venerdì 9 novembre 2012

Un Sindaco del Cocchio


















"La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé" ( Ennio Flaiano).

Sol Invictus, gira-sole, all'ombra di corolle in fiore, cercando consenso, al calor di media amici, di più famigli, elucubrando all'osso, "fravecando e sfavecando", come in borbonica ammunina, purchè in quel di Partenope non si perda mai tempo: ed il nostro Arancion Coniglio al suo orologetto politico è ben legato, catenina d'oro a doppio filo, ben saldo nel panciotto; "Presto ch'è tardi!" , che la meraviglia si sfalda, lo stregatto si pappa le alici, s'inciampa nel buco, ed premio è disperso (a maggioranza). Serve la scossa, che il terremoto v'è stato, il corpo è ancor caldo, le opinioni fanno impressione e le impressioni s'accapigliano a commento. Aleggia rovello da disturbato tessitore (cappellaio, fossi matto!): con chi andrà l'Imbandanato di San Giacomo, il pirata Giggino?

Quale il cocchio prescelto per la cavalcata final e mai triste, caracollando in cerca di sfida, al fianco il germano fidato, e un pugno d'uomini da consorteria a far da scudo? Quale il lido prescelto per rinfrescar suole e spolverar speroni, il P.D. Corral, alle prese con gli sfanculamenti primari tra Bersani e Renzi, oppure l' I.D.V Gran Bazar, in disfacimento lento e progressivo, dopo la debacle mediatica di Don Tonino? Dove Giggino fermerà il suo ronzino stanco e spelacchiato, a quale greppia lo attaccherà per aver biada e risalto? Sbarramenti maggioritari oltre soglie inverosimili son staccionata insormontabile per il nostro Macho Panza, dunque al ronzinante serve volano, giostra cui afferrarsi, fabbro-masto che confezioni zoccoli per staffa e cavalcatura, chè il Movimento Arancio è slim, è vero, ma ferraginoso alquanto.

Che fare di Neapoli? Roccaforte alla Fort Alamo, per l'uomo dagli alamari cocozza, ultima resistenza per rivoluzionari domencali, o Fort Knox, per custodire ancora i "Valori", del fu Tonino, con o senza Italia? Rumors di Palazzo, danno l'IDV localmente in rotta dopo la diaspora di Formisano e Donadi (sono 15 i consiglieri del gabbiano in Consiglio Comunale), pronta a confluire nel grande "Movimento dei Movimenti che si Muovono", il Cocozza's dream di De Magistris e del di lui germano, il Divin Claudio minore: i dioscuri arancio-cremisi son pronti a calare l'asso in quel di Saint James Palace Hotel, con le camere ad ore da fittare all'offerente politico migliore. E pare che Giggino sia ben conscio d'aver vento mediatico in poppa, pronto a guidare l'arrembaggio al Parlamento, pur dalla tolda, senza candidarsi in prima veste; e mica scemo, verrebbe a dirsi, esser semplice deputato non può misurarsi con l'esser leader di Movimento apicale e personalizzato, con acquolina in bocca per boria a doppiopetto, a sventolar come gonfalone comunale in tempesta.

Sogna il nostro Ulisse, con le sirene piddine a solleticar vellicolo e tricoricciuto pelo, col nipote di suo zio, il  piccolo Letta (praticamente il lettino) a distendere il Murat ed i suoi Arancini su gloriose e maldestre utopie , cullati da Morfeo Napolitano, per un volo pindarico ed aritmetico per l'approdo finale, dal Monte di Bisaccia del vecchio Paron Tonino, al Montecitorio, passando per Montepulciano, perchè per votare una simile caciara, meglio esser ciucchi come pochi, e così sia. Dunque doppia sciassa per gli arancioni napoletani? Padroni a casa propria, in Consiglio, con la lanterna arancio a baluginare in nuova sfavillante veste, con assessori e consigliori pronti al valico della linea maginot, verso gli scranni tricolore; e poi ospiti graditi in quel dell'Urbe, clienti fissi dell' "Ostaria del Pierluigi", sul nazionale, per trovar posto in Parlamento, perchè dopotutto sempre meglio che lavorare (per Napoli).

Strano giochetto, per specchietti senza allodole, al minimo con tordi che abbocchino all'ischerzo: prima si marcia su Roma protestatando per il mancato invito al desco montiano, che ha bocciato la strada delle leges speciales per salvare Comuni in deficit strutturale, dovendo pertanto a breve dichiarar pre-dissesto, poi ci si allea (così è se vi appare) col primo partito (si fa per dire) italico per sbarcare il lunario nei giorni che verranno, in appoggio fedele a Monti: nessun problema, dove la contraddizione? Verrà il redde rationem, verrà Rivoluzione, che il Sol dell'Avvenir è Arancio e sta già spuntando, non vedete?
Basta gettare lo sguardo, protetti da bandana, al di là dei Monti e il gioco è fatto.

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