giovedì 29 aprile 2010

Leggere:perchè no?

Soscia ‘o viento


Cazzo. Ci mancava solo ‘sto cazzo di terremoto. E poi brucia da morire, anche se a vederlo non sembrerebbe. Tutto liscio, gloria e denaro. E invece. ‘O Terremoto! Fanculo al terremoto.
E poi…dove… sono…finito? Buio. Dissolvenza. Sogno.

Nei film americani…Rambo, no? Grugno in cemento armato, muscoli scolpiti col martello pneumatico, mitraglia a mano, incazzato come un bufalo indiano. Sparato, accoltellato, mille, cento, infinite dannatissime volte. E lui sempre in piedi. Sempre lì, accanto alla bandiera stelle e strisce, come se niente fosse. Voglio una parte anch’io. Mi spetta. Nel film, nella vita.
Bigliettiprego. Cartavincecartaperde. Guagliò, addo’ vaie, chi si’, che vuo’?
E a me era bastato uno sparo. Solo. Striminzito. Un solo fottutissimo buco in petto. E che cazzo di film di merda, allora! Eppure.
Eppure doveva essere una fesseria, Sasà così diceva, ma quello era sempre stato ‘nu strunz, nu chiachiello.
Lo sapevo questo, l’ho sempre saputo. Assieme a quel coglione avrei fatto prima o poi la fine della zoccola arricettata.
Cazzo come brucia. E che caldo. La testa nel forno. Mammà s’incazzava quando ce la mettevo.
Fa caldo in questo sogno di mezza estate. Rovente, ti entra dentro e ti fa evaporare il sangue. O era febbre? Una febbre nervosa, fredda. Brividi per tutto il corpo, la fronte imperlata che luccicava, colpita da un lungo raggio che s’era fatto strada a spallate. Sole incrostato, luce appannata.

“Presto! Facite ampressa! Ccà ‘nce sta’ nu guaglione!”. La voce di un uomo. Lontana, vicina. Un vociare come onda, come brusio.

Alzo gli occhi, verso il nulla: nebbia, calcinacci, munnezza e acqua a perdere. Acqua storta.
Ma siamo a Napoli o in Egitto? E le piramidi addò stanno?

“Guagliò! Nun durmì, mò arrivamme. Mo’ te sarvammo!”

Sì, sì. Sto bene…ho solo caldo…caldo da morire. Sto…bene...
Bene, male? Guarda. Guardala! La ferita al fianco destro era un piccolo strappo, lercia di sangue, un rivolo costante. Un rubinetto di catrame rosso, a perdere, un taglio slabbrato al becco di Paperino: Paolino, Giggino o come cazzo si chiamava quel papero sfigato, sempre senza un quattrino, sempre a tentare di spiccare il volo con quelle tozze alette da gallina. Perciò si diceva “senza il becco d’un quattrino”, perché da povero sei solo un poveraccio, un papero senza mutanda pure tu, non hai le ali per volare, puoi solo arrampicarti sulla vita. Con le unghie, a morsi, sputando denti e bestemmiando. Senza tregua, senza garanzia. Una delle sue magliette preferite, puttana. Adesso era da buttare.

Ci tengo la mano sopra, premo e pizzico, che fa meno male. Pure Rambo fa così, il cemento qualche volta si crepa. Già, a volte si crepa.
Buonoecattivo: nei film è facile, nei film i buoni non muoiono mai, un carnevale di proiettili ed esplosioni vaganti, e nessuno che si decida a morire per davvero. Eroi immortali, ed io voglio essere come loro. No. Meglio cattivo. Meglio che mi sparano, che così la smetto, troppi sputi sulla tomba di mia madre, troppi scippi su quella faccia di marmo bianco e pallido. Tanto solo scippi potevo, fare, chi cazzo…me l’ha fatto…fare?
E i Buoni mi hanno sparato. Bucato il fianco, puntura di spillo. Bucato la faccia stupita di questo papero di merda. Una puntura di spillo insistente, fiaccante. Da perderci il fiato, ed il sonno.

“Guagliò, nun durmi’!”.

Il dolore. Se non respiro lo sento urlare. Prende le costole, s’aggrappa al braccio, m’invade il cervello. Piangere. Voglio solo piangere: adesso raccolgo le forze, tutto me stesso, e piango. Scorro via come ‘ste dannate lacrime. Che l’unica che scorre, è l’acqua delle condutture. Tic-tac-tic. Una goccia alla volta. Una goccia ancora.
Doveva andare tutto liscio, eh Sasà? Era solo ‘na camminata? E che chiavica di passeggiata, Sasà! Ma con chi sto parlando? Adesso dove cazzo stai? Ragazzino, muschillo, merdillo, cazzo d’un Sasà! Sei steso a terra, ti vedo. Coperto dal tuo sudario bianco, l’oscenità della morte innocente, quella che non si può, non si deve vedere, che va celata agli occhi degli uomini, perché nessuno vuol vedere il futuro riverso sul marciapiede, una pozza di sangue ad affogarne le speranze.
Nessuno vuole vedere davvero.
E tu sei morto, la tua vita periferica è morta. Schizzata via. Tumulata. Crocesopra. E il terremoto ci ha finito di seppellire, ha mondato i tuoi peccati, assieme ai tuoi sogni di quindicenne. Eroe per poco, pure tu, per meno di duecento euro.
E’ quanto vale una vita?
E quanto vale?
Duecento euro del cazzo.
Ma tu nun rispunne, le risposte quando mai le hai conosciute. Mica le conoscevi? Perso come me, come tutti, dietro il frastuono di una ruota che gira, all’ infinito. Una vita di latta, come una scatoletta per cani. Cani e pidocchi. Con quel poco che ti offrono. E devi pure scodinzolare per ringraziarli. Per ingraziarteli.
Cazzo, mi hanno sparato!

Suoni, musica, granelli di polvere. La terra che trema? No, è musica adesso. La sento. S’arrampica e discende, segue il gorgoglìo di questi tubi ferrosi. Lontana, indistinta. “Jesce sole…saglie ‘a temperatura…cu ll’onna de lu mare…alluntana ‘sti janare…”. Esci sole, esci. Illumina e distogli, scaccia queste ombre, le janare che girano attorno. Neri corvi avvoltoi. Fanculo! Le posso afferrare. Se mi concentro, le posso fermare.
Respiro. Puntura. Attendo. Riparto: respiro-puntura, sempre uguale. Il disco è rotto. Mille aghi di pino conficcati nella carne: aghi sottili e pungenti come quelli di un abete di Natale. Piccolo abete aguzzo come denti di topo. E chi ce l’ ha mai avuto un albero di Natale vero, di quelli che perdono le punte? Solo plastica, solo paccottiglia “made in china”; le stigmate dello sfigato cucite addosso, brillano come labaro in petto, filate da bambini sporchi a mandorla, in rincorsa inutilmente. Perennemente indietro.
Sedici anni. Sono quelli che posso permettermi.
Il Natale. E poi perchè Natale, che siamo a Ferragosto? Eh, Gegè? Gegè!

“Guagliò nun durmi’!”.

Svegliati, ragazzo, non puoi addormentarti. Pensa. Pensa, pensa, pensa…A tua madre, a tua sorella. Giulia. E’ sola adesso. Io? Moriròvivrò? Cazzo ne so! No, tu sei giovane ragazzo, tu si’ nu piccerillo ancora, sei ancora un bambino. E sei forte. Vedi che all’ ospedale ti dicono che è solo un graffio, come quella volta che cadesti dalla bicicletta e tua madre volle portarti a forza al pronto soccorso, anche se tu continuavi a dirle che no, non li volevi i punti sulla gamba, che poi ti avrebbero chiamato sfrigiato, che non ce n’era bisogno. E oggi? Quanti punti ti metteranno? Abbastanza. Sì, fanculo, abbastanza! Da passare dal via e ritirare un bonus per una nuova vita.
Ci provo…ancora…una volta.
“ …quanno schiare juorno, fa’ spari’ chisti taluorne…” Musica. Che segue la luce. E la terra che vomita, ne vomita ancora, mille note, mille e poi mille. Tarantolata, come danza di morte. Vieni e abbracciami, portami nel fuoco e nelle ceneri, nell’inferno e nell’oblio. Portami via da qui.
Non lo senti il cuore che batte? E’ veloce il tum tum, sempre più veloce…
Ma tu non vuoi che si fermi. Preghi. Una musica silente, a fior di labbra violacee.
Trema la terra.
Tremi anche tu.

E’ buio. “Astrigneme ‘a mano”. Perché non me la tieni nelle tue, perché? Mamma.
Piango. Ed ero l’uomo di casa. Piango. Che omme si’? Ed è giusto, giusto così.
Mamma. Non ti devi preoccupare più. Ci penso io a te adesso. La polvere di un ricordo.
Spazzato dal vento maligno di una terra nera.

“Tranquillo, guagliò. Stiamo arrivando. Ci penso io a te, adesso!”.

Padre. Padre invisibile, padre inesistente. “Questa è la preghiera dei carcerati…”.
Fuori, dentro. Dentro, fuori. Poggioreale era la tana del lupo, io ci portavo le mie mani giunte in preghiera, la mia faccia spaurita da preda in fuga. Il lupo lo conoscevo, avevo i suoi stessi occhi. Padre camorrista. Ed io, suo figlio. Un corridoio a scacchi. Angoli muti, spigoli ciechi. Un altro corridoio. E poi sbarre, sbarre a volontà, sbarre a strafottere! Ma io lì dentro non ci sarei mai finito. Un topo i muri li crea e li distrugge, le gabbie le rosica via. La zoccola in trappola se magna a muozzeche. Zoccola kamikaze.
Il carcere è per i perdenti, così mi hanno detto, così è sempre stato. Gli eroi mica ci finivano, in carcere. Ed anche se qualche volta la gabbia s’apriva, era sempre per poco. Ci vuole la chiave. Con la chiave giusta…io ce l’ho, l’ho sempre avuta. Si trova sempre un modo per fottere la vita. Sennò fotte lei te. Papà. Cazzo. Gli eroi, loro, uscivano sempre, scappavano via , lo trovavano sempre un modo per metterglielo nel culo, ai poliziotti. E tu l’ hai fottuto a chillo ca t’ha sparato?
“ Si, io t’ aggio fottuto! So’ scappato, strunz!” .
Quel coglione di Sasà. “Gegè, il colpo è semplice. A questo qua gli dobbiamo fare il cavallo di ritorno. Chille vo’ ‘o motorino, e nuie ce pigliammo ‘e sorde, quale è ‘o problema? E pure se ci pigliano, nuie simme minorenni, Gegè, non ci possono fare niente…nuie c’ ‘a futtimme ‘a polizia!” Sasà…e l’hai fottuta la polizia?

Tutto bene, tutto liscio. Avevamo preso pure i soldi. Il tipo sudava, la faccia stravolta. Stava là, con le banconote strette nel pugno e tremava tutto, sembrava posseduto, in preda ad una crisi isterica.
Non mollava, la mano serrata in un pugno. E poi.
“Strunz! Lasce ‘e sorde ca si no te scass’ ‘a capa!”. Sasà. I soldi.
Mi compravo un telefonino nuovo, quello che fa anche le foto, così ci mettevo quelle di Sara. Io e lei che ci abbracciamo sulla spiaggia, così levavo pure lo sfondo con la capa di Maradona, che quello era un panzone strafatto a coca oramai.
Tutto liscio. Poi quello stronzo esce fuori e dice che ci ha fregato lui, che ha chiamato la polizia, che così ci fottiamo noi, e tutti i nostri bei propositi del cazzo. In un minuto luci, tuoni, un casino di freni e ruote che sgommano, due lampeggianti che ci puntano: è finita Sasà, scappiamo. Pigliamo il motorino e scappiamo, quelli stanno con la macchina, vedi che non ci pigliano in mezzo ai vicoli. “No Gegè, io a questo pezzo di merda gli sparo, e sparo pure a chilli sfaccimma in divisa. Vincimme nuie Gegè, vincono sempre i migliori!”.
E dove l’ hai presa la pistola, Sasà? Dove cazzo la tenevi, che quando ti stringevo i fianchi sul mezzo, mentre m’aggrappavo a te per non rotolare via, non l’ ho sentita?
“Sasà, nun fa strunzate, quelli so’ poliziotti, s’ impressionano, facimme ‘na brutta fine…Sasà!”.

Moviola in campo lungo. Fuochi fatui, che vorticano nell’aria. La macchina da presa vacilla, freme, tremula: la strada s’apre come terracotta, urla e lividi, brecce e disperazione. L’ombra dei palazzi oscilla, “fujtevenne, fujte…o Terremoooto!” . E alla fine il sipario cade, assieme al teatro.
E sparano.
Sparano prima loro, Sasà. Puntano le ombre, ma la canna è storta, il tamburo gira, e pesca il nostro numero. Bum! Hai perso, mi spiace. Nei film sbagliano sempre, non ti colpiscono mai, paiono comparse cieche che tentano la sorte: ma a Napoli la sorte non te la scegli, te la regala sempre qualcuno. Qua la ruota gira al contrario, la pallina si ferma sempre sul numero sbagliato. E quando esce sei fottuto. E allora spara, spara anche tu amico mio, spara al cielo e alla nostra miseria!
Tanto la pistola è finta, va a vuoto, come te, come me. E’ solo un’ imitazione, “made in china” pure questa, l’ennesima di una vita menzognera. I nostri son colpi d’aria, leggeri, carezzevoli, inutili. Bolle di sapone. E con le pistole finte s’ammazzano solo i sogni, non lo sapevi?
Siente comme soscia ‘o viento, siente…

Cazzo, il dolore. Stordito dal calore dolciastro di questa estate a brandelli pareva assopito, cullato da queste mani che scavano sanguinanti, dalle voci impastate di calcinacci e dalle sirene ovattate. E poi la musica. Ancora… la… musica.
“…fernesce ‘a malaciorta, e caccia fore ‘a morte…cielo nun chiovere…jesce, jesce sole…”.
Basta. Portatemi via, che da solo non voglio restare. Tempo. Troppo ne è passato, che ore sono? Ho caldo, poi. Che cazzo di ore sono, che pare di affogare nel Vesuvio con tutto ‘sto calore? Quanto tempo è scivolato via, dalle mie mani, dalla nostra pelle scarnificata e bruciata da questo sole gelido ed implacabile? Gli spari, le grida, io, tu, i lampeggianti… ‘O Terremoto!.
“Buttala a terra, buttalaaterra, butta…la..aterra…”.
T’aggio fottuto io…io…ho… freddo. Sasà adesso sento tutto il freddo dell’inverno più lungo, e poi è notte, è sempre stata notte, amico mio.
Adesso dormo.

“Guagliò, nun durmì! Stai sveglio, siamo arrivati! Presto, la barella, è ferito…facite ampressa!” .

No, io…è solo un graffio, sono caduto, la colpa non è mia…è stato…è stato Sasà, è sua…la colpa. Ma la colpa di chi era? Mia, tua, nostra o collettiva, che differenza fa?
La scena madre. Me la sono sempre immaginata così, Rambo. Sei ferito, ma hai ancora un colpo in canna: vedi le pale dell’elicottero che ti volteggiano sulla testa, ti sta aspettando, come un condor la sua carogna, vuole godersi la fine. In prima fila, in prima linea. Le senti le urla, Rambo?
Il caos attorno al tuo corpo schiantato, ebbro di dolore, il sangue che ti scorre davanti agli occhi, un filtro rubino davanti alla tua vita nuda, data in pasto alle belve furiose che t’agitano le budella. E i dollari. Una montagna di fruscianti banconote con lo stemma dello Zio Sam stampigliato sopra, affogato nel verde oleoso dell’inchiostro, il sangue del capitalismo americano che ti ricopre come un tappeto di petali setosi.
E tu sei steso per terra, finito, della fine che volevi. La tua apoteosi, il tuo personale crepuscolo degli dei. Quella morte vista mille volte in uno schermo screziato d’azzurro, finalmente vera. Tremendamente reale.

“Uggesù, ma chest’ e’ sanghe! Guagliò nun murì!”.

La ferita. Pulsa senza requie. Poca forza nelle mie mani, sento che fugge via, come il mare in risacca. Quel mare tra le dita, quando sfrecciavo in motorino per il lungomare, Sara dietro di me, aggrappata alla maglietta leggera con le sue unghie fasulle, uno smalto bianco, d’una pallida luna mangiata a metà. Le dita della morte, le dita dell’amore.
Una mano mi preme sul forellino, cercando di tamponare la vita che mi sfugge via, da questo petto senza peli, da questo cuore che batte lentolento. Sempre più piano.
La faccia di Paperino è stupita, pare allucinata, fiaccata da questa estate sciropposa, senza via d’uscita. O forse è solo spaventata.
Il sangue cola copioso dal becco ferito, adesso lo vedo. Rosso, come vino sulla tovaglia. Che strano, i fumetti non sanguinano, non provano dolore, non vivono e non muoiono. Eppure io…io… sto morendo.


Le forze lo abbandonarono. Il corpo del ragazzo scivolò giù, come risucchiato da una forza invisibile che lo attraeva a sé, con grazia, senza un gemito. Era stordito, Gegè, le gambe inchiodate, le braccia che formicolavano.
“Ma’, fammi dormire, lasciami chiudere gli occhi…il sonno non mente, non può ferirmi…famme durmì”.
Le voci gli furono sopra, lo circondarono. Poliziotti? Lo avevano preso, allora.
Si sentì sollevare, piuma senz’alito, corpo senza carne: un piccolo Cristo senza la sua croce, issato sulla folla ondeggiante e lamentosa.

“Maronna mia, facce ‘sta grazia! Sarva ‘o piccerillo, sarva ‘stu guaglione!”

“Ho paura…ho solo… paura”.
Una donna lo coprì.
Madre: ma non è il tuo volto.
Madre: perdona se puoi.
Madre: ho freddo. Ma è luglio.
Ho freddo e non c’è fuoco che mi possa scaldare…ho freddo per tutto quello che ho perso, e che non ho mai conosciuto…ho freddo…ed è un freddo mortale.

Chiuse gli occhi, senza versare una lacrima. La ferita adesso era una rosa vermiglia che gli inzuppava la maglietta, un fuoco spento che gli ardeva in petto.
Paperino, con occhi sbarrati fissava un cielo torbido, opaco e senza luce. Stupito, lui che era immortale, d’esser morto davvero, come un uomo qualunque.
Come un sogno interrotto da una pallida alba, in una città vera e dolente, dove anche i bambini potevano morire.

“…Jesce…jesce…jesce sole…”.

mercoledì 28 aprile 2010

venerdì 23 aprile 2010

Battute che Silvio piacerebbere un mondo, se non fosse impegnato a fotterselo, il mondo:

Politique. Cicchitto: "Nessuno pensi di rovesciare i risultati elettorali". Allora lo sanno che il loro Governo fa vomitare.


Sesso. 24enne inglese vive in persistente eccitazione sessuale, causa disfunzione connettiva. Una sindrome davvero rara. Nelle donne.


Caos voli, Matteoli: ''Invito a viaggiare solo per effettive esigenze. Io per esempio lo faccio per i salatini omaggio''


Berluscanews. "Pronto Emilio? Ti ho mandato l'osso nuovo hai visto? Sì...no ti ho chiamato per....eh esagerato! Va bene chiamami pure Trino, ma senza "la" davanti....no è che si sarebbe liberato un posto di maggiordomo alla Camera...che dici?".


Politique. Fini soddisfatto dell'ultima cena con B. "Il mio assaggiatore ha detto che era tutto squisito. Poi è morto".


Gasparri: "Fini? Non lo sento più e non mi dispiace". Gasparri, il perizoma di Berlusconi.


Esteri. Liberi i tre operatori umanitari di Emergency. Frattini c'è rimasto malissimo.


Malore per il regista Tinto Brass, in ospedale per accertamenti. "Come sempre ha avuto culo", dicono i medici.


Liberi i tre operatori di Emergency. Napolitano: ''Un sollievo per tutti''. "Soprattutto perchè ci stavano sul cazzo", ha aggiunto La Russa.


Goodnews. Gigi D'Alessio fa il tutto esaurito per l'ultima tappa del suo tour. La buona notizia è che è l'ultima tappa.


Trans. I giudici di Cassazione scagionano Marrazzo. "Io vittima di questa vicenda". Piena solidarietà da parte di uomini che per campare indossano una stola d'ermellino rosso.


Vaticanews. A Malta il Papa si addormenta durante la Messa. Tranquilli, la sua coscienza ha il sonno pesante.


Pillola RU486. Primo aborto anche al Nord. Termine un pò forte per definire Cota.


Due treni si scontrano alle porte di Roma: almeno 70 feriti lievi e linea interrotta. Con le F.S. Termini di sicuro il tuo viaggio in terra.


USA, chiuso bordello. "Sesso con cavalli e cani". Ma solo perchè i cani si erano lamentati della sporcizia.


Vertice Pdl da Berlusconi. Verdini: ''Verso una direzione difficile''. Il regime resta a senso unico.


Voli. La nube sta passando sull'Italia. Scontrandosi con le correnti politiche nostrane genererà cumuli e cirrocumuli a forma di stronzi ascensionali.


Fiat, a 33 anni John Elkann diventa il più giovane presidente nella storia del Lingotto. Su suggerimento del fratello Lapo, la prossima Punto avrà i sedili arrotolabili ed il portabagagli più grande, per ospitare un trans.


Berlusconi: ''Le correnti? Mai nel Pdl. Sono metastasi dei partiti. E poi girando nudo in casa rischio di raffreddare il mio Bondi".


Inutilitè. Naufraga la love story Belen-Corona, lui: ''Mi ha distrutto la casa'' . In effetti deve essere una bella seccatura trombarsi Belen appesi al lampadario.


Vaticanews. Mons. Fisichella: "Non vedo dove sia il problema della comunione a Berlusconi". In I.C.I. signo vinces.


Pdl, Direzione approva documento: Berlusconi avrà diritto a sette vergini. Mentre è ancora in vita. Potrà poi reincarnarsi in un animale a scelta nella sua prossima vita. C'è rimasto male quando gli hanno spiegato che il vibratore non appartiene al regno animale.


Milano: 14 anni di carcere Vanna Marchi e a 12 la figlia, Stefania Nobile. Non ha funzionato il sacchetto di sale portafortuna piazzato sotto il culo dei giudici.


Berluscanews. Resa dei conti nel PDL. "Fini esca subito dalla Camera". Wow, non gli sentivo dire una cosa del genere dai tempi della D'Addario.


Sesso. Il 40 per cento delle donne è insoddisfatta della propria vita sessuale. Secondo il Premier, perchè non si toccano abbastanza. O almeno perchè non toccano lui.

Cottura di Regime:

lunedì 19 aprile 2010

Leggere: perchè no?

Corsi e ricorsi storici. Ma anche Corso, come Mario (“fogliamorta” Mariolino, che punizioni!) e rincorse, come balùn a rotolare in bilico sull’erba; oppure ricorsi, come tribunali, carte bollate ed intercettazioni bollenti nel marasma di Calciopoli (certe facce Moggi!): insomma il calcio è pur sempre quel meraviglioso balocco per bamboccioni troppo cresciuti che si suole appellar tifosi. O “malati” per usare un termine caro a De Giovanni. Maurizio De Giovanni, of course. Scrittore neapolitano, tifoso sfegatato, “giallumorista” sagace e dolente, l’aedo lirico in salsa azzurra ritorna sulla scena del misfatto, come epigono reale del suo melanconico Ricciardi, commissario “maledetto” dal dono imperscutabile. Eppure quel corpo staziato, tre strali mortali sul corpo stecchito della Signora in bianconero, ancor gridano vendetta: chi affondò il colpo, chi tirò al cuore? Il Ciuco. Sissignore, il ciuchino: l’asinello armò lo zoccolo e colpì, lasciando sul terreno paludoso del Comunale, una Juve più biliosa e verdognola d’uno Shrek in calzoncini smorti. “Juve-Napoli 1-3, la presa di Torino”, fu l’andata dell’86, il nove novembre, per la precisione: la disputa ferale, la summa teodicea tra il bene e il male, che vide gli angeli azzurrognoli dell’Arcangelo Maradona (e ci voleva davvero “la mano de dios”) trionfare sugli Agnelli Sacrificati, quei poveri insaccati di Tacconi, Cabrini e company; e mai presa fu più bella. Ma vogliam mettere con la ri-presa? “Miracolo a Torino, Juve-Napoli 2-3” (Edizioni Cento Autori) è il conto leggendario delle gesta gianduiotte di Lavezzi e compañeros in terra sconsacrata. Margherita, streghetta napoletana, persa nel sabbath zebrato, lassù tra le tribune spocchiose dello stadio in chiaroscuro; Massimo, sommerso dal rutilante andazzo d’ un barnum periferico, laggiù, negli studios popolari d’una emittente vesuviana, marziani azzurrognoli a far da contorno (vi dice niente “Mister Ribone”?). I loro sguardi s’ incrociano ancora, come fecero allora, quel dì lontano dell’86: lustri che passano, vite concentriche, assoli dell’anima, tiri furenti che gelan la strozza, ad un passo dal botro; nell’attimo estatico d’un goal a mezz’aria, tutto tracima, sfuma e confonde, nulla reale, forse è menzogna? Forse miracolo? E miracolo fu. De Giovanni è cronista fazioso, invero: un Soriano sapido e felino nel dipingere trame a incastro, il vezzo della pelota che segue l’estro, bizzosa al tocco, sempre indomabile. Eppur è corifeo fedele nel raccontar le gesta dei fujenti indemoniati di “Delaurentìs”, di quelli che s’infervorano giusto un po’, che gridano “E’ rigore sacrosanto!”, ma poi tirano giù i santi; che si cospargono il capo di cenere dopo aver dato fuoco all’allenatore inetto; che s’offrono in silenzio, a consolar mogli, amanti e figlie dell’arbitro bicorne (per non dir cornuto), anime prave a bruciar di passione ne “lo maggior corner de la fiamma antica”. E come sovente accade, più del nudo fatto, conta Leggenda.

sabato 17 aprile 2010

Emergency democratica:

Battute che batterebbero ogni record in un Paese senza ricordi nè peccato, ma che peccato che siamo in Italia!

Inutilitè. Briatore compie 60 anni. 50 dei quali passati nell'utero di una donna. Una a caso.


Sacra Sindone. "E' un aiuto per la fede". Basta lavarla a 60 gradi e la coscienza della Chiesa torna pulita come il culetto di un bambino. Ops, sbagliato esempio.


Crisi in Grecia, per Atene pronto un prestito di 30 miliardi. In cambio la Grecia smetterà di smarronarci col sirtaki.


Cronaca. Treno deraglia vicino a Merano: almeno 6 morti, numerosi i feriti. La campagna abbonamenti di Trenitalia appaltata direttamente a Bellomunno.


Berluscanews. "Non ho mai attaccato Napolitano". Ma fossi in lui non ci metterei la firma.


Bimba nigeriana di un anno muore senza cure: il padre non aveva la tessera sanitaria. L'Italia è il Paese che (meriti)amo.


Italiani arrestati, per Emergency è un sequestro. Frattini: "Polemica politica". Frattini, quando l'areofagia diventa ministro.


Berluscanews. Italia-Francia, via al piano sul nucleare. Berlusconi: "Convincerò tutti con le tv. Quelle stesse tv che non mi sono mai servite per comandare da sultano questa sottospecie di democrazia".


Affidati a Frattini e Gasparri i primi commenti sull’arresto degli uomini di Emergency. Ma sono solo i primi timidi tentativi di ennesime figure di merda.


Caccia. Aereo investe una lepre, stop al decollo. Sul volo molti parlamentari lombardi: paura per la lepre, " Non ho mai visto tanti pistola tutti insieme".


Vaticanews. Bertone: 'Pedofili legati a omosessualità'. Due cose che nella Chiesa scarseggiano direi.


Mafia. Lombardo: ''Pronto un piano per abbattermi anche fisicamente''. Perchè mentalmente è già tabula rasa.


Vaticanews. La Sindone sarà presto visibile in 3d. Una sensazione esaltante, quasi come ricevere una lancia nel costato.


Riforme, Pd presenta sue proposte al Colle. L'incontro tra le due salme ha commosso i presenti.


Morto Raimondo Viannello. Fine humour britannico, lo voglio ricordare su Mediaset quando invitava a votare per il suo padrone. A proposito ma quando tocca al padrone?


Napolitano: ''I media offendono la donna considerandola come bene di consumo. E adesso ditemi dove cazzo si compra!?".


TV. Garimberti contro Minzolini: "Ha perso un'occasione per tacere". Se chiudesse la bocca s'affogherebbe con la saliva.


Berlusconi: "Mafia famosa grazie a Gomorra". E ricca grazie a te, stronzo.


Berluscanews.Il Premier convoca vertice urgente:''Con Fini piccoli problemi interni''. Già una piccola calcolosi di regime.


La nube di cenere arriva in Italia, aeroporti chiusi in tutto il nord. Adesso le lepri moriranno affumicate.


Berluscanews. Saviano: "Il Premier non mi farà tacere". La Mondadori neppure.

mercoledì 14 aprile 2010

domenica 11 aprile 2010

Ricercato Storico:

Battute priapesche satiresche boccaccesche nanesche per esche vive di cittadini smorti:

Calciopoli. Vieri spiato dalla Telecom su richiesta dell'Inter. Scioccanti le telefonate tra lui e la Canalis in cui straziavano i congiuntivi.


Scienze. Fertilità a rischio per gli appassionati della coca-cola, riduce gli spermatozoi. L'ho sempre detto che è ottima per sturare i tubi.


Il Papa: "Cezù inzultato no risponteva con inzulti; maltratato no minaciava fendetta, ma si afitava a colui che ciutica con ciustizia. Capiti bruti pampini???".


Sport. Morto il giornalista Mosca. "Ci mancherà", ha detto Vespa.


Parroco ubriaco al funerale picchia i fedeli. Sempre più violenta la trama di Don Matteo.


Berluscanews. Il Premier è su facebook. Aggiungetelo agli amici degli amici.


Vaticanews. Grande successo per la Via Crucis del Papa in tv. Specie la scena in cui è evaporato prendendo in mano il crocifisso.


Inutilitè. Spariti tutti i conigli dda Central Park. Ecco cosa succede a dare una doppietta ad Alice.


Vaticanews. Ratzinga esorta i fedeli a non inseguire la vita eterna. "No eziste fonte ti ciovineza, io mi acotento ti pagno in latte t'azina".


Quizzone. "Cosa sarebbe Silvio Berlusconi senza quattrini? Sarebbe Paolo Berlusconi". (Daniele Luttazzi).


Scienze. "Ecco l'anello mancante tra scimmia e uomo": il mondo scientifico è in fermento. Ma Gasparri smentisce.


Papa: ''I sacertoti siano anceli". Molestare i bambini saarà più difficile senza sesso.


PD. Bersani prepara la sfida nel partito: "Sì al confronto, ma vado avanti". Avanti il prossimo!


Riforme, Maroni rivendica: ''Regia alla Lega''. Che dopo "Barbarossa", con le cagate ci hanno preso la mano.


Vaticanews. Scandalo abusi, Sodano: "Gli attacchi al Papa assomigliano a quelli contro Pio XII". Un film già visto. Coi sottotitoli per sordo-muti.


Armi nucleari, la svolta di Obama: "Mai contro i Paesi che non le posseggono. E forse neanche contro quel paese mediorientale che ha come dittatore uno con il codice fiscale già nel nome".


VAticanews. Norvegia, un vescovo ammette: "Ho abusato di un minorenne. Ma poi lo confessavo subito dopo".


Mafia, Ciancimino jr consegna ai pm una lettera scritta dal padre Vito a Berlusconi. Con tanti saluti al senso dello Stato.


Berluscanews. Legittimo impedimento. Napolitano ha firmato la legge che sospenderà per 18 mesi gli impegni fasulli di Berlusconi. E non era inchiostro simpatico, purtroppo.


Crollati i redditi delle famiglie, mai così male dagli anni 90. La ricostruzione affidata a Bertolaso.


Porta a Porta. Puntata dedicata agli esorcismi. Tra gli ospiti padre Amorth, esorcista. Una trasmissione così aberrante che, Linda Blair mi ha vomitato sullo schermo. Dopo averci cagato.


Economic. American Express, Bankitalia blocca l'emissione di nuove carte di credito. Per tutto il resto c'è Mastercard.


Vaticanews. Il Papa pronto ad incontrare le vittime di abusi. Poveri bambini.


Pd, Chiamparino: ''I vertici non rappresentano la maggioranza del partito''. Non riescono ad avere la maggioranza neanche lì.


Milano. Sciopero dei dipendenti all'Ikea di Corsico : "Ci cronometrano in bagno". E non sono abbastanza veloci nel montarsi il cesso.


Vaticanews. "Papa salvò prete pedofilo". Beh, se la religione non ti salva l'anima, almeno ti salva il culo.


Esteri. Alta tensione in Thailandia, scontri tra esercito e 'camicie rosse': Garibaldi disperso.


Incidente aereo: decimata la classe dirigente polacca. A me basterebbe solo il Suo elicottero.


Vaticanews. La CEI: "Gli attacchi al Papa sono orchestrati da pregiudizievoli forze esterne alla Chiesa". Maledetti nazisti dell'Illinois!!!

sabato 10 aprile 2010

giovedì 8 aprile 2010

The Riforme Horror Picture Show:


Silvio in una sua ultima performance elettorale.

Riforme. E' la parola magica, il fluido dei druidi leghisti per salvare lo Stato. Che era Stato, almeno finchè i lanzichenecchi in camicia verde epantalone alla Brighella non hanno varcato il Rubicone. Con l'Arlecchino di Arcore ed i suoi fedeli lecchini che pasteggiano a caviale e champagne sulle rovine di un'Italia illividita, annichilita. I redditi delle famiglie sono crollati, il baratro non è così lontano, le pale degli elicotteri iniziano a girare, quelle dei cittadini onesti girano da un pezzo. E intanto si biascica di "Riforme", il Santo Graal che piace anche alla Sinistra borghesuccia da loft in centrocittà. Ma sarebbe meglio dire Lost, dato che è scomparsa da un pezzo, la sinistra. Rimane solo una comparsata ectoplasmica e laica di un Bersani qualunque davanti ai cancelli di Mirafiori. E manco lo facevano uscire, poi. Il Carroccio esulta, e Berlusconi ci sale su a piè naneschi pari. Manco fosse sul predellino. Chi guiderà l'agenda politica, ora che il Nanetto da giardino ha visto certificato il suo legittimo impedimento a varcare le aule tribunalizie? Che fosse un impedito, politicamente parlando, ce n'eravamo accorti da un pezzo. Cazzo che fine, uno strazio lungo un sogno. Con uno stronzo da incubo in cabina di regia. Un film orrendo, e siamo solo ai titoli di testa.

domenica 4 aprile 2010

Buona Pasqua:

I Berluscones son tutti.....:



Quanti coglioni ha Berlusconi? Domanda pleonastica, retorica ed ultronea. Son molti più di due, è ovvio. Senza una schiera asfaltata di lecca-culo, succhia-pistola, busoni del tubo catodico, il nostro Silvio Goebbels Berluscon di sicuro non avrebbe tutto il potere, lo strapotere che ha. E i soldi? Beh forse anche il suo fantastigliardo di euro sarebbe ridimensionato. E cosa sarebbe Silvio senza i suoi denari? Paolo Berlusconi, ovvio. Comunque tornando ai coglioni, beh, sono tanti, troppi, una massa di replicanti alla Blade Runner, tutti proni e pronti a diventar più realisti del Re. Il problema della nazione non è solo Berlusconi: Silvio è la cellula, ma la metastasi l'hanno diffusa altri da lui. Sono loro, gli altri. I coglioni, il vero problema. Speriamo nell'orchite deformante a questo punto.

sabato 3 aprile 2010

Fiuto politico:

Vaticalfano:

Souvenir d'Italie:.



Il Libro scritto a mille mani da tutti i politici italiani degli ultimi venti anni.
In tutte le procure d'Italia............magari!

E' la satira , bellezza!

“Sporco com’ era di alghe e di salsedine, sembrava selvaggio, così, gridando e andando di qua e di la sulle rocce le fanciulle si sparsero. Ma sola, ferma, rimase la figlia di Alcinoo”. Di fronte a Nausicaa si stagliava un gigante, ramingo e straccione, un viandante del mare: il suo nome era Ulisse. Chissà come i nibelunghi leghisti accoglierebbero oggi il “barbaro”, lo straniero Ulisse? Non di Nausicaa cingerebbe le gambe; i palmi di salsedine, le mani tremanti, rivolte inermi alla Celere, il canto del migrante ridotto a nenia di sirene laceranti, d’un blu accecante. I respingimenti come unica ratio, vessillo di smeraldo ad agitar le fiere d’un populismo da corrida: possibile che i peana non trovino ricetto, che la politica mostri il ghigno invece di tender la mano? “Negro!”, ed è borborigma limaccioso della bassa; “Negro!”, ed è un cristo nero crocifisso alla miseria di Rosarno; “Negro!”, ed è satira urticante a sbeffeggiar politica e malgoverno. Per la seconda edizione della Rassegna Internazionale di Satira, Napoli si stringe a coorte, testuggine d’inchiostro attorno agli autori satirici più irriverenti e stoici su piazza. E se l’anno passato il bersaglio erano vizi boccacceschi e lepidezze postribolari della “Casta poco casta”, ( Novizi: nuovi vizi per nuovi satiri) quest’anno le frecce al curaro s’intingono per resistere “contra barbaros”, contro quegli istinti xenofobi che sferzano lo Stivale, a contaminarne lo spirito. “Sono lieto di ospitare questo evento all’Ordine dei Giornalisti Campani”, sottolinea il Presidente Ottavio Lucarelli, “il giornalismo dovrebbe essere il cerbero del potere, ma a volte è solo un cagnolino da compagnia: e la satira nella sua matrice pungente serve proprio a ridestarne il morso”. Satira e giornalismo, due pilastri a rintuzzare lo strapotere politico e mediatico di una partitocrazia onnipresente. “Questa dell’Ordine è solo una costola del Comicon 2010 ”, aggiunge Claudio Curcio, direttore del “Napoli-Comicon”, il salone internazionale del fumetto, “siamo giunti alla dodicesima edizione, dedicata quest’anno al tema del “nero”, pronti ad invadere la città, da Sant’Elmo alla Mostra d’Oltremare”. Il grande Paz, al secolo Andrea Pazienza, lasciò un’ opera incompiuta proprio nelle sale della Mostra, in occasione di una lontana fiera del fumetto dell’87. “E speriamo che la vetrina del Comicon serva a recuperare questo murales ispirato alla battaglia di Anghiari, lascito spirituale di un genio morto prematuramente l’anno dopo”. “Sulle orme irriverenti di Pazienza ci siamo chiesti: perché non aggiungere una lettera in più al nero? Ed ecco come nasce “Negro!”. Mario Natangelo, vignettista e curatore della rassegna, è convinto che “il focus sia da puntare sul problema immigrazione: dopo Rosarno non si può più dire di non sapere, lo shock di quelle immagini è stato un pungolo. L’indifferenza è sorda e cieca, e noi vogliamo squarciarne il velo, perché la satira sia un megafono dissacrante di verità, contro inciviltà ed ignoranza”. Vauro, Marassi, Franzaroli, Cavaliere, Natangelo; la francese Charlie Hebdo, l’iberica El Jueves, e molti altri ancora. Perché “la verità è sempre nuda, e basta questo a capire che razza di zoccola è”. Paz docet.

venerdì 2 aprile 2010

Battute divertenti per bambini cresciuti o per nani sviluppati. In alternativa fatevi un raspone e non ci pensate più:

Esteri Berlusconi incontra Gheddafi. Non s'era mai visto tanto trucco e parrucco dall'ultima riunione di famiglia delle Carlucci.


Fatalitè. Berlusconi: "Cercano di farmi fuori in tutti i modi". Dannazione, deve aver scoperto che il viagra può provocare l'infarto!


TV. Oggi la finalissima di 'Amici', al vincitore premio di 200mila euro ed una notte d'amore col marito di Costanzo.


Regionali. Affluenza in picchiata: Napoli comunque pronta a salutare Bassolino. Lo vogliamo ricordare così, sorridente con in mano un sacchetto di monnezza ed una zoccola affianco (e non parlo della Iervolino).


Politique. Bersani al voto. E' apparso sorridente e rilassato ed ha risposto alle domande dei giornalisti presenti che gli chiedevano chi fosse.


Politique 2. Anche Berlusconi al voto. E per una volta il voto non l'ha dovuto comprare.


Politique 3. Il Premier s'è trattenuto a lungo nel seggio. S'era incastato nella fessura dello scatolone. Lui è fatta così, appena ne vede una...


Lazio. Alla fine vince la Polverini. Nei manifesti è quella a lato di Berlusconi. Moooolto a lato, talmente a lato che è finita in quelli della Bonino.


Nuovi sviluppi dell'inchiesta su Lombardo in Sicilia. Arrestato il boss Aiello. L'accusa è di concorso esterno in giunta regionale.


Scandalo pedofilia, Ali Agca chiede le dimissioni del Papa. Fossi in Ratzinga non lo farei incazzare.


Politique. Brunetta sconfitto a Venezia. Peccato avevo già scommesso sui piccioni.


Berluscanews. "Il voto ci premia, ha vinto l'amore". Ma io spero sempre che ti becchi la sifilide, stronzo!


Politique. Bersani: "l risultato elettorale? Non è una vittoria ma neanche una sconfitta". Allora cosa cazzo è????


Riforma scolastica. Scompare dai libri di testo qualsiasi accenno alla resistenza. Al suo posto un parcheggio. Per i busti di Mussolini.


Campania. Vince Caldoro, l'uomo giusto al momento giusto. Se non si sposta dalle rotaie.


Calderoli: "Brunetta? Nervosismo del momento. Io per calmarmi lo uso come antistress".


Inutilitè. Fare discorsi profondi e trascorrere poco tempo da soli, gli alleati della felicità. In alternativa pippe.


Politique. La Bonino: “Non tutto il PD ha lavorato per me”. E se avesse lavorato meno magari vincevi pure.


Palermo. I mariti facevano prostituire le mogli mentre loro si dedicavano ad accudire i figli. Finalmente qualcuno che investe sulla famiglia.


Bersani: ''Pd in piedi ma serve accelerare''. L'ha capito che se lo beccano gli elettori so' cazzi.


Politique. Mara Carfagna: da soubrette a più votata d'Italia. Una carriera straordianaria se si pensa che è giovanissima. Talmente giovane che è ancora alla fase orale.


Lega Nord. Bossi impone il figlio sulla scena politica. Cazzo, uguale a Caligola!


Opposizione. Il PD archivia le recenti elezioni. "Oh, e anche questa è disfatta...".

Nella Palude Italica:



Allora ste regionali? Il PD le ha vinte? Le ha perse? Pareggiate, 1 X 2? Giochiamo la tripla? E il Nano col suo carrozzone di bestie indegne? E Di Pietro col suo congiuntivo arrembante? Casini? Non pervenuto. E i grillini, i leghisti, i sudisti, i sudtirolisti o lesi? Di sicuro siamo celebrolesi per aver dovuto votare ancora una volta questi cialtroni della politica, questi mezzobusti-bellimbusti-filibustieri che occupano come orda famelica il parlamento e le istituzioni repubblicane affini. A parte qualche lodevole eccezione, leggasi grillini e co. che vedremo all'opera perlomeno in qualche regione come Emilia "Ex-rossa" e Piemonte "No-Tav". Tutto il resto è fuffa e noia. La solita noia. Il problema è che da quindici anni a questa parte, i maggiori partiti di questa nazione sfatta e disfatta si spartiscono sistematicamente il territorio, i voti, gli amici, gli appalti. E non basta scaricare tutta la colpa sulle povere spalle del solito miliardario plutocrate mascarato di Arcore (ma gli venisse la sifilide!): il problema e a Tremonti o Della Valle, il problema è la sinistra? Stranita, sinistrata, distrutta ed affossata con insipiente capacità dall'opera di capitani di sventura, skipper da schifer senza bussola (Dalemik torna a colpire), Fassini che non si tagliano neanche con la motosega, Violanti che violano costantemente la dignità degli elettori, e chi più ne ha più ne disdetta. La verità e che ormai non ce ne frega più nulla, nada, mazza, un cazzo. E ha ragione Grillo a mandare tutti a Fanculo! O no? Bah, per adesso godiamoci la pausa tra questa e la prossima fottuta elezione, che almeno siamo dispensati dalla pantomima per qualche anno o giù di lì. Auguri Italia. Quest'anno ne spegni 150, di candeline. Esplosive come candelotti di dinamite. Auguri e figli martiri.