martedì 31 marzo 2009

Partito per la tangente:

"Torna nuovamente in carcere il tangentaro Mario Chiesa. Non ha fatto in tempo ad iscriversi al PDL".

Sotto la coppola niente:

"Marcello Dell'Utri è tra i firmatari di una mozione parlamentare contro il protocollo di Kyoto. "Tranquilli. Gli effetti del cambiamento climatico sono minimi e comunque la Mafia sarebbe un problema molto più urgente da risolvere, no? Se solo esistesse...".

Silicon Valley:

"Ennesimo restauro per Pamela Anderson. Adesso le tette sono soppalcabili. Cercasi inquilino non allergico al silicone".

Nuntio vobis me te magno:

"La Conferenza Episcopale Italiana interviene a favore delle famiglie bisognose, quelle che hanno perso ogni garanzia bancaria. Non di tutte però. Il fondo sarà a favore delle famiglie monoreddito fondate sul sacro vincolo del matrimonio. "Ehi, non siamo mica la Caritas!", ha dichiarato Monsignor Crociata, il nuovo presidente della CEI, "e poi era dai tempi di Marcinkus, Calvi e Sindona che non ci si divertiva così tanto...in fondo la Chiesa è sempre stata al fianco di chi soffre...i banchieri sono creature di Dio, no?". Grazie a questo accordo, il fondo di garanzia di circa 30 milioni di euro messo a disposizione dal Vaticano sarà in grado di generare prestiti bancari per circa 300 milioni. "E avete idea di quanto tornerà a noi? Se le famiglie non pagano non gli ipotecheremmo mai la casa, Dio ci è testimone, al massimo le trasformiamo in chiesette a schiera".

Coerenza ideologica:

"A Grenoble, Francia, gli operai della Caterpillar, la nota azienda produttrice dei bestioni gialli che tanto successo hanno avuto in tutto il mondo, hanno sequestrato i manager che ne minacciavano il licenziamento. "Siamo tranquilli", ha dichiarato uno degli operai sequestratori, "da qui non ci smuovono neanche i bulldozer...".

Sogni stimolanti:

"Vanna Marchi è il nuovo Premier italiano: il suo programma elettorale è elettrostimolante, drenante e mette tutti d'accordooooooo!".

lunedì 30 marzo 2009

Due verticale: mi ronza tra le palle:

"Bruno Vespa. Ovvero quando la coprofagia assurge ad arte. A breve in edicola il plastico dei suoi nei: e con la prima uscita il pratico raccoglibava è in omaggio".

Interludio poetico:

"Donna mistero senza fine bello...io maschio senza peli con due palle".

Malattia autoimmune:

"Fini, il fascista decolorato e lampadato, ha detto con forza, davanti al Parlamento della Legalità di Palermo, che la mafia è come la dittatura, va combattuta senza esclusione di colpi. Che lo Stato ha gli anticorpi giusti per debellare la malattia. Un bel passo in avanti rispetto alle dichiarazioni di Marcellino Pane-e-Voti Dell'Utri, che dichiarava qualche annetto fa che "la Mafia non esiste". Adesso Fini dovrebbe fare uno sforzo in più, dimettendosi dal suo ruolo istituzionale di Presidente della Camerata, perchè non si può attaccare la mafia essendo un prezioso alleato, anzi avendo la stessa tessera di partito dell'onorevole Dell'Utri: 'a Gianfrà e che voi fa' la guerra a te stesso?".

Grazie Silvio! ( ma puoi anche toglierti dalle palle adesso):

"Il Nano è vivo, evviva il Nano! Berlusconi mio sei proprio un pateterno, lasciatelo dire! Fatti coccolar un poco da noi tutti, tutti quelli che fino ad oggi non credevano nei miracoli; quelli che credevano ancora all'importanza delle parole, alla loro sacralità; quelli che rispettavano le regole perchè consci della necessarietà di una regola certa, della Legge, per poter vivere serenamente in società; quelli che ancora concedevano alla politica il beneficio del dubbio; quelli che credevano nella Costituzione e nelle sue Leggi Fondamentali; quelli che credevano di avere una chance ancora di cambiare questo cazzo di mondo. A tutti noi, tu Silvio nostro che sei nell'azzurro dei padiglioni, e nei cieli del PDL, hai dato la prova più grande, quella con la P maiuscola, della tua immensa scaltrezza e sagacia politica: perchè a noi tutti, per l'ennesima volta, hai ricordato che sei un figlio di buona donna della peggior specie, una signora zoccola colla coda annurecata (le vecchie zoccole hanno sempre le code più spesse ed intrecciate)! Grazie Silvio per aver finalmente confessato che il tuo immondo partito di nani e ballerine, prescritti e condannati è stato partorito, concepito da quella scaltra capoccia social-tangentista, da quella vecchia volpe di zio Bottino Craxi, che almeno ha avuto il buon gusto di rimanere calvo come mamma l'aveva fatto e scapparsene ad Hammamet per evitare le manette. Grazie Silvio, di aver fatto sprofondare l'Italia sempre di più; grazie per esserti arricchito alla faccia del tuo stesso popolo; grazie Silvio per essere un mafioso, di avere amici mafiosi (Mangano, peccato che sei morto, vedessi il tuo ragazzo che strada ha fatto! Dell'Utri, non t'offendere, che si dà la priorità ai morti)) e di essere tutt'ora in odor di mafia (ci voleva un ponte per capirlo?); grazie per non aver mai detto dove cazzo hai preso i quattrini per divenire ciò che sei; grazie Silvio di aver avvelenato ancora di più la vita politica italiana; grazie Silvio di averci incantati tutti da quindici anni a questa parte; grazie per essere il mediocre di successo più ricco che si sia mai visto in questo paese; e grazie soprattutto per aver ripristinato un regime che funziona, di aver superato i tuoi maestri (Gelli ancora non ci può credere): per tutto questo, Silvio, hai vinto il premio più ambito, tu che sì caro sei anche al nostro Santo Papa, Maledetto XVI: un biglietto di sola andata per il Paradiso, perchè ricco come sei, riuscirai a corrompere pure San Pietro. Ciao Silvio, spero che tu parta presto e senza indugio alcuno, e che ti ricorderai sempre di noi, perchè noi di te non ci scorderemo mai: che le nostre preghiere ti confortino nel trapasso, perchè il tuo trapianto nel regno dei cieli sia indolore e rapido come quello dei tuoi peli sul capo. Ciao Silvio, raggiungi il tuo Dio, e salutame a soreta".

Stitichezza economica:

"L'economia va a rotoli...e non c'è neanche abbastanza carta da pulirsi il culo".

domenica 29 marzo 2009

I Borghezi son tutti...:

"Borghezio arrestato, era ubriaco fradicio.
Gli agenti della Polizia di Stato l'hanno trovato che teneva la mano ad un piccolo Rom smarritosi per le vie di Bergamo, senza neanche tentare di bruciargliela con la sigaretta".

Piccole rivoluzioni:

"Mamma ho deciso, cambierò il mondo!".
"Inizia col cambiarti le mutande e poi ne riparliamo...".

Ducetto o scherzetto?:

sabato 28 marzo 2009

Interludio poetico:

"O cavallina, cavallina storna, che portavi colui che non ritorna...e in più mi hai pure cagato a chili nel mio prato!".

Asta la Visa:

"C'è gente che pagherebbe per vendersi...ma l 'asta andrebbe deserta ugualmente".

Nano Particella Tumorale:

Cacao Meravigliao:

"AN si scioglie nel PDL...una diarrea di governo niente male. L' ho sempre detto che questi politici fanno proprio cagare".

Super Convenscion:

Berluconi: "La topa c'è? Ottimo...La canzoncina per rincoglionire le vecchie babbione in prima fila? Bene...Le bandiere sventolanti col nuovo logo? A posto...Le bambole gonfiabili per i delegati in crisi d'astinenza? Due sono bucate...si può rimediare, tanto c'è la Carfagna...Ma questi? Ma...siamo impazziti! Allora!? Chi è stato? No, devo saperlo...chi è avanti...non lo mangio mica...Capezzone è chiuso in cantina tranquilli...Allora chi ha messo i cactus?? Avevo detto quelli nani...quelli nani...che sennò io mi ci confondo in mezzo, maledetti a voi! Li avete presi giganti! Non mi sentivo così da quella volta in Germania, che mi misero a sedere vicino ad Helmut Kohl...pure da seduto mi faceva fare la figura del bassotto! E non state con le mani in mano...Potate quei cactus!! Che poi si dice cactus...o cacti? Mah...quarantaquattro cacti in fila per sei, col resto di due...chissà..."

So' ggiovani...:

venerdì 27 marzo 2009

I Nuovi Mostri:

"Bene, bravo, bis! Alla fine il Nano ce l'ha fatta, ha inaugurato il tumovarolizzatore di Acerra...da Arcore ad Acerra, passando per il Mago d'Arcella. E già, perche Silvito Premier, il Capo dell'Italica Patria dei disillusi e degli sconfitti perenni, ha intortato il suo popolo beota per l'ennesima volta, trasmettendo a reti pressocchè unificate il più grande spot pro-tumori che si sia mai visto su schermi e giornali dalla notte dei tempi (bui, ovviamente). Dopo aver dismesso i panni ed il berretto da capostazione (anche con lui i treni arrivano in orario) Tappo di Cerone, ha inforcato la sua bella auto blu d'ordinanza, e cavalcandola come novello Ronzinante è calato in Campania per combattere la sua personale battaglia contro l'inceneritore a vento, vincendo a man bassa, dato che da cotal Mostro bitumato solo un ecomostro poteva partorire. C'erano tutti i nuovi ectoplasmi, belli schierati in prima fila, i nuovi (vabbè si fa per dire)Fenomeni della politica italiana, un Circo Barnum di mefistofeliche creature, figure losche e tremebonde: c'era la Rosetta Baffuta, il Sindaco del Rione inzallanuta, garrula e sorridente come al solito, sempre più inebetita dalla canizie e dall'inutilità che avanza; c'era Don Antonio Bassolindo, sempre più scolorito in crine e colorito in volto, dopo la bufera mediatica che sembra esser passata invano sul suo capo zazzeruto, tanto lui è ancora al suo posto, la poltrona se l'è saldata con la fiamma ossidrica sotto al culo; c'era Bertoldo Bertolaso, la capa fine e le cervella a vacante, la Protezione Civile che ha bisogno di quella Militare per transennare l'inceneritore d'Acerra; c'era la Minestra dell' Ambiente Profumato, la Prestigiacomina presta-voce del Silvito Premier, il primo "Disastro" dell'Ambiente che pensa che la biosfera sia un qualcosa di indefinito e oscuro, ma che comunque rotola; c'era la Sandrina Leonardo senza il suo Raimondo Mastello, ormai evasa definitivamente dagli arresti domiciliari nella sua tenuta a forma di Ceppaloni; e c'erano belli sorridenti i due presidenti, Zuccoli dell'A2A, la società milanese che gestirà il tumovarolizzatore, e Ponzellini dell'Impregilo, nota alle cronache giudiziarie campane e nazionali per i ritardi colposi, ma sarebbe meglio dire dolosi, nella gestione dei rifiuti in Campania durante questi quindici anni e passa di emergenza continua. I due presidenti sono soddisfattissimi, e alla stampa hanno dichiarato all'unisono che intendono portare avanti il lavoro di inquinamento ambientale nel più breve tempo possibile: e sono sicuro che ci riusciranno, viste le facce da donnole in calore. Berlusconi li ha già definiti "eroi", battendo il record di panzane sparate in un nano-secondo da quando definì il suo mafioso-stalliere, Mangano, un "eroe perseguitato dalla magistratura". L'inaugurazione dell' impianto è stata la festa nazionale del Santo di Arcore, con la processione dei rifiuti umani in abiti eleganti che seguiva quella dei rifiuti solidi e cancerogeni da bruciare, gelosamente custoditi nelle ecoballe, a loro volta guardate a vista dai militari coi mitra spianati: ma nessuno ha avvertito i militi ignoranti (nel senso che ignorano, of course) che contro le nanoparticelle tumorali prodotte dalla combustione di quelle ecoballe non c'è pallottola che tenga? Il generale Giannini ha garantito che provvederà personalmente a separare i "rifiuti solidi da quelli liquidi, e i liquidi dagli umidi", per poi rimischiare tutto nell'impiantino d'Acerra, immettendo nell'aere sereno, milioni di particelle microscopiche che sedimenteranno nei nostri polmoni, facendoli marcire come una pommarola sammarzano lasciata per giorni alle vampe d'agosto. La Iervolino, per l'occasione tenuta sveglia da una tripla dose di Caffè del Professore (glielo manda personalmente Prodi una volta al mese), ha dichiarato felice come una quaglia pasquale: "Adesso tocca a Napoli, voglio essere io ad inaugurare il termovalorizzatore che sorgerà ad Est della città, ho già preso contatti con i vertici dell'Impregilo e con Bertolaso". Speriamo che la buttino dentro, alla vechia cornacchia...come si può essere così pazzi da avvelenare la propria terra, come essere così ciechi? Del resto le urla e le manifestazioni dei comitati cittadini che si sono opposti con tutta la loro forza alla realizzazione del tumovalorizzatore, non hanno sortito effetto, sono state sedate con i manganelli della polizia e la minaccia dei fucili spianati dell'Esercito: nessuno può fiatare sotto il Regime Arcoriano del Piazzista Trapiantato, nessuno può levare in alto la testa, a rischio di beccarsi una mazzata da ricordarsela a vita. Silvietto ha dichiarato festante che l'impianto d'Acerra "inquinerà come tre piccole automobili": d'accordo, le auto saranno pure piccole ma il motore va a polonio 210 ed uranio 14 però! 'Sto stronzo....ma ci venisse lui ad abitare ad Acerra! L'impianto inquinerà poco? Ma siamo così sicuri?
L'incenerimento dei rifiuti urbani, nell'aria metropolitana o nelle immediadiate adiacenze periferiche è sconsigliata anche dai ricercatori più ottimisti e coinvolti personalmente nella realizzazione di tali strutture, soprattutto per quanto riguarda la diffusione degli Idrocarburi Policiclici Aromatici, dei metalli pesanti (piombo, zinco, rame, cromo e soprattutto cadmio, i cui effetti da accumulo in senso cancerogenetico sono a tutt'oggi sotto esame); importante è poi l’aumento delle particelle fini, le famigerate PM<2,5 : occorrerebbe sorvegliare e misurare i livelli di diossine e furani nel sangue degli abitanti vicino a tali impianti, data la potenzialità emissiva di queste sostanze anche fra gli inceneritori di ultima generazione (tra cui, tra parentesi, non rientra quello d'Acerra). Polveri fini, gas nocivi, particelle oncogenetiche, i dati dell' O.M.S. dicono che il PM<2,5 è responsabile di un calo di vita medio di circa 8,6 mesi in Europa e di circa 9 mesi in Italia (soprattutto morti cardiovascolari e respiratorie, neoplasie del sangue e a carico degli organi vitali).
Sulla diossina è stato scritto e detto di tutto. Si parte dalle incidenze anomale di neoplasie polmonari e di accidenti cardiovascolari, disturbi respiratori, patologie tiroidee e malformazioni fetali, linfomi non Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli, tumori che la letteratura scientifica correla molto strettamente all’azione delle diossine, appunto.
Particolare d'una certa importanza: molti sottolineano che anche negli inceneritori di ultimissima generazione, dotati della massima efficienza, esiste altissima variabilità nell’emissione e nella diffusione che rende difficilmente prevedibili le concentrazioni all’esterno delle polveri e delle emissioni nocive, sia per i metalli pesanti, sia per il particolato, e "particolarmente" per la frazione PM<2,5.
Gli inceneritori urbani poi, sono deleteri su tutti i fronti: il ministero della sanità francese ne ha denunciato il pericolo, ingiungendo un accurato monitoraggio nel 1997, e suggerendo che sarebbe stata opportuna l’eliminazione già nel 1998. In Europa si smantellano, la Germania li ha rimessi in funzione per noi (pagati a peso d'oro!); Parigi si è rilevato recentemente che essi determinano incremento sostanzioso di idrocarburi alifatici e metalli pesanti su larga scala, con una forte incidenza nelle popolazioni geograficamente più esposte per la vicinanza agli impianti di smaltimento a combustione. Il maxi-spot di Berluscaz insomma lo paghiamo noi come sempre, ma questa volta la cosa è ben più grave perchè la pagheremo sulla nostra pelle. Chiudere discariche inquinanti per aprire un mostro mangia-merda che sputerà tumori a raffica, non solo è stupido ed insensato, è soprattuto criminale. Ah, già, dimenticavo che il Nostro ha una certa affinità con il settore criminale, del resto il Paese è Cosa Sua. Sintonizzatevi...ad peiora".

giovedì 26 marzo 2009

Digitalino perverso:

God save the pill:

"In Inghilerra pillola del giorno dopo alle undicenni per scongiurare gravidanze premature. Il tasso di natalità è superiore a quello d'istruzione, in effetti.
Verrà distribuita gratis dall'infermiera in reggicalze della scuola.
Il dopo scuola lì deve essere molto interessante".

Giramento di trolley:

"Con le nuove rotte Alitalia si risparmieranno venti minuti per andare da Roma a Milano. In compenso si perderanno circa due giorni per capire le valigie dove cazzo sono finite".

Tumovalorizziamoli:

"Apre oggi l'inceneritore di Acerra. Il primo carico del tumovarolizzatore sarà una delegazione di sottosegretari all'economia".

Interludio poetico:

"Sempre caro mi fu quest'ermo colle...ma la prossima volta prendo la funivia...".

Peccati carnali:

mercoledì 25 marzo 2009

Inferno familiare:

"A Lourdes grave tragedia familiare: una donna ha fatto fuori la madre a colpi di crocefisso, credeva di essere il Papa...cioè credeva che la madre fosse il Papa...no, rettifico...credeva di essere il Diavolo. La madre ottantenne lascia la figlia a pezzi...".

Soffrire Le Pen dell' Inferno:

"Le Pen,il vecchio leader della' ultradestra francese, tanto per non smentire il suo nome, ha dichiarato che le camere a gas furono solo un dettaglio secondario nella drammaticità della Seconda Guerra Mondiale. Le Pen, quando essere stronzi è un dettaglio. Una volta ho avvertito un forte bruciore al basso ventre, nella zona scrotale: m'era appena spuntato un Le Pen grosso come quello di Rocco Siffredi, solo più idiota".

Sweet home Alobama:

Obama è fiducioso sul futuro dell'America. "Sono pieno di speranze, ce la faremo, il piano finanziario sta dando i suoi frutti... e speriamo che li dia pure l'orto di Michelle, almeno non moriremo di fame. Anche perchè se non funziona, dalla Casa mi sbattono nella Cassa Bianca"

Berluscasa:

"Dopo l'incontro con i Presidenti di Regione, Berlusconi accantona l'idea del decreto legislativo per il piano casa. "Basta e avanza il mio sigillo reale, ecchecazzo! Secondo i dati in mio possesso, altamente attendibili in quanto scritti da me medesimo, oltre i 50% delle famiglie italiane vogliono ampliare casa, anche perchè il Suv dove lo parcheggiano, accanto alla suocera? Sia ben chiaro non ho nulla contro i Suv, del resto io sono un suv-normale...quanto alle suocere, credo di averne addirittura due. Se facessimo dei lavori di ampliamento edilizio attiveremmo un circolo virtuoso di circa 60 miliardi di euro, e senza neanche dover trasformare Venezia in un casinò galleggiante. E poi la Cupola ci tiene alla manutenzione degli intonaci e del calcestruzzo, e non vorrei trovarmi io nella calce un giorno di questi...Marcello è stato chiarissimo, non c'è stato neanche bisogno di farmi esplodere il mausoleo di Arcore! Veronica del resto ci tiene a stare larga...ormai sono anni che non dorme neanche più con me, dice che i letti separati fanno bene all'amore...e infatti noto sempre più spesso le assenze del mio giardiniere brasiliano, l'ho assunto insieme a Kakà, m'hanno fatto lo sconto saudagi".

martedì 24 marzo 2009

Più prostata per tutti!:

Sempre un pò di più la rena ti dà...:

"Migliaia di balene arenate in Australia. Mangiare il sushi costerà di meno".

Sono Ratzi nostri:

"Polemiche infinite sulle parole di Benedetto XVI riguardanti l'uso del preservativo. Il cardinal Bagnasco ha riferito che Ratzi è giù di tono in questi giorni: "E' sempre triste, non mi frusta più come prima; pensate che non si veste neanche più da gerarca nazista...e dire che gli piaceva così tanto urlare ordini in tedesco ai chierichetti...speriamo che si riprenda...l'unico che riesce a farlo ridere è Berlusconi con le sue barzellette...l'altra volta ne ha raccontata una..dice..."Santità, sapete come mi sarei fatto chiamare se fossi io il Papa? Pio Tutto! Ah,ah,ah,ah....". Il Papa a momenti si rovesciava l'incenso bollente sulle gambe...sì, gli piace farsi la ceretta alla maniera lefevbriana...e poi c'è rimasto male per i preservativi...aveva dei dubbi perfino sulla forma dell'ostia...dice che gli ricordano un condom chiuso...allora ho detto: "Santità, cambiamo la forma...le facciamo più simili ad un panino, che dite?"...ma si è intristito ancora di più, dice che così gli ricordano un condom srotolato...adesso si è chiuso nella sua camera con la guardia svizzera personale...Otto...dice che ne vuole altri otto...mah....".

Un piano coi tacchi:

"Come al solito mi avete frainteso..sì lo so...siete giornalisti, e per fare quel mestiere lì dovete essere antropologicamente deviati...tranne quelli che lavorano per me s'intende. Il piano casa che gira sui giornali non è quello disegnato da me...tra parentesi non c'è la piscina sul tetto, quindi non capisco come vi sia venuto in mente di attribuirlo al mio operato...cose inaudite, non mi ci raccapezzo! L'altra sera, mentre con la Carfagna ci si intratteneva sul piano governativo orizzontale...mi sono venute in mente due o tre cose sulla casa...cose di Casa Nostra insomma...orbene, nel mio progettino non sono contemplati gli immobili urbani, ma soltanto le case mono e bifamiliari...del resto, come la mia esperienza personale insegna, ci vogliono case più grandi se uno ha due famiglie, no? E poi basta con tutte queste catapecchie nei centri storici...per esempio il Colosseo, ma avete idea di quanto ci costa mantenerlo? Ma cacchio buttiamolo giù no! Tremonti mi ha già presentato il progetto di un Colosseo di polistirolo..ma chi vuoi che se ne accorga della differenza? Tanto ci vanno solo i giapponesi a vederlo! Ma che cazzo ne capiscono di arte quei bonsai cogli occhi a mandorla, che scambiano ancora il Vesuvio col Fukuiama?! Eh? Vabbè..Fukuiama, Fujiama...sempre d'una montagna si tratta...".

lunedì 23 marzo 2009

La donna del Mi(ni)stero:

Battute sparse:

"Siamo a rischio deficit". "Il rischio deficiente già l'abbiamo al Governo".


"Sono il sogno di ogni donna...forse è per questo che a letto con me s'addormentano sempre".


"Puttana! Mi hai tradita con un mandingo!". "Oh, suvvia caro...ti ricordi quando il dottore ti disse che avevo una carenza di ferro?Adesso l'ho soddisfattta".


"Adoro la domenica...è uno di quei giorni che ti fanno rimpiangere di avere una famiglia!".


"L'Italia è una Repubblica affondata sul lavoro...".


"Dio non può essere così crudele, Gasparri è il risultato di un esperimento mal riuscito: volevano incrociare un merluzzo con una triglia, ed è uscito lui".


"Un giorno emergerò da tutta questa melma...giusto in tempo per ritrovarmi nella merda!".


"Lo studente guerrigliero,punta in alto il suo vessillo,ma Brunetta menzognero,poi lo atterra con un fallo:"Ahi che mal, era ben duro, il manganello su nel.."


"Se la vita ti sorride....allora ti sta prendendo per il culo".


"La mia donna come spermicida usa il vix vaporub: il pisello mi brucia un po' ma almeno non mi tossisce più"


"Ma non mi farà male tutto sto Viagra?". "Zitto Umberto, che abbiamo un calo nei consensi!".


"Berlusconi in fattoria, è tra tutti il gran maiale; lui s'ingrassa e schizza merda, con un piglio assai reale; per adesso lui può tutto, ma tranquilli passerà, ed un dì sarà prociutto".


"La mia intelligenza è inversamente proporzionata alle dimensioni del mio membro...parlamentare di riferimento".

domenica 22 marzo 2009

Interludio poetico:

"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura...ma avrei preferito la depilazione alla brasiliana....".

Spazzakkamin...:

"Obama apre all'Iran. "Appena sarò riuscito a capire come cacchio si pronuncia il nome "Akkamineaijad" sicuramnete faremo progressi".

Cubatura libre:

"Sull'aumento della cubatura edilizia avremo grossi problemi, avvertono dalla Sovraintendenza. "Non ci sono abbastanza controlli, non riusciremo a verificare che gli abusi siano fatti proprio a norma di Premier".

Preservami dal Papa, amen:

"Il Papa dice basta alla cupidigia e all'esercizio vuoto del potere. Finalmente ha fatto outing. S'è detto anche molto dispiaciuto per quello che accade in Africa: "Sono ani che ci batiamo per foi, ma fedo che qui no avete pisogno di noi, siete abastanza brafi ad inquaiarfi da soli".

Finizze:

sabato 21 marzo 2009

Priorità da Premier:

"A Napoli marcia a favore delle vittime delle mafie. Berlusconi: "Ci sarei andato molto volentieri, ma avevo un Summit con la Cupola della Coppola per il Ponte".

Fascisti su Arcore:

"AN si scioglie nel PDL: Fini fumava come una ciminiera, tutto commosso, La Russa ruttava in segno di giubilo, Gasparri ha avuto un orgasmo guardandosi allo specchio, Bocchino ha goduto da solo come sempre. Sola, nell'angolo, la Mussolini picchiava un vucumprà al grido di "Negro è bello!".

Ho visto un Angelus:

"Silvio rispetta il Papa, ha detto. "Gliel'ho detto a sua Santità di lasciare stare il preservativo, ma quello ne parla sempre, s'affaccia al balcone...c'ha proprio il chiodo fisso...poi lo buca, è normale che nasce un bambino! Quando rimasi incinta io invece,me lo ricordo benissimo... mi apparve un Angelo Biondo: era alto, bello, un sorriso celestiale...cazzo Beckam! mi sono detto, e così l'ho comprato".

La paura dell'Uomo Nero:

Carlo Pizzini:

"Cortocircuito totale. Non ci si capisce più una beata, direi. Ma cerchiamo di riannodare i fili dello "gnommero", per dirla alla Gadda, che s'è appiccicato sullo stomaco enfiato, rigonfio e putrido di questa nosta bella Italia. Allora, i fatti. Il Senatore nonchè esimio professore Carlo Vizzini, ex DC di lungo corso, condannato in primo grado e poi prescritto in appello per le tangenti Enimont nel fruttuso periodo di Tangentopoli (e là dove si buttava un'esca se ne pescavano a chili di tangentari), attualmente parlamentare di quel consesso di galantuomini, quel partito di nani e ballerine del Reuccio di Arcore dalla Libertà Condizionata, ha ricevuto stamane una testa di capretto (visto il periodo di Quaresima Pasquale, non potevano scegliere meglio) con un proiettile conficcato nel mezzo. Il più classico degli avvertimenti mafiosi, recapitato per direttissima al Presidente (badate bene, il Presidente!) della Commissione Parlamentare Antimafia: senonchè il nostro eroe "Pizzini", oltre ad essere un prescritto illustre e tangentaro conclamato, è anche accusato da Massimo Ciancimino, rampollo del più famoso Vito, ex Sindaco Democristiano di Palermo, corleonese doc, condannato in via definitiva a tredici anni di reclusione per concorso esterno (ma sarebbe meglio dire "interno") in associazione mafiosa e favoreggiameto di Cosa Nostra, di essere coinvolto personalmente nel riciclaggio dell'ingentissimo patrimonio di quel sant'uomo di papà.
"Cianciminimo", il piccolo di casa, viaggiava avanti e 'ndrio tra Roma e Palermo con valigie piene zeppe di banconote da cinquanta e cento euro, impilate ordinatamente in bella cifra: una cifra, appunto, di circa 900mila euro che sarebbe finita nelle mani, oh pardon, nelle grinfie, di Carlo "Pizzini". Ma non solo; pare che Massimino avesse come referente anche il deputato e segretario dell'UDC siciliana, Saverio Romano, al quale avrebbe gentilmente donato circa 100mila euro, un sostanzioso contributo elettorale che il deputato avrebbe ricevuto quando era sottosegretario al Lavoro del precedente governo Berlusconi (Silvio c'entra sempre in qualche modo)
"Cianciminimo" si autoaccusa, facendo poi i nomi dei suoi "complici": ed i primi nomi che gli vengono a mente, (che coincidenza!), sono quelli del Presidente della Commissione Antimafia e di un deputato siciliano di prim'ordine. Adesso i due nomi fanno bella mostra di loro sul registro degli indagati della Procura Palermitana, accanto a quello del prode Ciancimino jr., che da mesi ormai collabora con i pubblici ministeri della DDA, come interlocutore privilegiato nell'inchiesta condotta dal sostituto Nino Di Matteo e da Antonio Ingroia, e che ha visto la luce subito dopo le stragi mafiose del '92-'93.
Secondo il Figliol Prodigo, Carletto "Pizzini" sarebbe una sottospecie di so(r)cio occulto della "SIRCO FINGAS", la società attraverso la quale Massimino il Glande avrebbe riciclato una parte dell'ingente patrimonio di babbuccio, mentre il buon Saverio Romano in arte "Il Siciliano", avrebbe intascato il tutto nei locali del Ministero del Lavoro (a lavorare, lavorava!). Ora, in tutta questa bella liason d'amour tra mafia, politica ed imprenditoria asservita, perchè la mafia, la Cupola della Coppola, avrebbe mandato un innocente capretto decapitato al nostro "Pizzini", intimandogli il silenzio? Hanno forse paura che Carletto-l'ho-fatta-nel-letto parli, vuotando il sacco davanti ai pm? Ma siamo impazziti, scusate e l'immunità parlamentare che l'abbiamo inventata a fare? Che si fa così con un amico, scusate? "Pizzini" perciò, dopo aver cotto la capa del capretto con patate e cipolle, ha pensato bene di querelare per diffamazione il piccolo Massimo, che non deve averla presa bene: infatti ha ritrattato le accuse mosse all'ex amico di papà: come al solito la stampa ha travisato il tutto, le sue parole sono state fraintese (mi ricorda qualcosa questo meccanismo di rimozione, evoca losche figure clownesche, qualcosa di molto vicino eppur terribilmente lon-nano, mah...), eccetera ecctera. In tutto questo, quell'altro campione di trasparenza imprenditoriale e correttezza filologica, Renato Schifani, ha espresso la sua solidarietà al collega "Pizzini" (collgea perchè molto probabilmente a scavare si troverà davvero un filo che li unisce tutti): "Povero picciotto, miii..chi t'ha dittu infamità? Mo gli mannamo una capuzzedda di maiale comme desserte..."(Calderoli s'è subito preoccupato, un grugnito ed è filato via). Insomma il dubbio amletico che m'arrovella le meningi è: come è possibile che la Mafia mandi un avvertimento ad un suo esimio esponente in doppiopetto parlamentare? Questo Paese sta andando ai matti... In attesa che il Cappellaio Matto diventi Premier ed il Leprotto Bisestile Ministro delle Economia, vi invito a stare sintonizzati...Ad Peggiora!
P.S. Ma il Cappellaio era davvero così basso?".

venerdì 20 marzo 2009

Auguri morticipati:

Duecento anni fa nasceva in Russia il grande scrittore:

Dolce stil bomba:

"Paura a Roma per una donna picchiata, legata ed imbottita di esplosivo. Un giallo alla Hitchcock. "L'abbiamo trovata semisvenuta e con una cintura esplosiva legata addosso", ha dichiarato il capo degli artificieri, "Quella donna ha rischiato la vita, l'esplosivo era fasullo, ma la cintura era di Dolce e Gabbana".

'O saje comme fa' 'o core:

"A Napoli un neurochirurgo del Cardarelli ha avuto un infarto mentre operava. Ma ha continuato ad operare sfidando il pericolo. "Non sono un eroe", ha dichiarato il medico, "ma piuttosto che farmi operare in questo ospedale, mi tengo l'infarto".

Aria di Case:

Berlusconi: "Ho parlato personalmente con Sarcozzy, mi ha detto che in Europa vogliono il mio piano-casa, me lo vogliono copiare!". Secca la smentita del Presidente Francese: "Quel sacco di bitume ha capito male come al solito, del resto ha imparato il francese sulle navi da crociera, magari guardando Love Boat...io ho solo detto che vorremmo le sue case, del resto una dozzina di ville in Sardegna mi farebbero comodo, Carlà si annoia a scopare sempre nello stesso posto".

Allungamento delle pene:

"Buone notizie. Gli Italiani nell'ultimo decennio hanno guadagnato in media tre anni di vita in più. La cattiva notizia e è che nei prossimi tre anni ci sarà ancora Berlusconi al Governo. "Tranquilli, se mi votate ancora ve ne condono io altri tre", ha dichiarato il Premier subito dopo l'ultima seduta di maquillage facciale. Adesso il suo culo dimostra vent'anni di meno".

giovedì 19 marzo 2009

Senza vergogna:

Toga parti:

"De Magistris dice addio alla toga. "Me l'avevano talmente insozzata che non conveniva più indossarla, troppe spese di lavanderia". Andrà in Europa per l'Italia dei Valori. Così finalmente potrà chiedere a Mastella Gorilla dove cacchio sono finiti quei fondi europei che in Calabria non sono mai arrivati".

Lega(mi) i Maroni:

"La Lega Nord è a favore della castrazione per i pedofili e per chi commette violenza sessuale. Ma sono arrivati tardi, Calderoli è già tra noi. Stretta su Maroni per approvare il DDL, ma il Ministro avverte: "Almeno fate piano".

The gay after:

"Dopo l'apertura di Obama agli omosessuali, anche Berlusconi non vuol esser da meno. Oggi il nostro Premier ha dichiarato: "Obama e gli Usa sono un fulgido esempio di democrazia e rispetto dei diritti umani, ecco perchè non posso far altro che sottoscrivere l'impegno dell'Italia al fianco dell'America. Del resto anch'io da giovane sono stato ricchione".

Ratzinga Zeta:

"Come se non bastassero gli endemici problemi di un continente che ogni giorno sopravvive a sé stesso, ci si mette anche Ratzinga Zeta, il Papa in lega di bachelite teutonica che spara cazzate a raffica, come fossero i missili arrugginiti di quei robottini animati che deliziavano i nostri sogni di bambini (dei maschietti almeno): Ratzi è in Africa a portare conforto ai derelitti, agli affamati e a tutti coloro che soffrono le pene dell'inferno in terra. Grazie Papa, thank you Joseph! Appena messo il piede sul suolo dei "Negher", anzi ancora prima di atterrare col carrello papale sulle piste dell'Africa Nera, il Benedetto figliuolo che fa? Spara a zero, per l'ennesima volta contro i preservafatifi! Ma almeno aggiornasse il copione, porta in tournè sempre lo stesso canovaccio...ma che uomo di spettacolo è? Devo disdire il mio abbonamento all'Osservatore Romano, basta! Meglio il Voyeur Piacentino, o il Guardone di Poggibonzi. Che poi gli Africani, viste le cifre del contagio da HIV, non hanno bisogno dei consigli di Ratzi, già non lo usano il profilattico, ma da anni...vanno in farmacia e chiedono "Scusi mi da un condom?", e la vecchia sciamana con le cataratte e due denti estratti a sorte per bocca, li guarda e gli fa: "Testa di gnu, ma non vedi che questo è l'angolo cesso del mio tucul? Ma perchè non te ne vai nel tucul di mammeta a tuculiare un poco quella santa donna? E poi che roba è sto condom, al massimo qua ci stanno i condor, ne dovrebbero essere rimasti un paio di là a banchettare sulle ossa del mio povero marito". Insomma un dialogo tra sordi, il Papa proprio non comprende le esigenze dei popoli più sfortunati, e dire che ha dodici filippini, più tre napoletani abusivi che gli fanno le pulizie in Vaticano. Dopo la bestemmia sui preservativi, apriti cielo! è il caso di dire. L'Europa compatta s'è schierata contro le affermazioni del Santo Padre (Santo?? Super Santos, gli puoi prendere a calci la testolina di papalina ricoverta, senza ottenere altro che rimbalzi ipocriti sul muro di un buonismo cinico e di facciata): oddio Europa compatta sta cippa, come sempre noi italiani ci facciamo riconoscere. "Il Papa? Perchè abbiamo un Papa? Non ne so niente, e poi che volete da me io non uso mai i preservativi...ecco perchè vado solo con donne in menopausa", ha dichiarato il nostro Frattini. Lo preferivo quando faceva le vignette su Panorama. E intanto Zapatero manda un milione di profilattici in Africa: "Tanto non sarei mai riuscito ad usarli tutti, non sono mica Berlusconi! E poi a dire il vero non sono proprio dei preservativi, è una vecchia fornitura di impermeabili del Ministero della Difesa, non siamo mai riusciti a smaltirli, in Spagna non piove mai! Meglio che li usino loro, le dimensioni sono quelle d'altronde". Ma Ratzinga tira dritto sulla sua strada, travolgendo tutti con il suo charme e la sua Papa-mobile: "No, e poi No! Tute folte che fenco in Africa mi fano sempre stesso cioco di gafettone! Cioco belo quanto dura poco, ja? E poi sempre co pampini con panza piena t'aria, loro non ancora capito che dofere soffiare in preserfatifo, mica contrario!".
Il Papa è in missione per conto di Dio: Joseph Bond, nome in codice 007bello.
E anche lui, purtroppo, ha licenza di uccidere".

mercoledì 18 marzo 2009

Amore con-turbante:

The Gasparri Horror Picture Show:

"Ieri sera ho visto Gasparri in televisione. Ad un certo punto la TV si è alzata da sola ed è corsa in bagno con forti coliche addominali: le abbiamo dato il guttalx, ma niente, lo stronzo era ancora lì! Gasparri: il vuoto cosmico in due occhi da labrdaor abbandonato. Non abbandonare un Gasparri al suo triste destino mediatico, ma se proprio devi farlo, almeno sterilizzalo prima".

Appunti di Storia Patria:

"Cos’è una città? Ve lo siete mai chiesto? E’ un agglomerato di mura e mattoni, palazzi e strade, cemento e monumenti? Oppure, oltre ad essere un luogo fisico, è “anche” una costruzione metafisica al contempo? Non è forse un “corpus” unico di relazioni e passioni, tradizioni e tradimenti, sorrisi e tormenti?
Se la città è questo “unicum”, questo terreno fecondo, l’ humus primigenio da cui si generano ed accrescono le umane vicende, allora Napoli è “cosa umana” per eccellenza, è frutto prelibato e privilegiato della socialità e della cultura che ogni uomo può e deve esprimere. Napoli come ombelicus mundi delle passioni viscerali, dei tormenti e delle epifanie di un popolo complesso che da sempre si dibatte in sé stesso, avviluppato in logiche politiche e sociali che paiono sempre più marginali, ed incapaci di arginare il Mare Magnum di una indifferenza civica che rasenta ormai il qualunquismo più bieco e menefreghista. Ma non è stato sempre così. C’è stato un tempo in cui i fregi delle statue e gli stucchi delle vie rilucevano al sole d’una capitale monarchica e millenaria, di matrice e stampo illuminato, di specie illuminista, in definitiva europea: c’è stato un tempo in cui questa metropoli possedeva un’anima feconda ed avanzata, tale da poter rivaleggiare con le altre gran dame d’Europa; le vesti sgargianti, il passo sicuro, incedeva maestosa nelle sale barocche del Gran Ballo della Storia, rilucente e regina, lo sguardo teso verso una gloria terrena che mai più riuscì a sfiorare. Quasi tre secoli son trascorsi da allora, il Settecento s’assise sul suo trono regale, quietando il suo spirito, assopendosi tutto, in un ozio mortale che s’impresse nel cuore e nella mente di una Napoli non più padrona del suo destino. Ed oggi? Lo sguardo della Gorgone ci ha a tal punto pietrificato? A tal punto il remo d’Ulisse s’è infisso nel tufo ambrato delle cave greche, delle mura angioine e dei palazzi nobiliari? Uno stato comatoso che si protrae nell’abbandono dei luoghi, nell’incuria delle vie, nella solitudine dei vicoli, nell’ombra marmorea delle chiese: un cupio dissolvi, horror vacui dell’anima un tempo feconda, di una città che dal mare spumoso nacque e che nei gorghi di un presente paludoso di sabbie e veleni rischia di affondare. E nessuna mano si palesa all’orizzonte, tesa nel soccorso, c’è solo la nostra ombra che s’allunga nel meriggio inquieto d’una notte tentacolare, oscura e silente come l’abisso del mare profondo. Allora, quali le speranze? Quali le soluzioni per una Napoli nobile decaduta, di antica dignità signora, e di cui s’ignorano ancora colpevolmente le potenzialità inespresse? Prenderemo ad esame un segmento topografico ben preciso, un tassello chiave per ricostruire per intero il mosaico partenopeo nella sua complessità metropolitana: la nostra analisi partirà dal celebre Museo Archeologico Nazionale, percorrendo tutta la direttiva viaria, e si concluderà nella piazza dedicata ad uno dei regnanti più amati dal popolo napoletano, Carlo III di Spagna, semplicemente Re Carlo per i Napoletani di qualche secolo orsono.
Il Museo, quel che un tempo era il Palazzo degli Studi, s’erge maestoso alla punta della via, anzi del Viale di Foria, scrigno Farnese e di classiche vestigia, voluto fortemente dai Borbone, perché Napoli rivaleggiasse con Vienna, Parigi e l’Europa tutta, senza timore reverenziale: un monumento che s’imprime nello sguardo del turista e nel quotidiano e frettoloso incedere dei napoletani d’oggi, che rincorrono il tempo senza afferrarne mai la coda. Speculare ad esso è la Galleria del Principe di Napoli, sorella minore di quella ben più salottiera (almeno nell’immaginario oleografico e da cartolina) e tagliata su misura per quell’ “Umberto”, Re Savoia della Partenope monarchica; la “Piccola”, costruita sul finire del secolo XIX, fu una dei primi edifici ad intessere una trama di vetro su un’anima di ferro, marmi e stucchi che si rispecchiano in un Liberty d’antan, che negli anni prese piede nelle vie chic e alto borghesi della città. Il progetto unitario del Viale di Foria, la cui toponomastica è da ricercarsi nei nobili casati del tempo che fu, e precipuamente in quello dei principi Caracciolo di Forino, che nella zona possedevano beni immobili e terre a coltivazione, vide la luce ai Lumi del Settecento, con l’avvento sul trono napoletano del nobile Re Carlo, che avviò un rinnovamento culturale ed urbanistico senza pari, rivoltando l’ex vicereame spagnolo come un pedalino merlettato. Sorsero dal nulla monumentali complessi rosso pompeiani, di bugnato e tufo inghirlandati, promenades illuminate ad olio, ville e camminamenti di pubblico dominio: Napoli s’apriva al mondo europeo ed internazionale, pur conservando intatte le sue contraddizioni e i chiaroscuri così cari a viaggiatori e letterati d’Oltralpe; se ne leggono di bozzetti al riguardo, dall’americano Henry James, passando per il sarcasmo tipicamente British di Oscar Wilde, per finire al fantasioso virtuosismo barocco del francofono Dumas. Napoli da sempre ha attirato lo sguardo dei popoli come fosse una maledizione: forse l’invidia, forse l’incomprensione, fatto sta che lo straniero nei nostri confini si sente padrone di cantarcele sempre quattro, come se non fossimo da sempre bravi a cantarcele da soli! Tralasciando le beghe letterarie, continua la nostra promenade verso l’attuale Piazza Cavour (che immancabilmente, nel gergo più comune diviene “Càvour”, l’accento retrattile, come sfregio felino sulle rotondità savoiarde dell’esimio Camillo), nella quale ci si trova scissi e frastornati: alla nostra sinistra le meraviglie barocche del Seicento fruttuoso, la chiesa domenicana della Madonna del Rosario, detta del “Rosariello alle Pigne”, con la sua doppia facciata di stucchi eburnei; alla nostra sinistra, una colata di cemento armato di foggia rettangolare, un casermone frutto della rapacità imprenditoriale e del malgoverno laurino del secondo dopoguerra: l’edificio, costruito per ospitare moderne sale operatorie, strutture amministrative e logistiche dell’ospedale degli Incurabili, non servì mai all’uopo e da decenni ospita un comprensorio scolastico di vari indirizzi didattici. Il ciclope incombe maligno sull’emiciclo della piazza, oscurando i resti murari della Neapolis del V secolo a.C., e togliendo aria alla collina degli Incurabili alle sue spalle: il progetto di recupero urbanistico, che contava di ripristinare l’antica destinazione murattiana di villa e giardino pubblico, rimane lettera morta, mentre il sepolcro imbiancato ci guarda altezzoso, indifferente alla sua deformità architettonica.
Ma non è l’unica aberrazione urbanistica che incontriamo sul nostro cammino, quasi che la Dea dell’Armonia fosse vilipesa con dolo razionale da Tiresia ciechi e senza il dono della preveggenza: uomini indifferenti alla plasticità perfetta degli antichi, che l’arrivismo rampante di anni convulsi rese orbi ed arroganti. La chiesetta neoclassica di Santa Maria delle Grazie è sprofondata tra due faraglioni di cemento armato, che come due corazzieri implacabili la scortano dagli anni del dopoguerra; il complesso pare quasi soffocare, una prece silente che nessuno ascoltò mai, che non impietosì di certo i costruttori e gli affaristi del tempo. Sulla stessa direttiva s’apre l’antica Porta San Gennaro, uno degli innumerevoli portali in piperno del periodo vicereale, affrescata con perizia dal calabrese Mattia Preti, in occasione di uno dei pestilenziali flagelli che s’abbattevano con regolarità circadiana sulla sventurata Partenope; alla base dell’affresco è assiso un San Gennaro marmoreo che benedice la cittadinanza. Nello specchio della porta s’intravede lo spicchio dell’antico complesso monastico di Gesù delle Monache, con l’elegante facciata di piperno a doppio vestibolo tipico del Seicento barocco napoletano: la chiesa è un gioiello di fregi e decorazioni, al suo interno vi sono le opere delle grandi firme dell’epoca, quali il Solimena, Luca Giordano, il Vaccaro, il de Matteis; il monastero s’ allunga poi su via Settembrini, dove l’antico ed il moderno si tendono la mano, in una contiguità muraria tangibile, oltre che figurata. Il MADRE svetta signorile e compatto tra stradine che un tempo risuonavano dei canti antichi e delle urla sguaiate di un popolino signore indiscusso dei vicoli: il museo è stato inaugurato nel duemilacinque nei locali di quello che nell’Ottocento era il convento di Santa Maria di Donnaregina, e che fu in parte ridimensionato per l’ apertura della Via del Duomo, cardine principale che collegò il Settecentesco Viale di Foria con la zona portuale. Arte concettuale, Dada, Pop Art, Minimalismo, hanno trovato una casa feconda in cui svelare sé stesse ad un pubblico di cultori o semplici curiosi: numerose le opere ospitate, tutte ascrivibili ad artisti di fama internazionale ed indiscussa, quali Kounellis, Koons, Paladino, Kapoor, la Horn, eccetera. Continuando il nostro iter per il Viale, tornando per un momento all’intersezione di Via Duomo, davanti ai nostri occhi si staglierà il Palazzo dei Busti dell’architetto Schiantarelli, lo stesso cui si deve l’armonizzazione del Museo Archeologico con i dettami funzionali e decorativi dell’epoca: l’edificio, abbellito con busti in marmo di pregevole fattura, fronteggia l’ennesimo monstrum sorto dal marasma degli anni post bellici, il grattacielo Ottieri, una follia di cemento armato alta quanto un transatlantico, nel pieno centro della città. Ancora frastornati dal caleidoscopio architettonico che ci si para innanzi, e che frammenta le dinamiche urbanistiche in isole a mosaico di diversi generi e stili, sulla prosecuzione del Viale di Foria ci imbattiamo nella chiesa secentesca di San Carlo all’ Arena, con l’annesso convento circestense oggi sede di comprensori scolastici. La chiesa prende il nome dalla rena che anticamente si riversava a valle dei Vergini, nei giorni di acque torrenziali, trascinando seco argilla e masserizie d’ogni sorta, un fenomeno visibile fino agli inizi del Novecento, annoso tormento per gli abitanti dei bassi, per le matrone dei vicoli che si dannavano l’anima per tenere l’acheronte fangoso fuori dei loro usci, armate di ramazze e scopettoni di stracci. Più avanti, sulla nostra destra, si noteranno due bastioni imponenti, le Torri Aragonesi, o meglio quel che delle torri resta, nella sola base dei due maschi, che cingevano l’angolo a nord del perimetro murario ai tempi Angioini ed Aragonesi: nel Seicento le spesse mura di piperno furono inglobate nel convento dei Padri Agostiniani di San Giovanni a Carbonara, che si fregiò di aver tenuto a battesimo intellettuali ed umanisti di pregevole ingegno, quali il Pontano e Jacopo Sannazzaro. Al principio del secolo XIX, a seguito delle nuove ordinanze napoleoniche che sopprimevano gli ordini religiosi, i frati lasciarono la costruzione, che fu riconvertita ad uso militare e paramilitare: fino alla prima metà del Novecento, il complesso ha ospitato la caserma Garibaldi, che ad oggi è la sede dei giudici di pace. Ogni mattina sciami d’avvocati calano in zona per attendere ai loro uffici, e la viabilità ordinaria ne risente, ingolfandosi e enfiandosi come un fiume in procinto di tracimare. Siamo infine giunti all’ultimo tratto del Viale di Foria; ai lati della via si stagliano, maestosi, palazzi nobiliari che sfidano l’incedere del tempo, aprendo lo sguardo ai fasti borbonici dell’Orto Botanico e del Palazzo dei Poveri, il Real Albergo voluto fortemente dalla consorte di Re Carlo, Maria Amalia di Sassonia. Alla nostra destra Palazzo Ruffo di Castelcicala, dall’elegante facciata neoclassica , tre portali che ne disvelano gli androni di spazi e di luce, le scale squadrate che s’arrampicano al cielo come in un quadro di Escher, marmi d’ un lucore accecante, stemmi e stucchi che scrutano il viandante dall’alto della loro gloria passata. All’incrocio del Viale di Foria con via Pontenuovo, gettando uno sguardo all’interno del reticolo viario si scorgerà la residenza dei Principi Caracciolo di Forino, ramo blasonatissimo della famiglia Caracciolo, che nella zona possedevano sfarzosi palazzi e financo il loro sepolcro nel convento di San Giovanni a Carbonara. Da loro infatti prenderà nome il Viale che ci onoriamo di percorrere. Le traverse adiacenti, sempre sulla nostra destra, celano i fasti e le assi polverose di due tra i più celebri teatri di Napoli, il Totò ed il San Ferdinando: soprattutto il secondo, l’“Elicona” delle muse che ispiravano Eduardo De Filippo, monte sacro della tradizione napoletana, ha avuto un passato travagliato ed il suo futuro non appare ancora del tutto chiaro. Distrutto dai bombardamenti alleati nel settembre del ’43, il teatro fu ricostruito fedelmente, asse dopo asse, putrella dopo putrella, fino ad alzare il sipario a metà anni Cinquanta, tenuto nuovamente a battesimo dal suo vate indiscusso, quell’ Eduardo che a Napoli vide la luce e a cui di riflesso donò il cuore e l’anima, ma soprattutto la voce. Attualmente il San Ferdinando ha ripreso gli spettacoli, e fa parte del circuito del Teatro stabile comunale, assieme al Mercadante. Ed eccoci infine giunti innanzi a d un monumento storico senza pari, quell’Orto Botanico tra i primi d’Europa per la sua centralità scientifica e per lo studio delle biodiversità vegetale, fondato nel 1807 dal Re Bonaparte, su un pregresso progetto Borbonico: naturale evoluzione di quegli “Orti dei Semplici” di fattura monastica, pregevoli esempi di una scienza e d’una coscienza empirica in progressione, in cui si portavano a coltura erbe e piante medicinali d’ogni sorta, l’Orto fu voluto fortemente per innovare la ricerca medica sul campo, con lo studio della biosfera vegetale assunto come paradigma del fertile momento che le scienze tutte vissero nel Secolo dei Lumi. Non che a Napoli non vi fossero isole felici dove si coltivassero piante ed alberi da fusto, ma erano appunto insulae private, oasi fugaci e semi-clandestine in cui lo studio dei pochi si contrapponeva all’ignoranza dei più: esempi in merito furono il cosiddetto “Giardino della Montagnuola” del dotto Pinelli, sito sulla collina dei Miracoli, oppure la “Villa delle Due Porte”, sulla prospicienza del Vomero, di proprietà dell’ottimo Gian Battista della Porta, o per finire, il giardino botanico della Carbonara, del Niccolò Cirillo, avo del più famoso Domenico, scienziato e martire della furia Borbonica susseguente alla Rivoluzione del 1799. Esempi di una curiosità intellettuale a macchie, miceti sporadici che pian piano colonizzarono il fertile humus partenopeo, instillando il daimon della ricerca scientifica, pungolando le menti degli studiosi del tempo, e che diedero come frutto eccelso proprio la costruzione di un Orto Botanico Reale, dove lo scambio culturale e d’informazioni non trovasse ostacolo alcuno, ma anzi fosse un tempio laico sotto cui trovare ricetto e conforto. La progettazione architettonica dell’ Orto risente di vari influssi, ma la facciata a doppia rampa la si può con certezza ascrivere alla matita dell’ottimo Giuliano De Fazio, che realizzò anche alcuni dei viali interni del giardino; nei secoli passati l’Orto fu aperto al pubblico, e rivaleggiava con la Riviera di Chiaia e la Villa Comunale col suo stile liberty: le famiglie borghesi e gli artigiani del rione della Sanità, le popolane chiassose, del “Buvero” matrone indiscusse, si ritrovavano nella torma domenicale, perse nel cicaleccio festoso dei giorni sonnacchiosi, passeggiando a braccetto sulla Terrazza Carolina, camminamento panoramico prospiciente il Viale di Foria. La via che porta alla chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, così appellata perché anticamente v’erano infisse delle croci ai lati della stessa (simbolo di pietas e monito del Golgota), porta ancor oggi il nome del primo direttore della serra botanica, quel Michele Tenore che ne serrò le redini fino all’Unità d’Italia, contribuendo non poco alla diffusione delle scienze biologiche nel Regno di Napoli. Pochi metri più innanzi s’erge il monumento più significativo e “disgraziato” dell’intero Viale, quel Real Albergo dei Poveri che dalla sua fondazione ad oggi, ha conosciuto un destino tormentato e peregrino, e che da trionfale porta d’ingresso della città per chi discendeva dal belvedere di Poggioreale, s’è trasformata in labirinto informe, in cui il minotauro napoletano s’è smarrito, rimanendo appeso al filo della speranza, nell’attesa che un giorno la sua dimora risplenda come allora, ancora una volta.
Certo il vecchio architetto Ferdinando Fuga aveva fatto le cose per bene, non risparmiando se stesso, né lesinando energie; e lo stesso dicasi per il buon Re Carlo, che allargò i cordoni della borsa oltre misura, pur di realizzare la sua utopia popolare, dando ricovero ai diseredati e agli accattoni del Regno intero; ed il suo sogno vide finalmente la luce nel 1819, quando fu posta l’ultima pietra a compimento del monumentale sforzo urbanistico: nel momento di massima espansione demografica della città, l’Albergo arrivò ad ospitare circa duemila reietti, che furono avviati all’insegnamento di un qualsivoglia mestiere che restituisse loro dignità e rispetto. Da allora l’edificio ha ospitato ogni sorta di iniziativa didattica, laboratori artistici, associazioni polisportive, e quanto di più fantasioso abbia mai partorito mente umana. Fu il terremoto del 1980 a segnare la fine del più grande ricovero mai costruito: le scosse telluriche diedero la spallata finale ad un edificio già gravemente danneggiato dall’usura del tempo e dalle bombe a grappolo piovute dal cielo nelle notti senza luna, quando l’unico canto che s’udiva sul mare, era quello delle sirene antiaeree che preannunciavano una pioggia di fuoco dall’esito incerto".

martedì 17 marzo 2009

Vaticanews:

"Il Papa è in Africa per conto di Dio. "Per combatere AIDZ non serve il preserfativo, meglio spirale, no? Oltretuto con caldo di Africa è utile anke per tenere lontano zantzare...basta che tu dare fuoco lei..."

Lega d'Irlanda:

Correnti di pensiero:

"L'appartenenza è avere gli altri dentro di sè". E' Gaber, ma potrebbe essere anche Cicciolina"

L'importanza di chiamarsi...:

"Mia figlia la chiamerò Chanel. Speriamo che faccia solo due goccie di pipì".

Berlusconi al cubo:

lunedì 16 marzo 2009

LAida:

"L'altra notte ho sognato Aida Yespica. Mi cavalcava selvaggiamente come su un toro meccanico. Ma è durata poco, aveva finito le monetine".

Ho perso la sfiga:

"Veltroni riappare in pubblico dopo le dimissioni. "Non porto rancore al PD, casomai gli porto sfiga".

Fiat voluntas mia:

"Berlusconi dice che nel PDL c'è spazio per tutti coloro che credono nella la piena volontà individuale, basta che rispecchino la sua".

Forza Azzurri:

"Nel Nord Italia aumenta il consumo di Viagra. Le Camicie Verdi già tendono all'azzurrino".

Bin bum bam:

"Bin Laden torna con un nuovo video in cui attacca i soliti amici di Israele e Stati Uniti. "Quando c'era il mio amico George era diverso, ci facevamo certe risate in ricordo dei vecchi tempi...e poi questi video sono sempre più stancanti, devo fare la stessa faccia ebete per mezz'ora, parlare con un tono minaccioso e far vedere il mitra, mentre una coniglietta di Playboy mi esegue una fellatio con trasporto per circa dodici minuti. Eh già, sono vecchio, di più non resisto. Ma Madonna come cacchio fa?".

Giulietto in Deficit:

"Al G-20, il primo grande incontro internazionale dei ministri economici, chiamato così perchè bisognerà pur trovare un punto erogeno che ci dia piacere e ristoro in questi momenti di ansia da prestazione finanziaria, Tremonti ha detto che finalmente è partito il motore di ricerca per trovare la soluzione alla crisi dell'economia mondiale. Il problema è che alla guida dell'Italia ci sta lui, ma questo è solo un dettaglio. Giulietto Erre in Deficit ha poi aggiunto che il vero problema è la mancanza di regole comuni e standard globali, applicabili su tutti i mercati. Strano, negli anni passati non si è avuta l'impressione che i mercati fossero in disaccordo, tramavano tutti concordemente alle spalle dei poveri fessi di turno, vedi i casi Cirio, Parmalat, Lehman Brothers, ecc.ecc. Al vertice Tremonti ha potuto fare la pace con Marietto Draghi Sputafuoco, con cui nei gironi precedenti c'era stato qualche dissapore. "Marrrio è un amico, l'ho invitato spesso a giocare a freccette. Lui doveva fare il bersaglio. Ma poi gli impegni di turrrno, io con il parrrt-time al ministerrro dell'economia, lui con la prrresidenza della Bancolotto d'Italia...alla fine non ci si beccava mai, ecco perrrchè sono felice che ci sia anche lui a questo verrrtice, non mi andava di esserrre l'unico italiano a cazzeggiarrre sull'economia".

Emma Lyon Marcegaglia:

"Sua Signora Marcegaglia degli Inceneritori, s'è svegliata dal suo coma vigile, alzando il capo da sotto le coltri del talamo nuziale, e prendendo di petto il suo giovane amante Silvietto da Arcore, ha esclamato interdetta:
"Amor mio,
la crisi s'appresta,
par che là fuori davvero sia buio,
perciò senza indugio,
caccia i quattrini, riporta il sereno,
prima che io, dal letto passi alla finestra!".
Ma il Cavalier Insistente, che per mesi aveva soddisfatto la sua amante pretenziosa, ormai era neghittoso alla vampa d'amore e soprattutto alle richieste della bella Emma Lyon di Confindustria: la luna di miele tra il Tappo di Cerone e la mantovana alla finestra, pare giunta al triste epilogo: Emma Bovary gli s'è rivoltata contro come una signora vipera tra le camelie, chiedendo gli alimenti al suo attempato amante di pelo bitumato, il Cavalier Silvio dal pube imbizzarrito. La Marcie, da allodola canterina, candida colomba confindustriale, ha spiumato di botto, mutandosi in lugubre corvo dal becco ad uncino: ferita nel suo orgoglio di donna e cortigiana dal cavalier marrano, s'è scossa dal torpore affermando con fiero cipiglio: "La crisi è vera, sono giorni che pasteggio a caviale surgelato e champagne a temperatura ambiente! Servono soldi veri, caro il mio Nano da giardino!". Non l'avesse mai fatto! Il Nano da giardino, il luminoso Premier in doppio pectore s'è ri-sentito punto sul vivo: "Quella monaca di Mantova, ma come osa? Giudica me, Cavaliere Eletto, Reuccio della Villa di Arcore, Unto e Bisunto del Signore! Ma non sa che posso far miracoli dall'oggi al domani, che posso esaudire i vezzi ed i capricci di tutte, dalle strapppone gnoccolute alle tardone-adolescenziali? Infatti il Ponte sullo Stretto lo faccio per la Mafia, mica per me che posso camminar sulle acque! Io posso tutto! Adesso la chiamo io a quella servetta, sciacquetta e donnetta! "Pronto? Ciao Emma! No, calmo un ciufolo! Cosa? Ma quali soldi che già te li ho dati! Che?? Guarda se non moderi i toni, allineandoti al coretto angelico come tutti, io ti faccio fuori, ti taglio gli incetivi statali, ti cancello dalla lista come ho fatto con Mastella! Tremonti me l'aveva detto di non fidarmi di te! Ma dico io, sei una valletta? E torna al tuo ruolo, quello che ti compete! Io ti ho favorito perchè dovevi farmi da Venere di Sandra Milo, e invece tu mi diventi una Clessidra? Vabbè...Cassandra, Clessidra, che differenza vuoi che faccia?? Comunque ci vediamo da vicino, nei prossimi giorni....che finchè non passa la riforma sulle intercettazioni, non vorrei ritrovarmi un Genchi appeso al muro...cosa? Sì, sì...lucertole, genchi...la stessa razza di rettili....ciao!!" Tu, tu,tu,tu....
Deve essere caduta la linea di Governo".

domenica 15 marzo 2009

Non sono un crocifesso:

La dieta del cinghiale:

"Ferrara sta cercando di dimagrire. Adesso fa la dieta a zona, ma la moglie preferiva quando si abboffava solo in cucina".

Notizia bomba:

"Tempi barbari. Aumenta il precariato tra gli aspiranti terroristi, molti di loro non esplodono a fine mese".

Seppelliti dalla crisi:

"Vedrai, la crisi ci porterà nuove occasioni di lavoro".
"Sì, ma noi siamo becchini".

L' Inumana Commedia:

venerdì 13 marzo 2009

Sesso alla camomilla:

"Il Kamasutra mi annoia. Non arrivo mai all'ultimo orgasmo".

Fratello Marx:

"Una volta ho letto il Capitale di Marx, ma non ho mai capito quale dei fratelli l'abbia scritto".

Vaticanews:

"Il segretario dello Stato Pontificio, il cardinal Bertone, dice che il Papa non è solo. C'è sempre qualche chierichetto a tenergli compagnia. Bertone s'è detto amareggiato per il clima pesante creatosi attorno a Ratzi, in seguito alle polemiche sui lefebvriani. "Il Papa ha molto sofferto per questa incomprensione, e pensare che lui i campi di concentramento li ha visti davvero, quando curava le pubbliche relazioni per la Wehrmacht...l'altra volta l'ho visto che si fustigava con un apiuma di seta...stava in ginocchio su dei chiodi di garofano e ripeteva come una litania Jesahel...nananà...Jesahel...Come può un uomo così non intenerire? L'altra volta l'ho sentito che parlava da solo. "Ero in colloquio con l'Altissimo". Pensavo che l'avesse chiamato Pippo Baudo, e invece lui si riferiva a Dio! Ma non fa tenerezza?".

Propastanda di governo:

"Nuove misure anticrisi varate da Tappo di Cerone e dalla sua allegra banda di farlocchi imbellettati. Adesso hanno stanziato un'una tantum per i lavoratori atipici. Sacconi s'è dichiarato soddisfatto, seppur con qualche perplessità: "In effetti con la crisi che c'è è atipico che ci sia rimasto ancora qualche lavoratore". Ma i rovelli non s'arrestano qui: l'aumento dell'indennità ai precari è una misura inadeguata, trattandosi di cifre irrisorie e circoscritte ad una piccola parte dell' esercito di precari simil-schiavizzati da un sistema di sfruttamento a dir poco criminoso. Il precario avente diritto all'una tantum (un aumento dal 10 al 20% dell'ultima retribuzione annua)deve aver avuto un reddito annuale compreso tra i 5mila e i 13mila euro; in più deve aver versato almeno dieci mesi di contributi, di cui tre nell'ultimo anno lavorativo. Berluscaz sa che questa è solo l'ennesima mossa-spot; ma del resto per uno laureato alla Goebbels Comunications, la propaganda la si trova alla Standa".

La Banca Bassotti:

"La Svizzera allenta il segreto bancario. Cedendo alle pressioni internazionali, la nazione elvetica annuncia che non proteggerà più i reati fiscali. Berlusconi si è dichiarato neutrale. Tranquillo Silvio, non verrà meno il segreto bancario. In segno di protesta il suo Rolex s'è spostato indietro di due reati. "I fondi neri in Svizzera? Non so di cosa parliate...l'unica cosa svizzera che conosco sono le vacche. Anzi adesso vado che ne ho lasciata una di là in baby-doll...".

Il ponte mi sta Stretto:

giovedì 12 marzo 2009

Sei una pippa:

"Aperte le iscrizioni ai campionati mondiali di pippe: al primo classificato un paio di occhiali Ray-ban per coprire le occhiaie".

Ruttelli:

"Per Rutelli le indagini di De Magistris avrebbero creato una falla nell'"Intelligence" dello Stato. Rutelli, il suono dell'infinito condensato in una testa tascabile. Ma è arrivato tardi. La prima falla si è già aperta nella sua, di intelligence. Rutelli, la risposta negativa alla domanda: Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza? Avete visto la faccia di Rutelli dopo che ha appena finito di scopare? Neanche lui s' è per questo".

Dio ex macchina:

"Tranquilli, Dio non è morto. E' in coda sulla tangenziale".

Lavorare meno, lavorare morti:

"La cattiva notizia: i disoccupati sono aumetati del 46 % dall'inizio dell'anno. La buona notizia: pare che diminuiranno le morti sul lavoro, ma aumenteranno i morti di fame".

Priorità di Governo:

"Avevo un problema di emorroidi. Ma da quando il Governo me lo sta mettendo nel culo, è passato in secondo piano".

Pilone autoreggente:

Berlusconi: " Il Ponte sullo Stretto? Sarà un successo...ho inventato una nuova amalgama, cemento impastato con Viagra, vedrete quel ponte starà su da solo!".

mercoledì 11 marzo 2009

Cattive acque:

Cosa pensa un Berlusconi:

Berlusconi: "Ingrati, questo siete! Una massa di vecchie zitelle acidule e rachitiche...ma di cosa vi lamentate? In Parlamento vi ci ho portato io, sono io che vi ho voluti lì, io che vi ho messo dove vi ho messo! E adesso non volete neanche più eseguire le mie direttive?? Farò votare soltanto i capigruppo, così gli altri parlamentari saranno liberi di andare a battone o pippare cocaina! Guarda che faccia che c'ha Gasparri, su! Invece di ringraziarmi...sti str...ma ci pensate che bel risparmio di tempo? Gliel'ho detto pure a Giorgio! "Giorgio", gli ho detto, "ma ci pensi che figata! Ce l'ha pure Sarcozzi in Francia...delega una controfigura per ciularsi la Bruni! Che sagoma, ahahahah...perchè non facciamo direttamente che le leggi me le voto da me, così ci guadagnamo tutti?"....eh, ma quella vecchia ciabatta incartapecorita vuole fare le cose secondo costituzione! Ma io ho già fatto stampare i manifesti del mio prossimo concerto al Quirinale! Per non parlare dei bigliettini da visita e delle quindici milioni di nuove "Storie Italiane" che farò recapitare a casa degli italiani con allegato il toupè gonfiabile per il mare e le palette e secchiello per i nuovi abusi edilizi sulle spiagge! Sono meglio di Napoleone, a me Benito mi fa un piffero! Fini? Fini!! Quella megera occhialuta, ma come si permette?? Gli scateno contro Capezzone che sono tre giorni che lo tengo a pane e acqua per rendere meglio durante le interviste....Dopo di me il pediluvio, qua lo Stato è cosa mia...gliel'ho detto pure a Cosa Nostra!. Ma prima o poi compro anche quella...".

Amarcord:

martedì 10 marzo 2009

Rosetta e Romeo forever?:

"Crisi economica, precariato a vita, terrorismo in Irlanda, Berlusconi e le sue barzellette...ma c'è una buona notizia! Hanno scarcerato Romeo, l'imprenditore coinvolto nello scandalo appalti a Napoli. Finalmente è a casa! Ma lui non si fida, "Ho ristrutturato personalmente casa mia, e si sà come lavora la Romeo S.P.A. : non mi sento afatto tranquillo a casa, ero più al sicuro in carcere". La Sindaca Iervolino esprime giudizio postivo sul lavoro della magistratura. "Se non mi ferma nessun giudice, io vado avanti con l'opera di distruzione della città...cioè ricostruzione, ehm". Napoli è in buone mani, i Napoletani sono fiduciosi: tornano i vecchi valori, quelli d'una volta. Si vedono ronde di picchiatori fascisti con la cinghia, ed il Napoletano si sente più sereno, più sicuro di circolare sul suo territorio; si vedono criminali liberi e felici, perchè se non c'è lavoro, almeno che i giovani si godano la vita! Si respira l'odore della libertà nelle strade di Napoli, il caos fermenta e la creatività aumenta!
C'è puzzo di carogna. Deve essere la nostra coscienza che marcisce al sole mediterraneo di una terra allo stremo: vedi Napoli che muore. Ma io sono vivo, e come me lo sono molti Napoletani che hanno la lava nelle vene, e la salsedine sul viso. Per non mollare mai, per tenerci stretta la nostra terra e le nostre radici, contro tutti i Romeo di turno, contro tutte le Iervolino inefficienti. Contro chi questa città non è degna di viverla, ma è capace soltanto di farla morire".

Rintronista:

Allegriaaaa!:

"Il sesso mi mette allegria. Sarà perchè ho un pene modello Woody Allen?".

Villa Ardcore:

"Ah, il Ponte di Messina! Pensateci potremmo andare da Reggio alla Sicilia percorrendo un ponte, un misero ponte a campata unica! Anche se a dire il vero non ce ne sarà neanche bisogno, perchè con la nuova riforma del governo in merito alle ristrutturazioni immobiliari, per andare dalla Calabria alla Sicilia si passerà direttamente dai tetti delle case. Si sà, l'italiano ama stare comodo, vuole che la sua casa sia il suo castello. Un mausoleo per tutti! Perchè dove è scritto che solo il Mediocre di Governo debba avere la sua Villona ad Arcore? Da oggi in poi, tutte le case saranno magioni inespugnabili, con fossati, torri merlate, cancelli elettrici collegati a lanciafiamme a sputo....così la casa sarà davvero hard, anzi Ar(d)core".

lunedì 9 marzo 2009

Polvere ero...:

"Ho avuto un' infanzia difficile. Mi davano il latte in polvere, e dovevo pure pestarlo da me".

La grande fuga:

domenica 8 marzo 2009

Donne:

"8 MArzo. Le donne sono discriminate sui luoghi di lavoro, picchiate in casa e stuprate per strada: e tutto nella stesso giorno. La donna nel mondo viene vilipesa, umiliata, soggiogata e dominata da una società che usa il bastone invece della ragione: più che la Festa della Donna, sarebbe il caso di fare la festa a chi della donna fa scempio".

Razza di stronzo:

"Aggressione razzista a Napoli. Il naziskin che ha aggredito uno studente napoletano di pelle scura, è rimasto schoccato: "Volevo solo chiedergli dove aveva fatto la lampada, ora se uno non può neanche frustare un negro, allora siamo proprio allo sfacio! Di questo passo avremo presidenti negri...". Il naziskin è stato gentilmente riaccompagnato nella riserva, dove lo attende Mike Tyson per spiegargli la differenza tra uno incazzato nero ed un nero incazzato che fa il pugile".

Nuovi miracoli:

"Evento eccezionale a Salemi: Sgarbi è apparso alla Madonna".

Vaticanews:

"Per il Vaticano la differenza uomo donna è imposta da Dio. Comoda la soluzione di Ratzi e soci: non puoi scegliere chi sei, lo ha già scelto per te Dio. Nella visone del Papa, Dio ha imposto le regole del gioco, e l'uomo non può scegliere come giocare. Il che ci riporta a Moggi. Ma Dio non è Moggi, dico bene? Anche perchè se lo fosse la Juve sarebbe materia di studio nei seminari, e nel vino dell'eucarestia ci sarebbero tracce di nandrolone. "Ha fatto più la lavatrice, che la pillola", titolava l'Osservatore Romano. Hanno ragione, molestare un chierichetto sulla centrifuga dà sempre quel brivido in più".

Tocco di classe:

"Per Napolitano la crisi colpirà in maggior misura le donne.
Berlusconi è tranquillo, "Basta che non tocchi le maggiorate, che a quello già ci penso io".

Come diceva zio Adolfo...:

"Sono perennemente alla ricerca del mio spazio vitale. Quasi quasi invado una polacca".

Il cubo di Berluscaz:

"Berlusconi aumenta la cubatura delle case. Del resto è quello che ha sempre fatto mettendo i tacchi, aumentare la cubatura del suo corpicciuol nanesco. La cubatura delle sue cazzate rimane invariata invece, un ottimo esempio di coerenza umana e politica. Touchè, mon Chevalier! Con la nuova speculazione edilizia si torna indietro agli anni 60, quando Berlusconi aveva i calzoni corti, e soprattutto non ci aveva ancora lasciato in braghe di tela. Già pronto il nuovo piano regolatore: il Mausoleo di Arcore avrà una mansarda vista mare. Ad Arcore non c'è il mare? Già pronta una variante di valico per portare il Tirreno direttamente in casa dell'omino nero con la paresi spastica facciale. A chi gli ha fatto notare che da morto non gli sarebbe stata molto utile una terrazza sul mare, Tappo di Cerone ha risposto: "Ho sempre desiderato vedere l'azzurro del Mediterraneo una volta risorto! Veronica del resto voleva una piscina sul tetto, così accontento entrambi. Il problema resta Fede, la cuccia è al piano terra, ma gli sto già costruendo una scala a chiocciola. Vespa invece lo metto alla mia destra, che a sinistra ho già una strappona che devo piazzare nel Regno dei Cieli". Il Re Eclisse ha un appetito pantagruelico, biosgna dargli atto: sono anni che si sta pappando il Paese".

Pietra della discordia:

"U.S.A. Obama è favorevole a trattare con i Taliban moderati.
Il Taliban moderato lo si riconosce perchè lapida le adultere con le pietre pomici".

sabato 7 marzo 2009

Crisi di casa nostra:

"Per Tappo di Cerone la crisi non è poi così tragica, è solo un momentaccio, ma poi passerà. O passera. Sì, perchè quell'uomo ha gli occhi foderati di modelle brasiliane per non accorgersi del baratro in cui sta sprofondando questo povero paese: perfino il suo "Giornale", quello che lo intervista ogni due per tre, dipingendolo come il nuovo De Gasperi, la fulgida stella discesa tra noi mortali solo per rischiararci l'avvenire col suo radioso sorriso, ha titolato a caratteri cubitali che la crisi nel 2009 toccherà vette inusitate, conosciute forse solo in Argentina. Ma il Re Mida coi trans-peli in testa è felice come non mai, dice che i media esagerano nel dipingere questa crisi mondiale come un moloch, un leviatano tremendo: in fondo è soltanto un piccolo ruttino, un rigurgito necessario prima di una digestione già in atto, il mercato deve solo assimilare ed assorbire i titoli tossici immessi negli anni passati. Allora il suo collega leggermente abbronzato e con l'accento americano ha le traveggole, sogna scenari parossistici e tremebondi, mentre lui si gloria dei risultati economici ottenuti dal suo Tremonti. Obama è pazzo, magari è "antropologicamente diverso dalla razza umana", come chi sceglie di intraprendere una carriera nella magistratura. Ma si può vedere quel paragnosta con l'emiparesi facciale sparare fregnacce da mane a sera senza colpo ferire? Poveri noi, povera Italia, ma soprattuto poveri e basta".

Gasparri e dispari:

"Grave incidente occorso all'Onorevole Gasparri. Nel tentativo di focalizzare il pensiero su di un unico punto, gli si sono accavallati gli occhi, rendendolo temporaneamente strabico. Nessuno si è accorto della cosa, in effetti. Ma lo sforzo di rimettere in asse le orbite, gli ha provocato un forte senso di nausea, e per un momento, ma solo per un attimo dico, Gasparri ha avuto l'espressione lucida. Pare anche che abbia detto qualcosa di estremamente sensato, del tipo "Certo che sono proprio uno stronzo coi fiocchi", ma s'è subito ravveduto, riacquistando la sua notoria espressione da cocker fatto ad erba gatta. Come se non bastasse, Gasparri ha starnutito, rischiando di perdere il suo cervello, che gli è colato giù dal naso. Purtroppo gliel'hanno rimesso in sede. Cosa non facile, provateci voi a maneggiare un nocciolo d'oliva".

Stretta sullo Stretto:

"Finalmente grazie al nostro amato Premier avremo il Ponte sullo Stretto!".
"Si, ma viene prima la stretta sulle intercettazioni".

Alla deriva:

Il nuovo galateo:

"Ma che fa mi tocca il culo?". "Ha ragione, perchè perdere tempo con i preliminari?".

venerdì 6 marzo 2009

Interludio poetico:

"L'albero cui tendevi la pargoletta mano...cazzo 'sto cactus punge di brutto!".

Confronti generazionali:

Una ronda non fa primavera:

"Oggi ho visto degli extracomunitari, inseguiti da una ronda di rumeni, inseguiti dalla ronda padana, inseguita dalla polizia. E non ero fatto ancora".

Sono in tourapia:

"Micheal Jackson di nuovo in tour. Soliti capricci da star: fiori freschi in camerino, maschera antibatterica, guanti in lattice e pubblico di soli dodicenni".

Gomorra bis:

"Dopo Gomorra, scala le classifiche il nuovo libro di Saviano "Sodoma", sulle delizie della vita carceraria sotto il 41-bis".

Sono Juventiro:

Leggere: perchè no?

Il calcio. Una parola e ti par di dire tutto: la palla, el balòn, ‘o pallone: una fetta di mondo che puoi accarezzare, che puoi tenere in equilibrio sulla punta di un piede, che puoi tramortire a calci quando sei stanco di giocare, e non hai voglia di tirare in porta; non adesso, cara mia, magari dopo. Ma lei, fedele, ti rotola ancora al fianco, nella classica divisa maculata a scacchi, cucita a mano e scolpita nel sudore dei campi polverosi di periferie lunari; ti rincorre come cornucopia sintetica e griffata sui campi d’erba smeraldina, presa a pugni da cicisbei glabri e smutandati, milionari persi nel fumo d’una vita dorata e menzognera, più che tra dribbling fumosi a fondo area. Apollinee visioni inguainate in divise d’ordinanza, come se i rimbalzi d’un pallone potessero essere ordinati, controllati da un piede ballerino che sovente , nell’attimo cruciale, quando già l’urlo è pronto a tuonare, fa cilecca, roteando su se stesso. E’ in quell’attimo che vedi il matador incornato, la muleta che solitaria sventola senza nerbo, la lama che serra il pugno del torero imbambolato: un attimo, un frammento d’infinito, è il gioco s’è incantato, l’incantesimo s’è rotto; il mondo riprende la sua orbita perpetua, ed il pallone torna ad essere un peso leggero, della stessa materia dei sogni, il capriccio di un dio che tolse le ali agli uomini ed in cambio gli donò una sfera. Calcio che si dà come ricostituente ai bambini magrolini, esili figure in divenire, sempre a caccia di figurine per collezionare il traguardo ambito di una raccolta che ne completi l’infanzia; calcio che arrossa gli occhi, gonfiando il petto; che fideizza il pensiero, sospendendo la ratio dei quotidiani affanni, demone benigno che possiede i corpi nella ressa delle curve, nell’albagia delle tribune, nell’indifferenza dei distinti; calcio che diviene letteratura vitale, nelle pagine di “Scrittori in curva”, edizioni Marotta e Cafiero, brillante antologia di racconti, nove storie per nove penne, giovani leve e veterani mai in congedo dal pianeta Eupalla. L’ Inter e “nazionale” Marco Civoli, vox populi delle notti berlinesi; il verace Maurizio de Giovanni, talento affermato del “giallo” tufaceo e partenopeo, cantore ed adepto del culto maradoniano, una Madonna laica che porta in grembo il suo Pibe de Oro; l’ “antitifoso” in bianconero, Athos Zontini, moschettiere napoletano che avrebbe volentieri fatto a strisce la Juve col tocco zorresco della sua cerusica scrittura; la “trasferta infernale” nei ricordi in Rossonero di Paolo Pasi, Stendhal-Giamburrasca, perso nella curva e dietro le curve d’una diavolessa tentatrice; la preghiera a “Santa Rosanero” del palermitano Davide Enia, o il “sogno bolognese” di Gianluca Morozzi, Un libro godibile e mai banale, sulla scia di un Brera dalla favella accattivante e sorniona, un tuffo nel passato, quando bambini una brezza leggera ci accarezzava il viso, asciugandoci le lacrime e l’amarezza per una palla che sfilava a lato, indomabile al tocco, insensibile al richiamo; un percorso sotterraneo dalla pagina al campo da gioco, una partita d’inchiostro giocata sul filo del ricordo e dell’ironia, verso un fischio finale al di là da venire, ed ancora da scrivere.

giovedì 5 marzo 2009

Villa Vanda Arzilla:

L'Inno di Mamelick:

"Che strano Paese l'Italia. Un Paese dove s'è nazionalisti solo davanti ad uno schermo televisivo a guardar la Nazionale. Un Paese dove i morti per lavoro non fanno più notizia. Un Paese dove i magistrati sono vilipesi ed insultati, messi in condizione di non poter fare il loro lavoro con serenità. Un Paese dove l'informazione è pilotata dai soliti noti, imbavagliata ed inservibile per avere una serena opinione sui fatti.Un Paese dove gli immigrati onesti incontrano tutta una serie di gironi infernali e burocratici, e chi delinque ha vita facile.
Un Paese dove i politici sono corrotti ed in odor di mafia. Un paese dove le banche controllano l'economia. Un paese dove i giovani non hanno futuro e i vecchi pensionati vivono in un eterno presente, rimpiangendo il passato. Dove si stenta ad arrivare alla fine del mese, ma dove l'inizio è sempre un problema: se sei un precario inizi male, già con un piede nella fossa, perchè il Mercato e spietato, il Mercato non ti aspetta. Forze fresche, sangue giovane, per alimentare chi c'era e c'è prima di te, un enorme moloch vampiresco che sfrutta ed umilia chi s'affaccia adesso sulla propria vita. In tutto ciò lo Stato dov'è? E soprattutto c'è mai Stato? Ci è o ci fa? Lo Stato in Italia non c'è, non esiste, è un invenzione di una mente disturbata, è l'onda anomala che ci travolge, è una giungla che ci ha immobilizzato tra le liane, ed hai voglia a ruggire, sempre immobilizzato resti. La morsa della crisi stringe sull'economia reale dopo aver travolto i mercati finanziari, viene vissuta come inelluttabile, come se fosse una sciagura divina piuttosto che una conseguenza dell'umano agire: ma una divinità anche soltanto fintamente misericordiosa, non l'avrebbe mai pianificata, credetemi. Ci vuole tutta la razionale ed insulsa spocchia umana per immettere nei mercati internazionali, quotare e piazzare, prodotti finanziari al limite della paccottiglia, per ingannare i consumatori, costringendoli a sottoscrivere azioni di società votate al fallimento, titoli putridi che si son disfatti come acqua fangosa al sole, lasciando affiorare solo la melma. Un sistema che è andato in cortocircuito: banche-politica-economia-imprenditori con le pezze al culo. I beni pubblici privatizzati, o in odor di privatizzazione. Perfino l'acqua ci vogliono togliere, siamo alla follia, al paradosso. Destra, Sinistra, sono spiriti che agitano le notti insonni degli italiani senza lavoro, dei precari col mutuo in spalla, dei cassintegrati manganellati dalla Forza Pubblica, dei pensionati affamati ed umiliati: nessun partito darà mai una risposta plausibile alla crisi, ai bisogni di chi davvero vive la realtà di questo Paese sulla propria pelle, marchiata a fuoco da una speranza disillusa, forse mai nata, un aborto di vita che mai vedrà la luce. Nessun politico sa che vuol dire aprire gli occhi senza prospettive, svuotati di senso, con la sola necessità di dover sopravvivere. Ed è così ormai, in Italia si sopravvive, si strappa la vita giorno per giorno, adesso i venti di crisi sembrano spazzare via anche quei miseri brandelli d'esistenza così faticosamente conquistati. Uno sfacelo, uno spreco insensato di talenti e risorse giovanili. Come diceva il buon De Filippo, forse dovremmo solo "fuire", emigrare in massa dalle patrie sponde ma alla fine a chi gioverebbe la fuga? La politica attuale non è una risposta, è una concausa di ciò che ci affligge, dobbiamo liberarcene, incominciando dal basso a vivere la democrazia. Se i partiti hanno fatto il loro tempo, adesso è il tempo di una nuova classe dirigente che venga dal basso, che monti come un torrente, una cascata che scorra al contrario: una partecipazione globale della cittadinanza, ad iniziare da una maggior trasparenza nella gestione del potere in sede locale. Le città sono nostre, non di chi le amministra in maniera indegna, dobbiamo riprendere un controllo fattivo del territorio, attraverso comitati civici, associazioni di quartiere, che propongano ed attuino una progarammazione concordata con le istituzioni territoriali; un bisogno primigenio, una ventata nuova che serva per svecchiare politicanti di bassa lega, da Paese dei Balocchi. Trasparenza nella gestione del potere, locale e nazionale, energie rinnovabili, recupero e bonifica ambientale, sviluppo sostenibile, sostegni a chi non ha i mezzi, eliminare sprechi e corruzione: forse è solo un miraggio, un'ombra evanescente. Ma nel Paese dove perfino l'Opposizione è fatta d'ombra, non possiamo delegare nulla a nessuno, l'impegno deve partire da noi. L'unica speranza, per una rinascita possibile.
Fiducia. Un sonoro pernacchio li seppellirà".

mercoledì 4 marzo 2009

Il sommerso italiano:

Precariato democratico:

Razza Padana:

"Cani pericolosi: scompare la lista nera, ma Calderoli dovrà continuare a girare con la museruola. Anche Bossi dovrà girare con un guinzaglio più corto, ormai l'età e quella che è, e dopo il coccolone non è più lungo come prima. Il guinzaglio, of course. Maroni intanto continua ad abbaiare ai cani che gli ivadono il territorio, organizzando ronde di cihuahua padani con la pettorina verde. In attesa che venga l'accalappiacani e se li porti tutti, diffondete la petizione per castrare Borghezio e Gentilini, almeno la smetteranno di partorire stronzate".

Alle appendici del Vesuvio:

"Pare che l'aria della solfatara faccia bene alle appendici...oddio non tutte, il naso te lo devi turare ma il pisello te lo puoi sturare".

Ho cannato:

"Ah, la famiglia! Cosa c'è di più bello della famiglia? L'amore, la compassione, il rispetto che si respira in famiglia! Ah, le belle cose della vita, la dolcezza di un abbraccio fecondo, il reciproco tendersi la mano.
Peccato che gli effetti della cannabis poi svaniscano".

De sprofundis:

"Il Papa è sempre contro la dolce morte. Pare che faccia venire il diabete".

Passione sinistra:

"Lei dice di essere di sinistra? Mi scusi, ma mi permetta di dissentire: quand'è l'ultima volta che si è flagellato con un Fassino?"

La quadratura del cerchio:

"E' passato un po' di tempo ormai. Pensi, l'ultima volta che ho fatto l'amore i preservativi erano quadrati".

martedì 3 marzo 2009

Onorevoli picciotti:

L'ultima (s)battuta:

"Ho un rapporto sereno con la Morte, e quando busserà alla mia porta mi troverà tranquillo e sorridente che mi starò sbattendo sua madre!".

Grasso che cola: