edifici ad intessere una trama di vetro su un’anima di ferro, marmi e stucchi che si rispecchiano in un Liberty d’antan, che negli anni prese piede nelle vie chic e alto borghesi della città. Il progetto unitario del Viale di Foria, la cui toponomastica è da ricercarsi nei nobili casati del tempo che fu, e precipuamente in quello dei principi Caracciolo di Forino, che nella zona possedevano beni immobili e terre a coltivazione, vide la luce ai Lumi del Settecento, con l’avvento sul trono napoletano del nobile Re Carlo, che avviò un rinnovamento culturale ed urbanistico senza pari, rivoltando l’ex vicereame spagnolo come un pedalino merlettato. Sorsero dal nulla monumentali complessi rosso pomepeiani, di bugnato e tufo inghirlandati, promenades illuminate ad olio, ville e camminamenti di pubblico dominio: Napoli s’apriva al mondo europeo ed internazionale, pur conservando intatte le sue contraddizioni e i chiaroscuri così cari a viaggiatori e letterati d’Oltralpe; se ne leggono di bozzetti al riguardo, dall’americano Henry James, passando per il sarcasmo tipicamente British di Oscar Wilde, per finire al fantasioso virtuosismo barocco del francofono Dumas. Napoli da sempre ha attirato lo sguardo dei popoli come fosse una maledizione: forse l’invidia, forse l’incomprensione, fatto sta che lo straniero nei nostri confini si sente padrone di cantarcele sempre quattro, come se non fossimo da sempre bravi a cantarcele da soli! Tralasciando le beghe letterarie, continua la nostra promenade verso l’attuale Piazza Cavour (che immancabilmente, nel gergo più comune diviene “Càvour”, l’accento retrattile, come sfregio felino sulle rotondità savoiarde dell’esimio Camillo), nella quale ci si trova scissi e frastornati: alla nostra sinistra le meraviglie barocche del Seicento fruttuoso, la chiesa domenicana della Madonna del Rosario, detta del “Rosariello alle Pigne”, con la sua doppia facciata di stucchi eburnei; alla nostra sinistra, una colata di cemento armato di foggia rettangolare, un casermone frutto della rapacità imprenditoriale e del malgoverno laurino del secondo dopoguerra: l’edificio, costruito per ospitare moderne sale operatorie, strutture amministrative e logistiche dell’ospedale degli Incurabili, non servì mai all’uopo e da decenni ospita un comprensorio scolastico di vari indirizzi didattici. Il ciclope incombe maligno sull’emiciclo della piazza, oscurando i resti murari della Neapolis del V secolo a.C., e togliendo aria alla collina degli Incurabili alle sue spalle: il progetto di recupero urbanistico, che contava di ripristinare l’antica destinazione murattiana di villa e giardino pubblico, rimane lettera morta, mentre il sepolcro imbiancato ci guarda altezzoso, indifferente alla sua deformità architettonica.
Ma non è l’unica aberrazione urbanistica che incontriamo sul nostro cammino, quasi che la Dea dell’Armonia fosse vilipesa con dolo razionale da Tiresia ciechi e senza il dono della preveggenza: uomini indifferenti alla plasticità perfetta degli antichi, che l’arrivismo rampante di anni convulsi rese orbi ed arroganti. La chiesetta neoclassica di Santa Maria delle Grazie è sprofondata tra due faraglioni di cemento armato, che come due corazzieri implacabili la scortano dagli anni del dopoguerra; il complesso pare quasi soffocare, una prece silente che nessuno ascoltò mai, che non impietosì di certo i costruttori e gli affaristi del tempo. Sulla stessa direttiva s’apre l’antica Porta San Gennaro, uno degli innumerevoli portali in piperno del periodo vicereale, affrescata con perizia dal calabrese Mattia Preti, in occasione di uno dei pestilenziali flagelli che s’abbattevano con regolarità circadiana sulla sventurata Partenope; alla base dell’affresco è assiso un San Gennaro marmoreo che benedice la cittadinanza. Nello specchio della porta s’intravede lo spicchio dell’antico complesso monastico di Gesù delle Monache, con l’elegante facciata di piperno a doppio vestibolo tipico del Seicento barocco napoletano: la chiesa è un gioiello di fregi e decorazioni, al suo interno vi sono le opere delle grandi firme dell’epoca, quali il Solimena, Luca Giordano, il Vaccaro, il de Matteis; il monastero s’ allunga poi su via Settembrini, dove l’antico ed il moderno si tendono la mano, in una contiguità muraria tangibile, oltre che figurata. Il MADRE svetta signorile e compatto tra stradine che un tempo risuonavano dei canti antichi e delle urla sguaiate di un popolino signore indiscusso dei vicoli: il museo è stato inaugurato nel duemilacinque nei locali di quello che nell’Ottocento era il convento di Santa Maria di Donnaregina, e che fu in parte ridimensionato per l’ apertura della Via del Duomo, cardine principale che collegò il Settecentesco Viale di Foria con la zona portuale. Arte concettuale, Dada, Pop Art, Minimalismo, hanno trovato una casa feconda in cui svelare sé stesse ad un pubblico di cultori o semplici curiosi: numerose le opere ospitate, tutte ascrivibili ad artisti di fama internazionale ed indiscussa, quali Kounellis, Koons, Paladino, Kapoor, la Horn, eccetera. Continuando il nostro iter per il Viale, tornando per un momento all’intersezione di Via Duomo, davanti ai nostri occhi si staglierà il Palazzo dei Busti dell’architetto Schiantarelli, lo stesso cui si deve l’armonizzazione del Museo Archeologico con i dettami funzionali e decorativi dell’epoca: l’edificio, abbellito con busti in marmo di pregevole fattura, fronteggia l’ennesimo monstrum sorto dal marasma degli anni post bellici, il grattacielo Ottieri, una follia di cemento armato alta quanto un transatlantico, nel pieno centro della città. Ancora frastornati dal caleidoscopio architettonico che ci si para innanzi, e che frammenta le dinamiche urbanistiche in isole a mosaico di diversi generi e stili, sulla prosecuzione del Viale di Foria ci imbattiamo nella chiesa secentesca di San Carlo all’ Arena, con l’annesso convento circestense oggi sede di comprensori scolastici. La chiesa prende il nome dalla rena che anticamente si riversava a valle dei Vergini, nei giorni di acque torrenziali, trascinando seco argilla e masserizie d’ogni sorta, un fenomeno visibile fino agli inizi del Novecento, annoso tormento per gli abitanti dei bassi, per le matrone dei vicoli che si dannavano l’anima per tenere l’acheronte fangoso fuori dei loro usci, armate di ramazze e scopettoni di stracci. Più avanti, sulla nostra destra, si noteranno due bastioni imponenti, le Torri Aragonesi, o meglio quel che delle torri resta, nella sola base dei due maschi, che cingevano l’angolo a nord del perimetro murario ai tempi Angioini ed Aragonesi: nel Seicento le spesse mura di piperno furono inglobate nel convento dei Padri Agostiniani di San Giovanni a Carbonara, che si fregiò di aver tenuto a battesimo intellettuali ed umanisti di pregevole ingegno, quali il Pontano e Jacopo Sannazzaro.
Al principio del secolo XIX, a seguito delle nuove ordinanze napoleoniche che sopprimevano gli ordini religiosi, i frati lasciarono la costruzione, che fu riconvertita ad uso militare e paramilitare: fino alla prima metà del Novecento, il complesso ha ospitato la caserma Garibaldi, che ad oggi è la sede dei giudici di pace. Ogni mattina sciami d’avvocati calano in zona per attendere ai loro uffici, e la viabilità ordinaria ne risente, ingolfandosi e enfiandosi come un fiume in procinto di tracimare. Siamo infine giunti all’ultimo tratto del Viale di Foria; ai lati della via si stagliano, maestosi, palazzi nobiliari che sfidano l’incedere del tempo, aprendo lo sguardo ai fasti borbonici dell’Orto Botanico e del Palazzo dei Poveri, il Real Albergo voluto fortemente dalla consorte di Re Carlo, Maria Amalia di Sassonia. Alla nostra destra Palazzo Ruffo di Castelcicala, dall’elegante facciata neoclassica , tre portali che ne disvelano gli androni di spazi e di luce, le scale squadrate che s’arrampicano al cielo come in un quadro di Escher, marmi d’ un lucore accecante, stemmi e stucchi che scrutano il viandante dall’alto della loro gloria passata. All’incrocio del Viale di Foria con via Pontenuovo, gettando uno sguardo all’interno del reticolo viario si scorgerà la residenza dei Principi Caracciolo di Forino, ramo blasonatissimo della famiglia Caracciolo, che nella zona possedevano sfarzosi palazzi e financo il loro sepolcro nel convento di San Giovanni a Carbonara. Da loro infatti prenderà nome il Viale che ci onoriamo di percorrere.
Le traverse adiacenti, sempre sulla nostra destra, celano i fasti e le assi polverose di due tra i più celebri teatri di Napoli, il Totò ed il San Ferdinando: soprattutto il secondo, l’“Elicona” delle muse che ispiravano Eduardo De Filippo, monte sacro della tradizione napoletana, ha avuto un passato travagliato ed il suo futuro non appare ancora del tutto chiaro. Distrutto dai bombardamenti alleati nel settembre del ’43, il teatro fu ricostruito fedelmente, asse dopo asse, putrella dopo putrella, fino ad alzare il sipario a metà anni Cinquanta, tenuto nuovamente a battesimo dal suo vate indiscusso, quell’ Eduardo che a Napoli vide la luce e a cui di riflesso donò il cuore e l’anima, ma soprattutto la voce. Attualmente il San Ferdinando ha ripreso gli spettacoli, e fa parte del circuito del Teatro stabile comunale, assieme al Mercadante. Ed eccoci infine giunti innanzi a d un monumento storico senza pari, quell’Orto Botanico tra i primi d’Europa per la sua centralità scientifica e per lo studio delle biodiversità vegetale, fondato nel 1807 dal Re Bonaparte, su un pregresso progetto Borbonico: naturale evoluzione di quegli “Orti dei Semplici” di fattura monastica, pregevoli esempi di una scienza e d’una coscienza empirica in progressione, in cui si portavano a coltura erbe e piante medicinali d’ogni sorta, l’Orto fu voluto fortemente per innovare la ricerca medica sul campo, con lo studio della biosfera vegetale assunto come paradigma del fertile momento che le scienze tutte vissero nel Secolo dei Lumi. Non che a Napoli non vi fossero isole felici dove si coltivassero piante ed alberi da fusto, ma erano appunto insulae private, oasi fugaci e semi-clandestine in cui lo studio dei pochi si contrapponeva all’ignoranza dei più: esempi in merito furono il cosiddetto “Giardino della Montagnuola” del dotto Pinelli, sito sulla collina dei Miracoli, oppure la “Villa delle Due Porte”, sulla prospicienza del Vomero, di proprietà dell’ottimo Gian Battista della Porta, o per finire, il giardino botanico della Carbonara, del Niccolò Cirillo, avo del più famoso Domenico, scienziato e martire della furia Borbonica susseguente alla Rivoluzione del 1799. Esempi di una curiosità intellettuale a macchie, miceti sporadici che pian piano colonizzarono il fertile humus partenopeo, instillando il daimon della ricerca scientifica, pungolando le menti degli studiosi del tempo, e che diedero come frutto eccelso proprio la costruzione di un Orto Botanico Reale, dove lo scambio culturale e d’informazioni non trovasse ostacolo alcuno, ma anzi fosse un tempio laico sotto cui trovare ricetto e conforto. La progettazione architettonica dell’ Orto risente di vari influssi, ma la facciata a doppia rampa la si può con certezza ascrivere alla matita dell’ottimo Giuliano De Fazio, che realizzò anche alcuni dei viali interni del giardino; nei secoli passati l’Orto fu aperto al pubblico, e rivaleggiava con la Riviera di Chiaia e la Villa Comunale col suo stile liberty: le famiglie borghesi e gli artigiani del rione della Sanità, le popolane chiassose, del “Buvero” matrone indiscusse, si ritrovavano nella torma domenicale, perse nel cicaleccio festoso dei giorni sonnacchiosi, passeggiando a braccetto sulla Terrazza Carolina, camminamento panoramico prospiciente il Viale di Foria. La via che porta alla chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, così appellata perché anticamente v’erano infisse delle croci ai lati della stessa (simbolo di pietas e monito del Golgota), porta ancor oggi il nome del primo direttore della serra botanica, quel Michele Tenore che ne serrò le redini fino all’Unità d’Italia, contribuendo non poco alla diffusione delle scienze biologiche nel Regno di Napoli. Pochi metri più innanzi s’erge il monumento più significativo e “disgraziato” dell’intero Viale, quel Real Albergo dei Poveri che dalla sua fondazione ad oggi, ha conosciuto un destino tormentato e peregrino, e che da trionfale porta d’ingresso della città per chi discendeva dal belvedere di Poggioreale, s’è trasformata in labirinto informe, in cui il minotauro napoletano s’è smarrito, rimanendo appeso al filo della speranza, nell’attesa che un giorno la sua dimora risplenda come allora, ancora una volta.
Certo il vecchio architetto Ferdinando Fuga aveva fatto le cose per bene, non risparmiando se stesso, né lesinando energie; e lo stesso dicasi per il buon Re Carlo, che allargò i cordoni della borsa oltre misura, pur di realizzare la sua utopia popolare, dando ricovero ai diseredati e agli accattoni del Regno intero; ed il suo sogno vide finalmente la luce nel 1819, quando fu posta l’ultima pietra a compimento del monumentale sforzo urbanistico: nel momento di massima espansione demografica della città, l’Albergo arrivò ad ospitare circa duemila reietti, che furono avviati all’insegnamento di un qualsivoglia mestiere che restituisse loro dignità e rispetto. Da allora l’edificio ha ospitato ogni sorta di iniziativa didattica, laboratori artistici, associazioni polisportive, e quanto di più fantasioso abbia mai partorito mente umana. Fu il terremoto del 1980 a segnare la fine del più grande ricovero mai costruito: le scosse telluriche diedero la spallata finale ad un edificio già gravemente danneggiato dall’usura del tempo e dalle bombe a grappolo piovute dal cielo nelle notti senza luna, quando l’unico canto che s’udiva sul mare, era quello delle sirene antiaeree che preannunciavano una pioggia di fuoco dall’esito incerto.



Vi starete forse chiedendo il perché di un ‘anamnesi storica così prolissa per una inchiesta incentrata su una Via, su di un Viale, che è a tutt’oggi ben presente nella topografia partenopea, e che migliaia di persone e veicoli percorrono quotidianamente, sciamando dall’area Nord della metropoli, verso le direttive centrali e collinari di una Napoli oramai ingolfata e strangolata da una traffico aritmico e sincopato, gorgo infernale governato dalle sole leggi del caos e della necessità. Ed è proprio per rendere l’idea di quel che questa via, che questo singolo frammento di Napoli, rappresenta nell’intera economia metropolitana, che s’è voluto ripercorrerne la storia così ricca e feconda: il Viale di Foria non rappresenta soltanto un tratto viario; dalle sue mura, dai suoi palazzi, trasuda l’essenza vitale di una città che fu capitale europea, che conobbe primati scientifici e culturali in ogni campo, che si vestì dell’abito delle grandi occasioni, divenendo meta obbligata per uomini d’eccelso intelletto, un faro che illuminò l’intero continente per quasi due secoli, a partire dal Settecento. E nel Viale di Foria vi sono ancora le tracce di quei fasti antichi; le pietre, a saperle interrogare, ancora ci narrano d’un passato signorile e gentilizio, i cui monumenti s’ergono nella loro maestosità a rammentarci che la Storia, quella vergata col carattere cubitale, è passata per queste vie, lasciandoci tracce di magnificenza ad ogni piè sospinto. Cosa è rimasto oggi di quel passato? E cosa gli abitanti, i commercianti, o i semplici passanti che si trovano a percorrere la zona di Foria, conoscono di quel che si palesa loro innanzi? La Storia pare passata invano; giacchè nell’immaginario comune e litografico post bellico, Via Foria rimane scolpita nella memoria collettiva come la “via del cimitero”, quella che conduce su per il Poggio Reale al cimitero ed ai luoghi dei penati familiari: un luogo di triste passaggio, la Via Crucis del lutto e dei calessi bardati di drappi neri, immancabilmente segnato nell’iconografia popolare come topos vagamente iettatorio. Ancora riecheggiano, nelle pagine della Serao, strazianti pianti di donne precocemente vedove, madri che si strappano il crine, percuotendosi il viso ed il petto alla ricerca di una vana consolazione, quadriglie con foschi pennacchi che scalpitano sui ciottoli umidi ed impregnati dell’odore dolciastro dei fiori; un dantesco girone di anime senza ristoro, una livida processione di dannati senza catene che s’incamminavano su per la Doganella, seguendo i tornanti del poggio che andava increspandosi, come mare fremente di spuma, verso l’ultima dimora dei loro amati e cari.
Indubbiamente un quadro a tinte fosche quello ricamato dalla penna di Donna Matilde, ma che rende fedelmente o quasi, il clima che si respirava per il Viale nei giorni di lutto: come ogni aspetto della vita terrena, anche la morte per il Napoletano era uno spettacolone carnascialesco, e guai a mutarne le liturgie financo d’una virgola: il morto andava rispettato, ed una prefica in più o in meno, un petto blandamente percosso, o un cavallo emaciato e smorto, potevano significare che la processione non era ben riuscita, con la possibile nemesi del defunto, che sarebbe apparso nelle notti senza luna a far le sue rimostranze all’atterrito congiunto di turno. Dunque una Via “triste e tristemente famosa”, si diceva; eppure Foria è una zona brulicante di attività commerciali, con numerosi comprensori scolastici presenti sul territorio, e dunque anche anagraficamente “giovane”, se così può dirsi; a vederla immersa nel suo caos organizzato, sfidando ogni giorno le più elementari regole della civile convivenza, la zona par quasi un’isola sospesa, in cui il tempo scorre seguendo un flusso oscuro ai mortali, come se la realtà fosse frammentata e frullata in un caleidoscopio di umori e figure che esulano dalla umana comprensione. Una visione onirica, un serpente di lamiere a scaglie che s’agita fremente, tra tubi di gas che gorgheggiano il loro disappunto per essere stipati come sardine, nel più classico e napoletano ingorgo a croce: uncinata, a doppio braccio, quel che si vuole, ma pur sempre una croce!
Ma i napoletani a questo sono avvezzi, il dinamismo caotico delle nostre vie è ben noto, e non è bastato il maquillage ad opera dell’ architetto Gae Aulenti, che si è adoprata anche nella riprogettazione della zona dell’antico Mercatello, l’odierna Piazza Dante, per risolvere l’annosa problematica del sovraffollamento e della atavica mancanza di spazi di sosta per le autovetture. Gli interventi urbanistici, caldeggiati fortemente anche dall’Associazione “CentroForia”, hanno indubbiamente ridisegnato il volto del Viale, partendo dal Museo Nazionale, dove lo slargo di Piazza Cavour è stato asfaltato, rendendo più veloce ed agevole la circolazione, ma anche più insicuro l’attraversamento pedonale, e nel quale sono state apportate migliorie estetiche di sicuro impatto, quali il rifacimento e l’ampliamento dei camminamenti pedonali, il piantamento di filari di palme, e la ridefinizione degli spazi adibiti a parcheggio veicolare.
Ma l’ammodernamento del Viale di Foria, non si è fermato certo qui, anzi si è esteso verso l’Albergo dei Poveri, e riguarderà tutto l’emiciclo di Piazza Carlo III nei prossimi anni: pur tuttavia l’istanza di rinnovamento, con la giusta proposta di limitare il traffico di veicolare, pare essere l’unica percorribile. Solo limitando l’uso e l’abuso di automobili e motocicli si otterrà una riqualificazione globale del territorio, consentendo una maggiore fruizione delle risorse presenti in loco, incrementando proporzionalmente il commercio e l’economia: un maggiore investimento in termini di qualità della vita, comporterà una ricaduta positiva anche sui consumi e sull’espansione delle attività commerciali, attirando per osmosi ulteriori investimenti . Via Foria è una zona “ibrida”, in cui sono presenti catene di abbigliamento di fascia media, esercizi che forniscono beni commestibili e di prima necessità di ottimo livello, quali pizzerie e bar, tarallifici, pasticcerie ed un panificio che rifornisce dei suoi prodotti una clientela che va ben al di là dei confini topografici; nel tratto finale antistante l’Orto Botanico, sono inoltre presenti e ben concentrate, circa una decina di attività antiquarie e di restauro di mobili ed oggettistica antica, radicate da generazioni nel territorio, e che ben conoscono le problematiche di un quartiere che pare sottodimensionato, relegato ad un ruolo da comprimario sul palcoscenico della città. Un’area cruciale, internodo viario principale, costretta ad essere cerniera tra i mercati rionali della Sanità e del Borgo Sant’ Antonio Abate, uno spreco di risorse inimmaginabile, che si riverbera immancabilmente sulla qualità della vita di chi vi abita e lavora. Ascoltando le voci della strada, raccogliendo le testimonianze dirette di chi Via Foria la vive sulla propria pelle, di coloro che ne respirano gli umori quotidiani, emerge una frustrazione di fondo, una insoddisfazione nel vedersi abbandonati dall’amministrazione comunale ed in primis dalla persona dell’attuale Sindaco: v’è un’amarezza che incrina i toni, arrochisce la voce, diviene rabbia silente di chi sente d’esser stato abbandonato dalle istituzioni cittadine, e che non s’assopisce neanche quando viene ricordato che la riqualificazione urbana operata sulla Via ha di certo cambiato in meglio la prospettiva presente, se non quella futura. Ma “sono interventi puramente di facciata”, si dice, “un abbellimento effimero” e che non serve a nulla e nessuno, se non accompagnato “da una severa opera di recupero della zona”: istanze profonde, un malcontento diffuso e generale, in special modo tra le utenze commerciali, che lamentano la scarsità di parcheggi, l’illuminazione pubblica ancora insufficiente, una politica di sicurezza fallimentare su tutti i piani, dato che il Viale di Foria dopo la chiusura delle insegne luminose diviene un “deserto dei Tartari”, terra di nessuno, ancora preda di una criminalità che con cieco opportunismo si continua ancora a definire “micro”. Ma la soluzione per sciogliere questo nodo gordiano non deve discendere per imposizione, dall’alto; c’è bisogno d’una partecipazione informata di tutti i cittadini, di una coesione dal basso che si faccia portatrice dei bisogni e delle speranze collettive, un’unica voce polifonica che faccia sentire le ragioni dell’intelletto a chi non ha il cuore d’ascoltarle, in modo che anche il peggior sordo si veda costretto a prestare orecchio ed attenzione ad una richiesta di rinnovamento che affonda le radici nell’humus d’una collettività che, seppur frammentata, percepisce i fremiti sotterranei che la percorrono, si riconosce nell’ appartenenza e nei desideri comuni, un subconscio che s’agita inascoltato, alla continua ricerca di una risposta esaustiva che ne quieti i rovelli, fugandone i dubbi. E forse è proprio questo il ruolo di un’ Associazione collettiva, quale il CentroForia si pregia di essere, quello di incanalare le istanze propositive d’una popolazione di quartiere che pretende di migliorare fattivamente la propria qualità di vita, riempiendo gli spazi vuoti, gli alveoli spugnosi di un tessuto sociale in progressivo disfacimento, con una presenza costante, quasi “militante”sul territorio, non rintanandosi negli usci, tra focolari domestici divenuti bastioni impenetrabili dall’esterno, spiando la strada dalle finestre semichiuse: perché la strada, soprattutto quando si parla di un Viale così ricco di Storia e di storie quale quello di Foria, deve essere vissuto, deve rivivere attraverso una rinascita civile e partecipata, ma soprattutto cosciente. Ed è proprio per risvegliare le coscienze assopite che bisogna urlare il proprio sdegno per una Napoli avvilita, serva di interessi corporativi e politici di dubbia integrità, preda degli appetiti voraci d’una classe dirigente che diviene lupesca, nella sua ribalderia scialacquatoria: solo occupandosi in prima linea del proprio quartiere potrà attuarsi quella rigenerazione culturale, economica e sociale che si auspica da tempo immemore. Un nuovo Rinascimento dell’anima, ma che questa volta non si tramuti in nuovo Medioevo dei Barbari, come già avvenuto in passato: perché la città merita la sua resurrezione dopo i giorni della passione, perché i Napoletani sono stanchi di vivere in perenne attesa messianica, mentre la lava del Golgota ci brucia gli occhi e la gola, nell’eterna notte partenopea. Il recupero del Viale di Foria è solo il primo tassello sulla via di una rinascita possibile.

domenica 16 ottobre 2011

Giggino Murat ed il Regno di Napoli




“Citius!, Altius!, Fortius!”.
L’olimpica locutio ben s’attaglia al possente, onnipresente, “Sindaque du Role”, il Maire Partenopeo, l’arancione De Magistrìs. Sindaco per voluntas populi dal giugno 2011, e già presente nella “Top Five” (classifica redatta dalla Scavolini, la più amata degli Italiani) degli Amministratori “très charmant”, i più amati d’Italie, il Nostro Arancione, con lungimiranza e “bonapartenopeismo” di stampo zapatista, è fermamente in groppa al vento del cambiamento. Dunque, se son rose, o purtualli, fioriranno.

Tempo al tempo, mes amis; scindiamo i piani prospettici, vestiamo la sciassa del diavolo leguleio (veste Prada pure quello?), ed intoniamo fiero il canto: “Giggino Murat” è il nostro aedo?
Vessillo cremisi della révolution parthénopéen, fulmine e nemesi della “Historie d’ ‘O PD” (a Napoli ancor si favoleggia di “Primarie d’Egitto”, in cui i faraoni della Sinistrata s’affossarono come Mammalucchi nel pantano sabbioso d’un bassolinismo senza più rilievo), irruppe fiero sul destriero populista; “Avimme Scassate!”, come mantra a piena gola, piazze piene e “Banderas”(nota la rassomiglianza con lo Zorro d’Andalusia) in Comune a svolazzare.
Narciso e fiero, audace e guascone come il Re Gioacchino che fu, Giggino oscilla, in perdurante disequilibrio, tra l’empireo regale del dioscuro sceso in terra a fugare i mali e le miserie (politiche) del mondo, e la tempestosa bolgia dell’umano sentire, l’aspirazione ed il vezzo d’esser “il Migliore”, con un Ordine Nuovo e Partecipativo da rifondare ex novo.

Nova Era, vezzi antichi: il tipo è piacione, e assaje piace. Sindaco “ad personam”, nell’acclarare il senso d’un leaderismo mediatico profuso a piene mani, nel parossistico inseguimento del favor populi, e di quel di telecamera; e in tempi grami e di gramaglie luttuose, di un’afonia sinistrorsa pressochè totale, in cui capi e capesante cincischiano ammiccanti, s’ammischiano avvilenti, arrovellandosi nel catto-centrismo inCasinato (“Io leader naturale, loro soltanto capi di partito”, De Magistris docet), è tutto caseo che cola in attesa di cagliare, raggrumandosi attorno al fuso d’un movimentismo politico da strutturare su scala nazionale (“Italia è Tua”??).
E Giggino Murat, come il suo antesignano, non dirà giammai di marciare contro il “nemico”, quel morente partitismo comatoso che ha colonizzato la Democrazia Italica, viepiù sarà concorde il suo “Seguitemi!”, alla riscossa d’un tessuto civico che vuole il cambiamento, se non la palingenesi partitocratica.

Gioacchino Re tribolante rintuzzava e contrastava l’augusto Cognato, scimmiottandone il verso, ma in segreto ammirandone il cipiglio e l’aura mediatica (da “medium”, messagio sfolgorante che si faceva carne, con lustrini e galloni in petto); e così Giggino, pur stigmatizzando ed avversando il priapismo inverecondo e la maneggioneria privatistica ed anti-costituzionale dell’epigono brianzolo, in sordina (e non soltanto) ammira il parabolismo comunicativo ed omnicomprensivo di Sua Metà, Nanoleone da Harcore, il McLuhan piazzista e padrone del vapore che impone con mano il suo tocco da Mida; una ubiquità mediatica profusiva, invasiva, diuturna: fosse per curar scrofole, toccar giovanili deretani o per pagar dazio e mazzette per il suo governo delirante, il “bauscia” da operetta (e da Mafietta) è sempre in video.
E De Magistris ne insegue l’ombra, dal punto di vista populistico-comunicativo, seppur tarando il tutto a sinistra ( quella progressista, riformista, solidale, equa e per i beni comuni; ma che non disdegna la privatizzazione capitalista che fa tanto “liberal”, da mano invisibile e regolatrice).

Un uso eccessivo del pronome “Noi” a fare da pendant con il deprecato “io” berlusconiano, che il buon Gadda definiva come “il più lurido dei pronomi”, un manifesto politico d’unione in fieri, una voluptas di nazionale senza filtro (partitico): Giggino Murat parte da Napoli, da Sindaco in pectore (e da soli sei mesi di iperattività presenzialista) per la nuova Campagna d’Italia, di rottura politica con il sistema claudicante del nostro Nanoleone da museo delle cere.
Souvenirs d’Italie, per un paesucolo preda di satiriasi e velinismo, e faciloneria e clientelismo sfrenato: è questa la Palude malmostosa in cui nuotano il Caimano ed i suoi fidati politicanti alle(v)ati alle sue mammelle.
Mentre a Sinistra balbettano in coro, indicando il dito. Che per pudicizia lasciamolo dov’è, ad indicare la Ruby (o la Letizia, la Minetti, la D’Addario di turno).

Ed ecco sfolgorante il De Magistris Equitum Imperii, l’icona dell’homo novus che rimira il sole e non teme d’esserne abbagliato; la solutio è nel movimentismo partecipativo e democratico, quella sintesi speculare di movimenti “Uniti” (contro la crisi, contro il Governo, contro la finanza mondiale) nel nuovo mantra civile che gl’istessi partiti in coma etilico si ripetono l’un l’altro: l’antipolitica è il male assoluto, da combattere crocifisso ecclesiale e “vaticanesco” in resta; il movimentismo no, è cosa buona e giusta se rimarcato nell’alveo del Partito costituito e benedetto (XVI o più volte di fila).

Intanto si studia da Re di Napoli in attesa del salto nella capitale dell’Impero: e quindi si traccheggia a metà campo del San Paolo, fulminati sulla via di Lavezzi, oppure trasvolando l’Atlantico con l’asso della Viutton’s in valigia e sulla Manica; si stringono a “cum passio” teche disciolte come pellegrini al bacio, (ed il Santo non s’ingrugna, al massimo vermiglia) aggiungendo Sepe alla minestra; ci si commuove a Samarcanda, chiamando Vecchioni, cacciando i vecchi pidini a pedate, al grido di “Al Forum! Al Forum!” ( il baffo a sparviero d’Oddati s’è incrinato per mestizia); si inaugurano zone limitate nel traffico ma non nelle proteste (la ZTL non piace ai negozianti del Centro, e non piace soprattutto per la mancanza di una concertazione sinergica alla base); si disegna di Bagnoli il Futura, ma non se ne bonifica il passato (orme già percorse, adesso ormeggi da creare).

Insomma, un repulisti delle sabbie comunali in piena draga, da cabina di regia posta e salda nelle mani del “Sindaco Murat” (il 65 % dei voti fu tutto per lui); e qui non s’ entra nel merito specifico, ma nella questione alla sua base: può il decisionismo volitivo e maschio da Politico Alfa, essere il propano univoco e solo dell’espansione democratica in città?
Può l’uomo solo al comando innovare il modus agendi, e l’agenda politica in essere, senza allargare la partecipazione su tematiche sì stringenti alla Società Civile tutta, ai cittadini attivi e ben informati?

Il solco democratico è ben sottile limen, come rasoio per demiurghi di primo pelo: e se non è “ la barba che fa il filosofo”, così il polso non può dare solingo, la temperatura della democrazia. Si può esser leader da molto, troppo o un tanto al chilo; o da poco, poco tempo, o forse uomini d’unica fattura, nonchè pezzo: ma il cavalcare a briglia sciolta, raminghi, rischia di trasformare la vittoria in quel di Pirro, ed uno sfavillante destino nel luccichio d’una bordata, nove colpi al cuore in quel di Pizzo.

Ai posteri l’A(r)dua sentenza.

sabato 15 ottobre 2011

Bozza Preliminare di Statuto del Movimento Napoli è Tua (elaborato dalla sua Base)



Bozza dello Statuto del Movimento Napoli è Tua


CAPO I

Principi e Soggetti del Movimento

Articolo 1
(Partecipazione al Movimento)

1. E' costituita l'associazione politico-culturale Napoli è Tua con sede in.....
La sede legale potrà, in qualunque momento della vita associativa, essere cambiata a maggioranza assoluta dall'Assemblea degli Iscritti. Il trasferimento non comporta modifica statuaria.

2. Napoli è Tua e' fondata sui diritti fondamentali riconosciuti e garantiti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Pari opportunità, libertà ed uguaglianza, sono riconosciuti a tutti gli iscritti di Napoli e' Tua.

3. Napoli è Tua affida a tutti i suoi iscritti le decisioni fondamentali concernenti l'indirizzo politico, la scelta delle candidature, nonchè l'elezione delle cariche interne dell'Associazione medesima.

4. Napoli è Tua si impegna a rimuovere ogni elemento ostativo al raggiungimento della piena democrazia partecipativa all'interno del Movimento. Ai suoi iscritti è assicurata, a tutti i livelli, la possibilità di accedere alle cariche dirigenti, esecutive e di rappresentanza, nel pieno rispetto dei principi democratici, e nel solco della partecipazione politica attiva.

5. Napoli è Tua non ha fini di lucro. Ha come scopo sociale la promozione e l'implementazione della partecipazione democratica attiva dei suoi iscritti e dei cittadini tutti, attraverso la difesa, la promozione e la tutela dei diritti dei singoli e della collettività. Il Movimento riconosce gli ambiti sociali e le competenze personali di ogni cittadino, garantendo pari opportunità per le donne e per gli uomini, tra i cittadini e le cittadine dell'Unione Europea, ovvero per i cittadini e le cittadine di altri Paesi e Nazioni, favorendo il pieno raggiungimento della parità tra i generi per l'accesso a tutti i livelli della vita partecipativa ed associativa. Fine precipuo di Napoli è Tua è lo sviluppo di una coscienza civica e politica da parte di tutti i cittadini, per l'integrità e la coesione del tessuto sociale, incoraggiando l'impegno politico come progetto teorico e cammino pratico per il miglioramento della società.

6. Napoli è Tua è collettore di idee in Movimento. Raccoglie, diffonde, produce informazioni trasparenti ed esaurienti inerenti al mondo della cultura, dell'ambiente, del sociale, dell'economia, della politica, relativamente a tutto quanto possa contribuire alla crescita di una coscienza civica e critica, stimolando il dialogo tra i singoli, i movimenti, le associazioni, le istituzioni, nel pieno rispetto delle regole istitutive della società civile.

7. Napoli è Tua esprime l'indirizzo politico presentando propri candidati alle elezioni amministrative e politiche, organizzando iniziative di sostegno della Lista Civica Napoli è Tua, curando le pratiche amministrative necessarie, coordinando ogni aspetto della campagna elettorale, inclusi gli aspetti finanziari e di raccolta dei fondi.

8. Napoli e' Tua riconosce e rispetta il pluralismo delle idee, la libera circolazione delle stesse, delle opinioni politiche, sociali e culturali entro i limiti previsti dalla Costituzione della Repubblica e dall'Ordinamento. Riconosce altresì la piena autonomia delle organizzazioni sociali, delle associazioni democratiche e del lavoro, rispettandone i principi e la sfera di azione politica e sociale. Garantisce inoltre pari dignità a tutte le condizioni personali senza alcuna distinzione di età, sesso, etnia, orientamento sessuale, religione, disabilità.

9. Napoli è Tua stabilisce e regola l'elezione ed il ricambio delle cariche istituzionali secondo un legale principio di trasparenza. Candidature ed incarichi associativi sono regolati dal presente Statuto e dal Codice Etico; ad ogni livello associativo e per ogni ambito istituzionale, sono stabilite precise regole che prevedono la contendibilità, la durata, il cumulo o meno, ed il rinnovo periodico dei mandati elettivi, garantendo la piena autonomia politica e funzionale di Napoli è Tua. Le modalità di sottoscrizione associativa ed auto-finanaziamento per afferenza di singole quote, sono finalizzate all'esclusione di ingerenze economico-politiche di soggetti esterni al Movimento nella formazione dell'indirizzo politico e dei gruppi e delle cariche direttive. Gli iscritti, gli eletti, dovranno attenersi rettamente alle norme dello Statuto e del Codice Etico, ispirati a criteri di competenza, merito e partecipazione, pena l'esclusione dal Movimento e la decadenza dalle nomine e dagli incarichi.

10. Napoli è Tua assicura la piena partecipazione democratica attraverso un Sistema Informatico che adoperi tutti i canali delle moderne teconologie telematiche, favorendo lo scambio di informazioni in tempo reale utili e necessarie a tale scopo. Il Sistema Informatico consente ai cittadini, agli iscritti, il libero e trasparente accesso alle informazioni relative a Napoli e' Tua, alla vita interna del Movimento, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di privacy personale per ogni singolo utente. Il Sistema Informatico consente altresì di partecipare al dibattito politico interno, avanzando proposte e progetti di pubblica utilità, votando attraverso la rete Internet, con la possibilità di accesso ad un'apposita area riservata mediante identificazione preordinata, e con rilascio di parola chiave ad ogni utente iscritto al Movimento. Le proposte più votate sono trasmesse per area di competenza alle singole Commissioni Tecniche, sottoposte al Consiglio Direttivo, ed inoltrate alle competenti Istituzioni Amministrative.

11. Napoli è Tua rende accessibili le informazioni relative al bilancio periodico, alle riunioni, alle delibere assembleari, al profilo pubblico ed alle attività dei soggetti e degli organismi eletti a cariche direttive ed esecutive. Napoli è Tua promuove la circolazione collettiva delle tematiche politiche e socio-culturali, degli indirizzi programmatici, nonché lo sviluppo e l'incremento di competenze e capacità degli iscritti favorendone la sintesi condivisa, anche attraverso momenti di studio, formazione ed elaborazione tecnica.

12. Napoli è Tua propone un programma politico unitario di indirizzo e gestione della Cosa Pubblica, impegnandosi a realizzarlo in ogni suo aspetto, collaborando con le istituzioni politiche ed amministrative presenti sul territorio, le associazioni e gli ordini professionali e di categoria, i movimenti civici, nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri riconosciuti e garantiti dalle norme e dall'ordinamento.

13. Il presente Statuto può essere emendato, modificato o cassato (tranne nel suo scopo sociale) solo ed esclusivamente dalla Assemblea Straordinaria degli Iscritti, a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti.


Articolo 2.
(Soggetti fondamentali ed iscrizione al Movimento)

1. Napoli è Tua è aperta a molteplici forme e gradi di partecipazione. Si identificano come soggetti pienamente partecipi alla vita democratica interna del Movimento, gli iscritti. Per "iscritti", si intendono le persone di ambo i sessi, cittadini e cittadine italiane, dell'Unione Europea o anche di altri Paesi, purchè muniti di regolare permesso di soggiorno, che si iscrivono a Napoli è Tua sottoscrivendo il presente Statuto, il Manifesto dei Valori, il Codice Etico ed i Regolamenti interni, accettando di fornire tutti i dati necessari per la registrazione nell'anagrafe degli iscritti ( ex D.L. 30 giugno 2003, n. 196 sulla tutela dei dati personali) e di versare la quota associativa annuale prevista.

2. L'iscrizione a Napoli è Tua è il presupposto per l'esercizio dei diritti e dei doveri previsti dallo Statuto. L'iscrizione è individuale, ed avviene presso la Segreteria Centrale di Napoli è Tua, oppure presso le singole Articolazioni Territoriali mediante la sottoscrizione dei moduli ed il ritiro della tessera nominale. Quando, sulla base dello Statuto e del Codice Etico, gli Uffici predisposti all'adesione ed al tesseramento ritengano che non vi siano i presupposti per il rilascio della tessera, sono tenuti a comunicare agli organi di garanzia ed al Consiglio Direttivo le motivazioni dell'avvenuto rifiuto, contemporaneamente alla comunicazione trimestrale degli iscritti.

3. Napoli è Tua riconosce ai suoi iscritti ed iscritte il diritto di:
a) partecipare alla scelta dell'indirizzo politico del Movimento ed alla sua attuazione;
b) eleggere le cariche associative;
c) partecipare alle Assemblee, ordinarie e straordinarie, secondo le norme del presente Statuto;
d) avanzare la propria candidatura a ricoprire le cariche associative;
e) partecipare a forum e commissioni tematiche;
f) prendere parte ad ogni forma di consultazione democratica di Napoli è Tua;
g) votare nei referendum riservati agli iscritti;
h) avere accesso al Sistema Informatico;
i) proporre, commentare e votare progetti ed iniziative di Napoli è Tua, sia tramite Sistema Informatico che nelle riunioni ordinarie e straordinarie;
j) ricorrere agli organi di garanzia e riceverne congrua e celere risposta, in caso di violazione di norme dello Statuto e del Codice Etico
k) avere sedi permanenti di confronto, costruzione e sintesi politica;
l) essere informarti compiutamente e dettagliatamente delle attività associative, ai fini di una partecipazione effettiva alla vita interna di Napoli è Tua;

4. Napoli è Tua prevede da parte dei suoi iscritti il dovere di:
a) partecipare attivamente alla vita democratica del Movimento;
b) sostenere lealmente i candidati di Napoli è Tua alle elezioni politiche ed amministrative;
c) favorire l'ampliamento dei consensi verso Napoli è Tua negli ambienti sociali di riferimento;
d) rispettare coerentemente lo Statuto ed il Codice Etico sottoscritti, pena l'esclusione da Napoli è Tua e la decadenza dalle cariche elettive;
e) contribuire al finanziamento del Movimento versando la quota annuale d'iscrizione.

5. L'iscrizione a Napoli è Tua può avvenire esclusivamente attraverso la sottoscrizione di moduli d'adesione all'uopo previsti, ed apponendo la propria firma in calce ad essi solo dopo aver dato lettura dello Statuto, del Manifesto dei Valori e del Codice Etico del Movimento. L'iscrizione è individuale e non è cumulabile con l'adesione e l'iscrizione ad ulteriori forme d'associazionismo a contenuto politico. Sono pertanto esclusi dalla registrazione i tesserati e gli attivisti di partiti politici costituiti o costituendi. Sono altresì esclusi gli iscritti a movimenti o associazioni non partitiche aventi un riconosciuto scopo ed un contenuto politico contrari alle finalità, agli scopi ed ai principi di Napoli è Tua. La procedura associativa è perfezionabile a partire dal sedicesimo anno d'età.

6. L'iscrizione a Napoli è Tua sarà perentoriamente esclusa per coloro i quali abbiano riportato condanne giudiziarie di natura penale in via definitiva. Pertanto sarà fatto obbligo, al momento dell'iscrizione al Movimento, di esibire un valido documento di riconoscimento corredato da un'autocertificazione attestante l'incensuratezza del richiedente, nonchè l'assenza di carichi pendenti di natura penale. Napoli è Tua si riserva in ogni caso di valutare unilateralmente le singole richieste di iscrizione inoltrate. Qualora la Commissione di Garanzia abbia cognizione di una causa ostativa concernente persone già registrate a movimenti, associazioni o partiti, o che abbiano riportato condanne penali definitive, ne informa gli organi direttivi ed esecutivi, decretandone l'immediata cancellazione, e stabilendo un congruo termine entro cui tali persone non possono richiedere una nuova registrazione.


CAPO II
Organismi del Movimento
Funzioni, composizione, modalità d'elezione

Articolo 3.
(Presidente)

1. Il Presidente rappresenta Napoli è Tua, ne esprime l'indirizzo politico sulla base dello Statuto, del Codice Etico e dei regolamenti interni. Convoca e presiede le Assemblee periodiche, ordinarie e straordinarie, controfirmando le delibere Assembleari e del Consiglio Direttivo.

2. Il Presidente presiede altresì le riunioni del Consiglio Direttivo di Napoli è Tua. Rappresenta il Movimento nelle sedi legali, amministrative, istituzionali e in ogni ordine e grado di giudizio.

3. Il Presidente non può essere rieletto qualora abbia già espletato due mandati, consecutivi o cumulativi. Il Presidente è eletto dall'Assemblea degli iscritti, a maggioranza assoluta dei componenti, tra coloro i quali siano eletti alle cariche del Consiglio Direttivo.

4. Se il Presidente cessa dalla carica, o ne decade, i suoi poteri e funzioni sono esercitati dal Vicepresidente fino alla convocazione dell'Assemblea degli iscritti, che provvederà all'elezione del nuovo Presidente. Se il Presidente si dimette per dissenso espresso e motivato verso delibere approvate dal Consiglio Direttivo, l'Assemblea degli iscritti può eleggere un nuovo Presidente per la restante parte del mandato con la maggioranza assoluta dei componenti. A tale fine, il Presidente dimissionario convoca l'Assemblea entro quarantacinque giorni a far data dalla presentazione delle dimissioni. Se nessuna candidatura espressa raggiungesse il quorum previsto per l'elezione a Presidente, si procede a nuove elezioni assembleari per il rinnovo delle cariche degli organismi di Napoli è Tua.

5. Se il Presidente viene sfiduciato dal Consiglio Direttivo o dall'Assemblea degli Iscritti, si procede all'elezione di un nuovo Presidente tra coloro i quali siedono nel Consiglio Direttivo. Il seggio del Consigliere eletto Presidente viene occupato dal primo dei non eletti al Consiglio.

Articolo 4.
(Vicepresidente)

1. Il Vicepresidente è nominato dal Consiglio Direttivo. Possono nominarsi fino a due Vicepresidenti.

2. Il Vicepresidente assume i poteri e svolge le funzioni proprie del Presidente, qualora questi sia assente, impedito, sfiduciato, o decaduto dalla carica.

3. Il Vicepresidente può essere delegato dal Presidente a svolgere precipue funzioni in sua vece.

Articolo 5.
(Segretario)

1. Il Segretario è nominato dal Consiglio Direttivo. Non possono nominarsi più Segretari.

2. Il Segretario collabora e coadiuva il Presidente, dando esecuzione alle delibere presidenziali e del Consiglio Direttivo.

3. Il Segretario è tenuto a redigere e firmare i verbali delle riunioni degli organi del Movimento, conservandone con cura gli originali e controfirmandone le copie.

Articolo 6.
(Consiglio direttivo)

1. Il Consiglio Direttivo è l'organo collegiale avente funzioni esecutive. Coadiuva e coordina l'indirizzo politico di Napoli è Tua unitamente al Presidente. Assume le proprie determinazioni attraverso la votazione di mozioni, ordini del giorno, delibere esecutive, risoluzioni politiche e regolamenti interni. Le decisioni del Consiglio Direttivo sono prese dai suoi membri con votazioni a maggioranza assoluta.

2. Il Consiglio Direttivo è composto da non più di quindici membri, compreso il Presidente, eletti a maggioranza semplice dall'Assemblea degli iscritti. Tale Organo delibera a maggioranza assoluta dei presenti. Possono concorrere alla carica di membro del Consiglio Direttivo unicamente gli iscritti a Napoli è Tua. Le riunioni dell'organo direttivo consiliare sono convocate dal Presidente almeno una volta ogni due mesi. In via straordinaria può essere convocata la riunione del Consiglio Direttivo se lo richieda almeno un quinto degli iscritti di Napoli è Tua.

3. Il Consiglio Direttivo svolge funzioni di controllo sull'attività politica espressa dal Presidente attraverso interpellanze ed interrogazioni in forma scritta.

4. Il Consiglio Direttivo nomina il Vicepresidente, il Segretario, il Tesoriere. Nomina altresì i membri delle Commissioni Tecniche di Napoli è Tua, scegliendone i componenti anche tra esperti, professionisti e tecnici non iscritti al Movimento.

5. Il Consiglio Direttivo coordina, supervisiona e controlla l'operato complessivo e le singole attività funzionali delle medesime Commissioni Tecniche. Tali funzioni vengono esercitate per tutte le articolazioni organiche e territoriali del Movimento Napoli è Tua.

6. Il Consiglio Direttivo opera come supremo organo garante dell'indirizzo politico espresso dalle singole commissioni, dirimendo eventuali conflittualità tra le medesime purchè non di ordine etico o statutario, di competenza della Commissione di Garanzia.

7. Nel caso in cui Consiglio Direttivo operi in contrasto con le norme dello Statuto, del Codice Etico e dei regolamenti interni del Movimento, la Commissione di Garanzia è l'organo deputato a vigilare sul rispetto e la conformità delle decisioni consiliari alle norme politiche, etiche e morali di Napoli è Tua.

8. Sono membri di diritto del Consiglio Direttivo: il Presidente; i Vicepresidenti; il Tesoriere. Nel caso in cui un membro del Consiglio Direttivo decade, rinuncia, o è impossibilitato ad esercitare le funzioni inerenti il suo mandato, si provvede alla nomina del nuovo membro tra coloro i quali risultino primi in graduatoria tra i non eletti.

9. Il Consiglio Direttivo può, su mozione adeguatamente motivata, ed approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, sfiduciare il Presidente o nominare un nuovo Tesoriere. In caso di sfiducia verso il presidente, si procede all' elezione per la nuova carica entro tre mesi.

Articolo 7.
(Assemblea degli Iscritti)

1. L'Assemblea degli iscritti di Napoli è Tua è composta da coloro i quali abbiano sottoscritto i moduli d'adesione, lo Statuto, il Codice Etico, i regolamenti, versato la quota associativa prevista, e che siano in regola con i precedenti versamenti annuali.

2. L'Assemblea degli iscritti approva lo Statuto, il Codice Etico, il Regolamento Elettorale, ed ogni altro Regolamento interno che sarà portato alla sua attenzione dal Consiglio Direttivo. Approva altresì il bilancio preventivo, ed il bilancio consuntivo.

3. L'Assemblea degli iscritti ha competenza inerente l'indirizzo politico del Movimento, attraverso il voto di mozioni, ordini del giorno, risoluzioni, secondo le modalità previste dallo Statuto, dal Codice Etico e dai regolamenti interni. Ha inoltre compiti di indirizzo nella proposizione delle candidature per le elezioni amministrative cui la Lista Civica Napoli è Tua partecipa, sulla base del Regolamento Elettorale elaborato dal Consiglio Direttivo e dal Presidente. Discute, emenda ed approva altresì il programma elettorale proposto dal Consiglio Direttivo.

4. L'Assemblea esercita le sue funzioni sia attraverso assise plenarie, sia attraverso singole commissioni permanenti o temporanee. Tali funzioni, ove non fosse possibile la convocazione dell'assise, saranno esercitabili attraverso deliberazioni per via telematica accedendo al Sistema Informatico di Napoli è Tua, anche in base a quesiti, mozioni, progetti, individuati dal Consiglio Direttivo e dagli organi del Movimento.

5. L'Assemblea degli iscritti elegge il Consiglio Direttivo ed il Presidente a scrutinio segreto. Nel caso in cui nessun candidato Presidente abbia raggiunto la maggioranza delle preferenze alla prima votazione, si procede ad una seconda votazione di ballottaggio tra i due candidati più votati.

6. Nell'elezione del Consiglio Direttivo, qualora più membri riportino pari numero di preferenze, avrà precedenza il candidato più anziano.

7. L'Assemblea degli iscritti è convocata in via ordinaria dal Presidente almeno una volta all'anno. La convocazione deve avvenire mediante pubblicazione-annuncio sul sito web, sulle pagine ufficiali dei social networks oppure tramite e-mail o sms, da inviare almeno una settimana prima della data dell'Assemblea a tutti gli iscritti. L'Assemblea può e deve essere convocata quando ne faccia richiesta altresì un terzo degli iscritti. Qualora in prima istanza non si raggiunga il quorum previsto, detto quorum viene abbassato ad un quinto degli aventi diritto.

8. In via straordinaria, l'Assemblea può essere convocata dal Presidente o, qualora ne avanzi richiesta, dalla metà più uno degli iscritti al Movimento.

9. L'Assemblea degli iscritti può, su mozione adeguatamente motivata, ed approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, sfiduciare il Presidente, il Consiglio Direttivo ed il Tesoriere. In caso di sfiducia, si procede alle elezioni per le nuove cariche entro tre mesi.

10. L'Assemblea degli iscritti a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, delibera le modifiche al presente Statuto (non sono consentite modifiche inerenti lo scopo), l'estinzione anticipata di Napoli è Tua, ed ogni decisione inerente la modifica della destinazione degli utili del Movimento.

11. Le sedute dell'Assemblea degli iscritti sono riassunte in un verbale apposito redatto dal Segretario e sottoscritto dal Presidente. Il Presidente apre e chiude l'Assemblea, modera gli interventi nel rispetto dell'ordine del giorno, ne controlla le votazioni e le delibere. Il contenuto del verbale, le deliberazioni, le rendicontazioni e le decisioni sono pubblicate integralmente o per estratto sul sito internet di Napoli è Tua.

Articolo 7-bis.
(Assemblea Costituente)

1. L'Assemblea Costituente di Napoli è Tua è la prima assise plenaria che elegge le cariche esecutive, funzionali e rappresentative del Movimento. Vota ed approva lo Statuto, il Codice Etico ed il Manifesto dei Valori. Essa esaurisce il suo compito una volta che siano elette tali cariche.

2. L'Assemblea Costituente è composta esclusivamente da candidati della Lista Civica Napoli è Tua che hanno concorso e partecipato, attraverso la candidatura diretta, alle elezioni amministrative comunali del 16 e 17 maggio 2011. I candidati della Lista Civica Napoli è Tua concorrono all'elezione degli organi e delle cariche del Movimento Napoli è Tua, avanzando la propria candidatura ed esprimendo la propria preferenza in sede assembleare.

3. Ai fini dell'elezione, le candidature possono essere avanzate e presentate unicamente dai candidati della Lista Civica Napoli è Tua. Le cariche elette dall'Assemblea Costituente hanno una durata non superiore ad un anno. La durata delle medesime non è computata ai fini del cumulo e della durata delle cariche del Movimento elette dall'Assemblea degli Iscritti.

4. I candidati della Lista Civica Napoli è Tua sono ammessi all'Assemblea Costituente ed alle procedure di voto, unicamente se in possesso di un documento di riconoscimento valido e dei requisiti richiesti dal presente Statuto.

Articolo 8.
(Durata dei mandati)

1. I mandati elettivi e nominali del Movimento Napoli è Tua sono svolti a titolo gratuito ed hanno una durata non superiore ad anni due.

2. Qualora il mandato non fosse portato alla sua scadenza naturale per impedimento, dimissioni, rinuncia o sfiducia dell'organo eletto o nominato, si procederà secondo le norme del presente Satuto.

3. Il Presidente indice l'elezione assembleare per il rinnovo dei mandati e delle cariche relative almeno tre mesi prima della scadenza dei medesimi.

4. I mandati elettivi e nominali non possono essere cumulati, nè ricoperti per più di due volte consecutive. Ulteriori candidature sono ripresentabili trascorso un periodo di anni due dall'ultimo mandato espletato.

CAPO III
Struttura del Movimento

Articolo 9.
(Commissioni Tecniche)

1. Le Commissioni Tecniche costituiscono articolazioni tecnico-professionali ed organizzative interne al Movimento, cui gli iscritti partecipano in base a precipue competenze individuali e requisiti di capacità.

2. Tali Commissioni Tecniche non costituiscono un numero chiuso. Esse sono istituite in base all'indirizzo tecnico e professionale dei singoli componenti. Possono essere chiamati a prendervi parte anche professionisti e tecnici non iscritti al Movimento Napoli è Tua.

3. Il Consiglio Direttivo nomina le singole Commissioni Tecniche. Ogni Commissione è composta da un numero di membri non superiore a sette e non inferiore a tre. I membri delle Commissioni sono tenuti al rispetto delle norme dello Statuto e del Codice Etico, pena l'esclusione da Napoli è Tua e dalle Commissioni medesime.

4. Le Commissioni Tecniche elaborano sintesi documentale di progetti, proposte, idee, a contenuto tecnico-normativo, da sottoporre al Consiglio Direttivo. Il Consiglio Direttivo può a sua volta delegare le singole Commissioni per l'elaborazione di pareri motivati su delibere, istanze, regolamenti non soggetti a valutazione eminentemente politica.

5. Le Commissioni Tecniche adottano decisioni motivate a maggioranza assoluta. Ogni Commissione nomina al suo interno un referente unico per il Movimento. Referente e membri delle Commissioni ricoprono i loro incarichi per un periodo non superiore ad un anno. Termine prorogabile di tre mesi qualora la natura dei progetti elaborati o promossi, sia di particolare tecnicsmo e complessità.

6. Il Consiglio Direttivo controlla, supervisiona e coordina l'attività delle singole Commissioni. Eventuali decisioni riguardanti la natura, la compatibilità, la professionalità, la competenza, la decadenza dalla carica dei singoli membri spettano a detto organo. Tutto ciò premesso, la competenza spetta alla Commissione di Garanzia qualora il conflitto tra Commissioni e Consiglio Direttivo sia inerente ai principi etici e statuari di Napoli è Tua.

Articolo 10.
(Articolazioni Municipali)

1. Le Articolazioni Municipali costituiscono le unità organizzative su base territoriale di Napoli è Tua. Attraverso le Articolazioni Municipali gli iscritti partecipano alla vita interna del Movimento, concorrono fattivamente a dare un'identità socio-culturale al medesimo, attivando democraticamente le energie individuali per l'espressione di un indirizzo politico multilivello ed unitario.

2. Le Articolazioni Municipali sono dislocate sul territorio cittadino in base alla suddivisione amministrativa ed istituzionale del Comune di Napoli per singole circoscrizioni municipali di decentramento, dette "Municipalità". Ai fini del presente Statuto, il numero delle Articolazioni Municipali di Napoli è Tua è pari alle dieci unità, così suddivise:
a) Articolazione Municipale "Chiaia-Posillipo-San Ferdinado";
b) Articolazione Municipale "Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto-Mercato-Pendino";
c) Articolazione Municipale "Stella-San Carlo all'Arena";
d) Articolazione Municipale "San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale";
e) Articolazione Municipale "Arenella-Vomero";
f) Articolazione Municipale "Barra-Ponticelli-San Giovanni a Teduccio";
g) Articolazione Muncipale "Miano-Secondigliano- San Pietro a Patierno";
h) Articolazione Municipale "Chiaiano-Piscinola-Marianella-Scampia";
i) Articolazione Municipale "Pianura-Soccavo";
j) Articolazione Municipale "Bagnoli-Fuorigrotta".

3. Le Articolazioni Municipali sono unità organizzative aperte alla partecipazione di tutti i cittadini, anche e indipendentemente dall'iscrizione a Napoli è Tua, e fungono da circoli territoriali di riferimento per le attività politiche e di intervento civico del Movimento su base cittadina.

4. Gli iscritti a Napoli è Tua sono registrati in appositi albi presso le Articolazioni Municipali di residenza e presso la Segreteria Centrale del Movimento, nel rispetto delle normative vigenti in tema di trattamento dei dati personali e di tutela della privacy. L'Ufficio per le adesioni delle singole Articolazioni trasmetterà i dati relativi al tesseramento alla Segreteria Centrale entro dieci giorni dalla sottoscrizione dei moduli. I dati di base sono accessibili ai singoli iscritti ed agli organi direttivi di Napoli è Tua.

5. L'iscrizione al Movimento Napoli è Tua non prevede vincoli relativi alla residenza municipale o territoriale. Non è comunque cumulabile per più Articolazioni Municipali contemporaneamente.

6. Le Articolazioni Municipali sono elementi organizzati nel pieno rispetto delle norme statutuarie, del codice etico e dei regolamenti di Napoli è Tua. Il funzionamento degli organi interni, gli ambiti di attitudine e competenza, professionale e partecipativa, e la disciplina degli iscritti sono stabiliti e normati da regolamenti interni alle singole municipalità sottoposti alla supervisione degli organi direttivi del Movimento.

7. La partecipazione alla vita interna delle Articolazioni Municipali avviene nel segno della più amplia e trasparente condivisione di tematiche e prospettive, nella visione di un comune, proficuo e fattivo indirizzo unitario. I cittadini, anche non iscritti, possono partecipare attivamente attraverso riunioni da tenersi nelle singole sedi, o attraverso appositi forum tematici in via telematica predisposti da Napoli è Tua, agevolando:
a) proposte politiche;
b) idee d'indirizzo e coordinamento;
c) progettualità e suggerimenti;
d) quesiti da sottoporre;
e) informazioni da richiedere;
f) informazioni da comunicare.
8. Le Articolazioni Municipali disciplinano in appositi regolamenti la modalità d'elezione, compatibiltà, durata del mandato e funzioni dei referenti delle singole articolazioni territoriali. I referenti hanno funzioni e compiti di sintesi, raccordo ed impulso tra le singole articolazioni e gli organi direttivi di Napoli è Tua.

9. La modalità d'elezione dei referenti deve in ogni caso attenersi al rispetto delle norme del presente Statuto, del Codice Etico, dei Regolamenti del Movimento. La Commissione di Garanzia è tenuta a vagliare i singoli regolamenti adottati, nonché la corrispondenza o meno degli stessi ai principi di Napoli è Tua.

10. Possono eleggersi fino ad un massimo di due referenti per Articolazione Municipale. La durata del mandato non può comunque essere superiore ad anni due.

CAPO IV
Codice Etico

Articolo 16.
(Principi generali)

1. Non possono in alcun modo aderire al Movimento Civico Napoli è Tua come iscritti, non possono essere candidati a cariche interne del Movimento o essere candidati da Napoli è Tua a cariche istituzionali ed amministrative, coloro i quali risultino esclusi sulla base del presente Codice Etico e non ne sottoscrivano il Manifesto dei Valori.

2. Napoli è Tua si prefigge la promozione democratica e attiva, a tutti i livelli associativi ed istituzionali, dei principi di libertà, uguaglianza, parità e rispetto tra i cittadini. Lo sviluppo e la promozione di norme di legge, morali, etiche attinenti all'effettiva democratizzazione del tessuto sociale, sono lo scopo ultimo che Napoli è Tua intende perseguire.

Articolo 17.
(Manifesto dei Valori)

1. Napoli è Tua è una libera associazione di cittadini che si impegna a combattere l'indifferenza civica, l'oscurantismo legale, etico e morale che abbrutisce le coscienze, rende abulico il pensiero, spegne il fuoco ardente dell'indignazione. L'indifferenza politica è una non-scelta, avviene perché i cittadini abdicano e rinunciano all'espressione partecipativa, ad esercitare quel controllo democratico sulle istituzioni e sugli organi che ne assumono il controllo, sovente abusando del potere politico ed esecutivo di cui sono investiti a nome della maggioranza. Napoli è Tua è tessuto collettivo, Movimento di idee, idee in movimento, rete di persone che rifiutano l'indifferenza, operando in nome di un principio comune di partecipazione attiva e sinergica. Perché democrazia è partecipazione. Al tal fine Napoli è Tua promuove i diritti e doveri dei singoli e della collettività, s'impegna affinchè i principi e le norme della Costituzione Italiana non rimangano vuoto simulacro, ponendosi come interlocutore per tutti coloro che vogliano contribuire ad un reale ed effettivo cambiamento del modo di interessarsi e gestire la "Res Publica".

2. Napoli è Tua ha natura indipendente ed autonoma. È aconfessionale, senza fini di lucro ed è fondata su principi di democrazia diretta, trasparenza, tolleranza, solidarietà e convivenza. Assimila e promuove i valori dell'antifascismo, ed è contro la guerra come mezzo d'offesa all'autodeterminazione ed autonomia dei popoli. E' attenta a tutte le nuove forme di intolleranza, razzismo, discriminazione, massoneria ed autoritarismo, restituendo al cittadino la centralità nel tessuto sociale in cui agisce e svolge la sua vita.

3. Napoli è Tua promuove una politica attiva che riduca gli sprechi in tutti gli ambiti pubblici, che contrasti le connivenze tra pubblica utilità e privato interesse, il vampirismo clientelare, e che sia volta alla diminuzione progressiva dei costi abnormi del sistema politico. A tal fine intende vincolare eventuali contributi di rimborso elettorale a scopi e fini di pubblica utilità ed interesse collettivo, nel segno della massima trasparenza di gestione.

4. Napoli è Tua riconosce al cittadino il pieno diritto di esplicare attitudini, competenze, valori, impegno attraverso il lavoro, inteso come mezzo di sussistenza materiale e morale per la ricerca della piena stabilità personale, familiare e sociale. Lavoro come diritto da pretendere e non privilegio da richiedere, nel solco delle previsioni costituzionali e contro ogni forma di indiscriminato utilizzo del lavoratore, rispettando il principio della giusta ed equa retribuzione, contrastando le politiche lavorative che assimilano la persona a mera forza lavoro da sfruttare e che ne umiliano e degradano le competenze e le individualità.

5. Napoli è Tua promuove attività di confronto, studio, ricerca, formazione, informazione su problematiche afferenti l'ambiente e le politiche di bonifica territoriali, il ciclo integrato dei rifiuti, dalla differenziazione dei materiali di scarto, risulta et similia, fino al loro completo riciclo e riutilizzo. Promuove modalità di partecipazione alla vita socio-politico-economica dei cittadini, inerenti alla gestione ed erogazione dei servizi pubblici, all'organizzazione funzionale delle risorse territoriali, ai problemi di mobilità e trasporto di persone, cose, combustibili ed energie, all'analisi dell'influenza sociale delle lobbies politico/economiche, al risparmio delle risorse e allo sviluppo d'una sensibilità ambientale ed a basso impatto ecologico, alla sicurezza e salute dei cittadini, alla prevenzione e tutela della sanità pubblica, alla solidarietà tra persone, alla pacifica convivenza di culture e tradizioni differenti, nel solco dei principi democratici garantiti dall'Ordinamento e dalla Costituzione della Repubblica.

6. Gli iscritti di Napoli è Tua si impegnano a favorire l'implementazione e lo scambio di idee, informazioni, progettualità, capacità e competenze a tutti i livelli della vita collettiva e partecipativa, nel pieno rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali, perseguendo finalità di promozione di diritti e di riconoscimento dei doveri rivolte principalmente a soggetti esterni al Movimento. Napoli è Tua, attraverso l'impegno volontario dei suoi iscritti, promuove, coordina e sostiene incontri tematici, convegni, seminari, iniziative pubbliche, manifestazioni ed ogni altra attività avente lo scopo di favorire la libera circolazione di idee ed informazioni utili ai cittadini.

7. Napoli è Tua favorisce le forme di democrazia diretta, tutte quelle iniziative che prevedono la possibilità di intervenire direttamente nelle decisioni dei rappresentanti eletti e dei dipendenti impiegati nelle aziende e negli organismi della pubblica amministrazione. Compito del Movimento è stimolare gli enti locali, le aziende, le associazioni, i cittadini a migliorare i servizi pubblici, le infrastrutture e l'equa ridistribuzione ed utilizzo delle risorse pubbliche impiegate. Stimolare altresì gli enti locali e le amministrazioni competenti alla massima trasparenza nelle scelte effettuate e negli obiettivi perseguiti e da perseguire, attraverso un maggior dialogo costruttivo con i singoli cittadini e le varie forme di rappresentanza sociale, quali associazioni, comitati, gruppi, eccettera.

8. Napoli è Tua mira a riunire coloro i quali hanno interesse alla promozione di iniziative volte allo sviluppo delle varie comunità locali, interagendo con le istituzioni regionali e nazionali, intraprendendo azioni mirate alla tutela della libertà e dei diritti dei singoli cittadini secondo le modalità previste e stabilite dal presente Statuto e nel pieno rispetto delle norme vigenti. In merito, si prevedono forme di promozione di tavole rotonde, seminari, mostre, gruppi di studio, proiezioni di filmati e documentari a scopo socio-culturale e d'attualità, e ogni ulteriore attività avente lo scopo di favorire ed implementare la partecipazione attiva del cittadino.

9. Napoli è Tua avvierà una piattaforma mediatica permanente sulla rete Internet, attraverso pubblicazioni periodiche on line di filmati, documenti, notizie, materiale multimediale di matrice politico-economico-culturale. L'utilizzo della piattaforma mediatica e delle risorse disponibili su Internet permette una maggiore integrazione tra le finalità ed i valori che il Movimento persegue, e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita interna e alle attività pubbliche di Napoli è Tua.

10. Napoli è Tua può, nel pieno rispetto delle norme e delle finalità del predetto Statuto, svolgere ogni ulteriore attività lecita e conforme, complementare, strumentale e sussidiaria per il raggiungimento dell'oggetto associativo, anche attraverso attività di natura commerciale in conformità con le leggi vigenti e nei limiti consentiti dal D.Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460 e successive modifiche ed integrazioni.

11. Gli iscritti di Napoli è Tua si impegnano a rispettare e sottoscrivere il Codice dei Valori, pena l'esclusione dal Movimento.

12. Le cariche direttive ed esecutive, gli incarichi nominali e tecnici di Napoli è Tua sono esercitati a titolo gratuito e nessuna indennità o retribuzione è dovuta per l'espletamento del mandato.

Articolo 18.
(Deroghe per le cariche elettive)

1. Gli iscritti di Napoli è Tua possono ricoprire cariche istituzionali ed amministrative. Dette cariche sono incompatibili con le cariche direttive ed esecutive del Movimento, tranne i casi in cui questo sia richiesto dalla natura delle cariche istituzionali ricoperte o da particolari e stringenti contingenze.

2. Eventuali modifiche e deroghe alle precedenti disposizioni devono essere deliberate dal Consiglio Direttivo, su parere tassativo della Commissione di Garanzia, ed approvate dall'Assemblea degli iscritti a maggioranza assoluta.

3. La deroga può essere concessa in base ad una specifica relazione scritta che evidenzi il contributo determinante che, in virtù delle competenze, capacità, esperienza maturata, il soggetto che usufruisce della deroga potrà conferire all'attività di Napoli è Tua. La deroga può essere concessa solo su richiesta dell'interessato. In caso di bocciatura della richiesta di deroga, la domanda da parte del soggetto interessato è ripresentabile per una sola volta.

4. E' previsto il parere della Commissione di Garanzia per ogni contenuto, delibera e valutazione che concerna i casi di incompatibilità, ineleggibilità, incandidabilità degli iscritti di Napoli è Tua. Si fa, in ogni caso, esplicito richiamo alle norme contenute nel Capo VII del presente Statuto.

Articolo 19.
(Doveri degli eletti)

1. Gli eletti alle cariche direttive ed esecutive di Napoli è Tua si impegnano a collaborare lealmente ed in maniera continuativa con gli organi del Movimento e con i singoli iscritti, per affermare le scelte programmatiche e l'indirizzo politico comune.

2. Gli eletti alle cariche istituzionali ed amministrative si impegnano a collaborare lealmente con gli esponenti ed iscritti di Napoli è Tua, implementando la trasparenza informativa, la partecipazione allargata degli iscritti, la discussione di delibere e progetti normativi, nonchè la sintesi tecnica e politica degli stessi da presentare presso le istituzioni preposte. Qualora tali impegni siano disattesi ed elusi, Napoli è Tua potrà disconoscere ufficialmente la programmazione e la documentazione normativa e politica prodotta e diffusa a suo nome, nonchè disconoscere l'operato politico dei singoli eletti a suo nome.

3. Gli eletti alle cariche istituzionali sono tenuti tassativamente al rispetto delle idee programmatiche e d'indirizzo politico espresse su base partecipativa dalla maggioranza degli aderenti a Napoli è Tua.

4. Gli eletti alle cariche istituzionali hanno inoltre il dovere di contribuire al finanziamento del Movimento versando alla tesoreria di Napoli è Tua una quota percentuale proporzionata agli emolumenti ed indennità percepiti e derivanti dalla carica ricoperta. Tale quota non può comunque essere inferiore al venticinque per cento degli emolumenti percepiti, è deliberata annualmente dal Consiglio Direttivo ed è passibile di rivalutazione. Il mancato versamento del contributo previsto è causa di incandidabilità a qualsiasi altra carica istituzionale da parte di Napoli è Tua.

5. Gli eletti hanno il dovere di rendere conto agli iscritti e agli elettori delle loro attività, anche attraverso il Sistema Informatico per la partecipazione attiva predisposto da Napoli è Tua.

6. Se nelle competenze discrezionali degli eletti rientra la nomina di organi tecnici o amministrativi e gestionali, di consulenti e professionisti, gli eletti si impegnano a seguire i criteri selettivi di competenza, merito, capacità comprovata e pubblicità dell'intera procedura.

7. Gli eletti alle cariche istituzionali ed amministrative di Napoli è Tua sono tenuti a rendere pubblico il regolamento di disciplina delle loro attività inerente alla carica ricoperta.

CAPO V
Strumenti per la partecipazione
e l'elaborazione del programma politico

Articolo 20.
(Forum tematici)

1. I Forum tematici hanno la finalità di coordinare la libera discussione, la partecipazione alla vita pubblica ed interna di Napoli è Tua, la formazione politica degli iscritti e dei cittadini, nonché il loro coinvolgimento nell'elaborazione condivisa di proposte programmatiche. I Forum tematici producono materiale utile alle decisioni ed all'indirizzo politico del Movimento.

2. I Forum tematici hanno un accesso multilivello, sia attraverso la rete Internet che attraverso la partecipazione effettiva.

3. Ai cittadini non iscritti a Napoli è Tua è consentito l'accesso ai canali telematici per la visualizzazione delle attività poste in essere dal Movimento. E' consentito altresì partecipare a riunioni territoriali e tematiche di pubblico rilievo.

4. Agli iscritti è consentito accedere alle aree riservate degli indirizzi telematici Internet, attraverso un codice personale preordinato, con la facoltà di votare le proposte migliori, e di avanzarne di proprie, nel solco della massima estensione del concetto partecipativo allargato.

5. I Forum tematici prevedono la possibilità di partecipare alle attività del Movimento. I cittadini non iscritti non hanno facoltà di votazione delle proposte tematiche avanzate.

6. Gli organi direttivi ed esecutivi di Napoli è Tua si esprimono sui materiali prodotti dai Forum tematici quando discutono o deliberano su contenuti attinenti, secondo le modalità previste dal presente Statuto.

7. Il materiale audio-video, i documenti prodotti all'interno dei singoli Forum tematici sono pubblici ed accessibili a tutti in forma gratuita, e non sono protetti dal diritto d'autore. Napoli è Tua può tenerne conto nell'elaborazione del proprio programma politico ed elettorale.

Articolo 21.
(Assemblea programmatica)

1. Il Presidente di Napoli è Tua indice l'Assemblea programmatica una volta all'anno. I temi oggetto dell'Assemblea sono determinati dal Consiglio Direttivo, anche sulla base di specifiche proposte avanzate dell'Assemblea degli Iscritti.

2. Sui temi prescelti, il Presidente presenta brevi documenti per relazionare circa l'oggetto della discussione all'ordine del giorno.

3. All'Assemblea programmatica prendono parte tutti gli organi direttivi ed esecutivi ed i singoli iscritti di Napoli è Tua.

4. Al termine della discussione, il Segretario stilerà il documento programmatico sottoscritto dal Presidente e sottoposto all'approvazione dell'Assemblea degli Iscritti, che lo approva con votazione a maggioranza assoluta.

Articolo 22.
(Referendum)

1. Napoli è Tua disciplina lo svolgimento dei referenda e di altre forme partecipative e di consultazione alla formazione delle decisioni del Movimento anche attraverso appositi Regolamenti interni.

2. E' indetto un referendum interno qualora ne facciano richiesta il Presidente o il Consiglio Direttivo, ovvero almeno un quinto dell'Assemblea degli iscritti. La proposta di referendum deve indicare la specifica indicazione del quesito, nonchè la sua natura deliberativa o consultiva.

3. La proposta referendaria risulta approvata se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi. Può essere indetto un referendum su qualsiasi tematica afferente l'indirizzo politico, l'organizzazione, le finalità di Napoli è Tua. Le decisioni referendarie sono irreversibili, non soggette ad ulteriore referendum interno per un minimo di due anni.

4. Le norme ed i principi fondanti dello Statuto, del Codice Etico e del Manifesto dei Valori non possono essere soggette a referendum.

Articolo 23.
(Promozione del Movimento)

1. Napoli è Tua promuove attività politiche e culturali per la diffusione e lo sviluppo di una partecipazione democratica e diretta alla vita del Movimento e dell'intera collettività. A tale scopo Napoli è Tua stabilisce relazioni e rapporti di collaborazione con Associazioni, Fondazioni, Movimenti, Centri di Ricerca ed Istituzioni Pubbliche.

2. La partecipazione a tavole rotonde, forum tematici, incontri, covegni, attività sul territorio, manifestazioni è aperta a tutti i cittadini che si riconoscano nelle finalità politiche e culturali che il Movimento promuove attivamente.

3. La libertà ed il pluralismo associativo sono garantiti secondo le norme costituzionali. Napoli è Tua riconosce i movimenti, le istituzioni, le associazioni e fondazioni quali strumenti per la divulgazione del sapere, libero ed accessibile a tutti, per l'elaborazione di una piattaforma politico-programmatica condivisa e collettiva.

4. Napoli è Tua riconosce la preponderanza, la ricchezza e la novità del contributo della collettività, e dei giovani in particolare, alla vita del Movimento. Fine precipuo dell'associazione è la piena partecipazione dei cittadini alla vita politica ed il suo ulteriore ampliamento mediante le forme della democrazia partecipata.

CAPO VI
Organi e procedure di garanzia

Articolo 24.
(Commissione di Garanzia)

1. Le funzioni di garanzia inerenti alla corretta applicazione delle norme dello Statuto, del Codice Etico, e dei Regolamenti interni di Napoli è Tua, sono svolte da un'apposita Commissione di Garanzia.

2. La Commissione di Garanzia vigila altresì sul rispetto delle predette norme da parte degli iscritti e degli organi interni, nonché dei candidati eletti alle cariche istituzionali ed amministrative di Napoli è Tua. Essa vigila inoltre sul rispetto della democrazia paritaria e la sua applicazione.

3. La Commissione di Garanzia vigila sulla tenuta e sul contenuto dei dati inseriti nell'anagrafe degli iscritti di Napoli è Tua, esercitando un controllo finalizzato alla tutela della privacy, al rispetto delle procedure di composizione, raccolta e trasmissione degli stessi. L'anagrafe è accessibile agli iscritti su esplicita richiesta, e agli organi direttivi ed esecutivi del Movimento.

4. La Commissione di Garanzia redige annualmente una breve relazione sullo stato di attuazione del Codice etico, da inviare al Consiglio Direttivo ed al Presidente di Napoli è Tua. La Commissione verifica che tutti i candidati nelle liste del Movimento, sia per le elezioni interne che per le candidature amministrative ed istituzionali, a pena di incandidabilità, abbiano i requisiti richiesti dal Codice etico e abbiano sottoscritto il medesimo. A seguito della verifica, la Commissione è tenuta a stilare un documento da inviare agli organi summenzionati entro una settimana.

5. La Commissione di Garanzia vigila sulle candidature avanzate, accertandosi che i candidati dettaglino sulle spese elettorali sostenute, sui contributi ricevuti da terzi e destinati all'attività politica, alla campagne elettorale o alla competizione interna. Verifica inoltre che entro tre mesi dalla data delle elezioni, i candidati eletti presentino un bilancio relativo alle entrate e alle spese elettorali, verificandone la compatibilità con i limiti previsti dalla Legge e dalle norme del presente Statuto.

6. La Commissione di garanzia è tenuta a verificare l'appartenenza o meno degli iscritti ad associazioni, organizzazioni, comitati, gruppi di pressione che tutelino o perseguano interessi di natura finanziaria o fini di lucro, nonché i ruoli di rappresentanza o di responsabilità eventualmente ricoperti all'interno di dette organizzazioni, ai fini di eventuali candidature.

7. La Commissione di Garanzia esprime parere sui Regolamenti interni di Napoli è Tua, anche su quelli da approvarsi nelle rispettive Articolazioni Municipali, e sulla loro congruità con lo Statuto. Il parere positivo delle Commissione di Garanzia è obbligatorio e preventivo.

8. La Commissione di Garanzia esamina e delibera sui ricorsi dopo una fase istruttoria non superiore a quindici giorni, garantendo comunque l'esito definitivo dei ricorsi entro quaranta giorni dall'inizio della procedura.

9. Qualora la Commissione di Garanzia si renda responsabile di ripetute omissioni dei compiti affidatigli, ovvero di grave danno all'immagine e agli organi del Movimento, è passibile di scioglimento. La proposta di scioglimento può essere presentata dal Presidente, dal Consiglio Direttivo e da un quinto dell'Assemblea degli Iscritti.

10. I membri della Commissione di garanzia, detti "Probiviri", sono scelti tra gli iscritti di Napoli è Tua di riconosciuta indipendenza, moralità e competenza. L'incarico di membro della Commissione è incompatibile con l'appartenennza a qualunque altro organo elettivo o nominale del Movimento.

11. Durante tutto l'arco del mandato, i membri della Commissione di Garanzia sono interdetti dal presentare la propria candidatura per qualunque carica interna di Napoli è Tua, nonché dal sottoscrivere la candidatura di terzi per i medesimi incarichi. In caso di violazione della disposizione, il probiviro decade dalle sue funzioni e la candidatura avanzata non può essere ammessa, e la sottoscrizione effettuata non viene computata nel numero di firme richiesto.

12. Il numero dei membri della Commissione di Garanzia non può essere inferiore al numero di tre, né superiore a quello di sette Probiviri.

13. I Probiviri sono eletti dall'Assemblea degli Iscritti a maggioranza semplice. La durata del loro mandato è di due anni. La Commissione di Garanzia nomina tra i suoi membri il Presidente, avente funzioni di coordinatore e referente dei componenti.

14. I Probiviri decadono automaticamente dal loro incarico qualora violino le norme del presente Statuto, del Codice Etico e del Manifesto dei Valori. Qualora il numero dei Probiviri risulti inferiore al minimo, l'Assemblea degli Iscritti provvede ad una nuova elezione del collegio di garanzia.

Articolo 25.
(Ricorsi)

1. La Commissione di Garanzia vigila sulla corretta applicazione dello Statuto, delle norme, delle finalità di Napoli è Tua da parte degli iscritti e degli organi elettivi e nominali del Movimento.

2. Ciascun iscritto può presentare ricorso scritto alla Commissione in ordine al mancato rispetto di norme e principi del presente Statuto, del Codice Etico, o dei Regolamenti interni di Napoli è Tua.

3. Nessun iscritto può essere sottoposto a procedimento disciplinare per posizioni assunte nell'esercizio dei diritti sanciti dallo Statuto, fermo restando l'obbligo dell'osservanza dei doveri statutari e del rispetto dei diritti degli altri iscritti.

4. Ciascun iscritto sottoposto a procedimento disciplinare deve essere debitamente informato della presentazione di tale richiesta, nonché dei fatti che gli vengono addebitati. L'informazione deve avvenire mediante comunicazione scritta con raccomandata A/R, via fax o e-mail. Nel caso, e in ogni fase del procedimento, l'iscritto ha diritto ad essere ascoltato per chiarire e difendere il proprio comportamento.

5. Il ricorso sospende, dal momento della sua presentazione, l'esecuzione della misura disciplinare fino a conclusione definitiva del procedimento. La Commissione può tuttavia, in presenza di fatti acclarati e rilevanti, adottare un provvedimento di sospensione cautelare immediato dell'iscritto.

6. Qualora nei confronti di un iscritto sia stato avviato un procedimento di natura penale per reati gravi, non di opinione, e che possano comportare la restrizione della libertà personale o l'interdizione dai pubblici uffici, la Commissione di Garanzia, dopo averne informato gli organi direttivi del Movimento, adotta un provvedimento di sospensione cautelare dall'iscritto da qualsiasi carica elettiva o nominale del Movimento. L'iscritto ha il diritto di presentare documentazione a contrario in sua difesa. La sospensione perde efficacia qualora il procedimento sia archiviato o si concluda con assoluzione nel merito. In caso di prescrizione del reato addebitato, la Commissione valuta a discrezione se reintegrare o meno l'iscritto nelle sue funzioni. In caso di condanna definitiva, l'iscritto è espulso da Napoli è Tua.

7. Salvo casi di urgenza, le riunioni della Commissione debbono essere convocate almeno cinque giorni prima della data di svolgimento, e ne viene dato avviso agli Iscritti mediante il sito internet, sms o posta elettronica.

8. Le decisioni sono prese a maggioranza assoluta. Il contenuto delle riunioni è sempre pubblico ed i verbali devono essere pubblicati.

Articolo 26.
(Incompatibilità, incandidabilità, ineleggibilità)

1. Nessun iscritto può far parte contemporaneamente di più organi esecutivi di Napoli è Tua. Qualora l'iscritto si trovi a dover ricoprire una doppia carica, deve optare per una delle due, a pena di decadenza da entrambe le cariche.

2. Qualora la Commissione di Garanzia sia a conoscenza di casi di ineleggibilità per cumulo di più di due mandati cumulativi e consecutivi, ha l'obbligo di chiedere all'interessato e al Consiglio Direttivo di rimuovere le cause di ineleggibilità a pena di annullamento della elezione e di riconvocazione straordinaria dell'Assemblea degli Iscritti.

3. Napoli è Tua prevede tassativamente che non sono candidabili, alla data di presentazione delle liste elettorali e per nessun tipo di elezione: coloro nei cui confronti sia stato emesso decreto che dispone il giudizio oppure una misura cautelare personale; sentenza di condanna ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento per un reato criminalità organizzata o contro la libertà personale, per delitti per cui sia previsto l'arresto obbligatorio in flagranza, ovvero per determinati reati quali la violenza privata, l'incitamento all'odio razziale o religioso, lo sfruttamento della prostituzione, corruzione, concussione e reati contro la pubblica amministrazione, l' omicidio colposo derivante dall'inosservanza delle norme sul lavoro o sulla sicurezza stradale. Le condizioni ostative alla candidatura decadono allorchè intervenga sentenza definitiva di proscioglimento, o di intervenuta riabilitazione, nonché di annullamento delle misure summenzionate.

4. Il mancato o incompleto versamento della quota associativa alla Tesoreria di Napoli è Tua, comporta l'incandidabilità a qualsiasi carica istituzionale del Movimento. Gli organi direttivi di Napoli è Tua invitano l'iscritto a regolarizzare la propria posizione entro una settimana. In caso di rifiuto o di scadenza del termine previsto, la Commissione delibera la sua incandidabilità e ne dà comunicazione agli organi direttivi ed esecutivi.

5. Gli iscritti eletti o componenti degli organi interni, nonché gli eletti a cariche e mandati amministrativi ed istituzionali, che risultano non in regola con i versamenti previsti dal regolamento di Tesoreria decadono dalle cariche interne e dall'anagrafe degli iscritti di Napoli è Tua. Dopo aver regolarizzato la propria posizione, l'iscritto viene reintegrato nell'anagrafe del Movimento ma non nelle cariche direttive o nominali dello stesso.

Articolo 27.
(Revisione dello Statuto)

1. Le modifiche del presente Statuto, del Codice Etico e del Manifesto dei Valori sono approvate dall'Assemblea degli Iscritti a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti.

2. Sono sottoposte all' esame e al relativo voto, le proposte che siano sottoscritte da almeno un quinto degli iscritti di Napoli è Tua.

3. Le modifiche dello Statuto possono essere sottoposte a referendum qualora non siano approvate a maggioranza dei due terzi dell'Assemblea. Il referendum è valido qualora si raggiunga la maggioranza assoluta degli aventi diritto.

CAPO VII
Principi di gestione finanziaria

Articolo 28.
(Tesoriere)

1. Il Tesoriere è nominato dal Consiglio Direttivo, ed è scelto tra le personalità che presentino i requisiti di onorabilità previsti dal presente Statuto, e di professionalità maturata attraverso esperienze omogenee con le funzione che lo stesso è chiamato a svolgere all'interno di Napoli è Tua.

2. Il Tesoriere dura in carica due anni ed è rieleggibile per soli due mandati, consecutivi e cumulativi.

3. Il Tesoriere cura l'organizzazione amministrativa, contabile e patrimoniale di Napoli è Tua.
E' preposto allo svolgimento di tutte le attività che abbiano rilevanza economico-finanziaria e patrimoniale, e svolge le sue funzioni nel rispetto dei principi di economicità della gestione, assicurando sempre ed in ogni caso l'equilibrio finanziario del Movimento.

4. Nel caso in cui il Tesoriere si dimetta o cessi dalla carica prima del termine del mandato, il Consiglio Direttivo nomina un nuovo Tesoriere che ricopre la carica fino alla naturale scadenza della sua carica.

5. Il Tesoriere ha la rappresentanza legale di Napoli è Tua per tutti gli atti attinenti alle proprie funzioni.

Articolo 29.
(Collegio Sindacale)

1. L'Assemblea degli iscritti nomina un Collegio Sindacale composto da tre membri effettivi indicandone il Presidente. Nomina altresì due sindaci supplenti, che subentrano per anzianità in caso di impedimento o rinuncia o decadenza dei sindaci effettivi. Il numero dei sindaci non può in ogni caso essere inferiore a tre.

2. I Sindaci effettivi, come quelli supplenti, sono scelti tra soggetti che abbiano determinati requisiti professionali e di onorabilità, trasparenza e moralità. I Sindaci, o almeno un sindaco effettivo ed uno supplente, devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili o negli albi contabili individuati con decreto del Ministro di Giustizia o devono essere professori universari di ruolo in materie economiche o giuridiche. La cancellazione da tali albi è causa di decadenza dall'incarico secondo le norme del codice civile.

3. Doveri e poteri del Collegio Sindacale trovano corrispondenza e compatibilità con le norme dettate dal codice civile dagli artt. 2403 e 2403 bis.

4. Il Collegio Sindacale effettua il controllo sulla legalità dello Statuto, dei Regolamenti e delle delibere associative. Può impugnare dinanzi al tribunale gli atti non conformi alla Legge o allo Statuto. Verifica inoltre l'adeguatezza e la corrispondenza dell'organizzazione amministrativa e contabile ai requisiti previsti, segnalando all'Assemblea degli Iscritti eventuali discrasie e fatti rilevanti.

5. Il Collegio Sindacale può in ogni caso denunciare all'Autorità Giudiziaria eventuali irregolarità riscontrate nella gestione finanziaria e contabile dell'associazione.

Articolo 30.
(Finanziamento)

1. Gli iscritti a Napoli è Tua hanno l'obbligo di sostenere finanziariamente le attività politiche e culturali del Movimento con la quota di iscrizione. Ogni anno il Consiglio Direttivo, sentito il Tesoriere, stabilisce la quota per l'iscrizione a Napoli è Tua. Tale quota è da intendersi come minima. Le quote di iscrizione saranno acquisite al patrimonio sociale.

2. Gli eletti di Napoli è Tua alle cariche amministrative ed istituzionali, nel rispetto dello Statuto e del Codice Etico, sono tenuti a versare al Movimento una quota mensile percentuale degli emolumenti ed indennità percepiti nell'espletamento del mandato, così come previsto dall'art. 19, comma 2, del presente Statuto.

Articolo 31.
(Modalità di spesa)

1. Le modalità di spesa del Movimento si articolano secondo i principi, le regole e le metodologie tipiche della contabilità finanziaria.

2. Al momento della redazione del bilancio preventivo il Tesoriere assegna, in base al bilancio preventivo stesso, le disponibilità a ciascuna Articolazione Municipale. Tale assegnazione è subordinata alla presentazione, da parte dei referenti di ciascuna Articolazione, di una previsione di spesa relativa al programma di attività politica e culturale da svolgere.

3. Successivamente all'assegnazione delle disponibilità per singola Articolazione Municipale, gli impegni di spesa presi saranno sottoposti annualmente a verifica da parte del Tesoriere, onde appurare la tenuta degli equilibri contabili.

4. Per poter contabilizzare correttamente i costi sostenuti, gli esborsi e le entrate del Movimento, occorre che gli stessi siano supportati da idonea documentazione contabile, anche nel rispetto della normativa fiscale applicabile.

Articolo 32.
(Bilancio ed organizzazione amministrativa)

1. Il Bilancio consuntivo e gli esercizi sociali si chiudono al 31 dicembre di ogni anno.

2. Il Tesoriere elabora inoltre il bilancio di previsione per l'esercizio successivo conformemente ai principi, alle regole ed alle metodologie tipiche della contabilità finanziaria, dello Statuto e dei Regolamenti del Movimento.

3. Alla fine di ogni esercizio il Tesoriere compila il rendiconto contabile da sottoporre agli organi direttivi ed esecutivi di Napoli è Tua, accompagnato da una relazione sulla gestione. In base alla rendicontazione contabile ed alla relazione, il Consiglio Direttivo elabora un piano finanziario e di impiego delle risorse a bilancio che deve essere sottoposto all'approvazione dell'Assemblea degli Iscritti a maggioranza assoluta.

4. La contabilità delle attività di Napoli è Tua è rendicontata attenendosi ai principi della contabilità economico-patrimoniale previsti dalle norme del codice, uniformandosi con le normative, anche comunitarie, previste in materia.

5. In sede di redazione del bilancio annuale del Movimento, sarà elaborato un prospetto di conciliazione del bilancio stesso con le risultanze a consuntivo del bilancio di previsione, atto a verificare la coerenza degli aspetti finanziari con la rappresentazione del conto economico e degli assetti patrimoniali di Napoli è Tua.

6. I bilanci vengono pubblicati sul sito Internet di Napoli è Tua, entro quindici giorni dalla loro approvazione da parte dell'Assemblea degli Iscritti, unitamente al piano finanziario relativo alle risorse da impiegare ed alle spese da sostenere elaborato dal Consiglio Direttivo e sottoscritto dal Presidente, per l'esercizio annuale successivo.

7. Qualora l'Assemblea degli Iscritti non approvi il rendiconto economico, la gestione finanziaria, ed i bilanci proposti dagli organi direttivi ed esecutivi di Napoli è Tua, deve essere disposta la decadenza degli stessi, che rimangono in carica per la sola ordinaria amministrazione sino alla riunione straordinaria degli iscritti che provvederà alla nuova elezione degli organi decaduti. L'Assemblea Straordinaria degli Iscritti deve essere convocata entro trenta giorni dalla data di decadenza e deve tenersi entro i successivi quindici.

Articolo 33.
(Patrimonio Sociale)

1. Il patrimonio dell'associazione è costituito dalle quote d'iscrizione, dalle erogazioni percentuali dovute dagli eletti a cariche amministrative ed istituzionali, dalle erogazioni liberali provenienti dalle campagne di autofinanziamento, dalle entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali, donazioni e lasciti testamentari e dalle disposizioni di Legge.

2. Durante la vita del Movimento, il patrimonio sociale non può essere destinato o distribuito, anche in modo indiretto, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per Legge.

3. Le quote ed i contributi associativi sono intrasmissibili, ad eccezione dei trasferimenti causa morte, e non sono oggetto di rivalutazione.

4. In caso di scioglimento di Napoli è Tua, il patrimonio sociale netto sarà devoluto ad altre associazioni con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, nei modi e nei tempi stabiliti dall'Assemblea degli Iscritti che delibera lo scioglimento, sentiti gli organi di controllo sindacale e di garanzia, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.

CAPO VIII
Norme transitorie e finali

Articolo 34.
(Organismi di Napoli è Tua)

1. L'Assemblea Costituente eletta il giorno.....assume le funzioni attribuite dal presente Statuto all'Assemblea degli Iscritti.

2. L'Assemblea Costituente approva lo Statuto, il Codice Etico, ed i Regolamenti interni eventualmente emanati. Gli organi eletti o nominati alla data della summenzionata Assemblea Costituente esercitano un mandato non superiore ad un anno. Ai fini della previsione della durata e del cumulo dei mandati previsti per gli organi di Napoli è Tua dal presente Statuto, le cariche espresse dall'Assemblea Costituente si hanno per non computate.

3. I Regolamenti interni di Napoli è Tua sono approvati dal Consiglio Direttivo. Possono altresì essere modificati dall'Assemblea degli Iscritti a maggioranza assoluta.

Articolo 35.
(Circoli e confederazioni)

1. Napoli è Tua si riserva la costituzione di eventuali circoli territoriali, la cui normazione sotto ogni aspetto, troverà spazio in appositi Regolamenti interni da emanare.

2. Napoli è Tua si riserva la possibilità di stringere accordi confederativi, compartecipativi, e di coalizione con altre associazioni o partiti politici in occasione delle tornate elettorali nazionali o territoriali. Accordi siffatti non devono comunque essere in contrasto con le norme ed i principi dello Statuto, del Codice Etico e del Manifesto dei Valori.

3. Napoli è Tua ha vita e durata illimitata, salvo quanto previsto dal presente Statuto e dalla Legge.