lunedì 3 novembre 2008

Il Paese dei Bacucchi, ovvero Berlusconi Superstar

Il sistema Paese sta fallendo. O forse è fallito da tempo, ci stiamo affannando a rianimare un cadavere che ha reso l'anima al Padreterno da almeno due decenni, se non di più, e manco ce ne siamo accorti. Portiamo ossigeno, invece dei fiori. Il problema dell'Italia non è riducibile e riconducibile alla sola presenza (onnipresesenza, meglio dire)dell'omino nero di Arcore. Ci mancherebbe, il nano da giardino piduista non è il solo responsabile del decadimento politico, sociale ed economico che questo Paese sta vivendo. Re Silvio è un alunno diligente, bisogna dirlo, ce la sta mettendo tutta per smantellare la Costituzione, ma anche lui ha avuto i suoi maestri. Anzi, il "Maestro", unico anche lui (a proposito, avviso a Mary-Star, il dado da cola-brodo della Pubblica D-istruzione: Gelmini, tranquilla mi occuperò anche di te). Per un attimo voglio però allargare il discorso alla Penisola, tralasciando i singoli problemi di inefficienza e gestione politico-clientelare-camorristica della cosa pubblica qui, nella nostra Campania Infelix, la Terra dove i fuochi non si spengono mai (nella notte, l'immondizia continua ad ardere, manco fosse la pira di di Priamo!). Come siamo giunti a questo? Da dove partire, in quale momento è iniziata la china-martiny dscendente? Partiamo da un anno, il 1981, e da un nome, quello di un allora sconosciuto (almeno agli onesti italiani) Licio Gelli, detto il "Venerabile". Uomo chiave il nostro: Gelli è un imprenditore spregiudicato, un massone fascistoide pronto a tutto pur di attivare il suo piano massonico di controllo dei poteri forti in Italia. Ma andiamo con ordine. L'avventura (dis)umana di Gelli inizia ad avere un senso quando il nostro Venerabile entra in contatto con gli ambienti massonici del dopoguerra. La loggia "Propaganda", affonda le sue radici nell' Italia post-risorgimentale: fa parte della Gran Loggia d'Oriente, mega associazione segreta che riunisce personalità influenti in vari ambiti politico-finanziari. Nel 1893 questa loggia Propaganda fu coinvolta nel primo vero scandalo italiano dall'Unificazione del Paese( sull'unificazione ci sarebbe da dire molto, io parlerei di annessione forzata e militare): lo scandalo della Banca Romana, che permise di rilevare come molti banchieri italiani finanziassero esponenti politici di rango, come Giolitti e Crispi, ed emettessero moneta nuova in circolo senza preventiva autorizzazzione, per coprire ammanchi colossali nei bilanci. Molti dei personaggi coinvolti risultarono legati alla loggia Propaganda. In seguito allo scandalo, questa venne ridimensionata e marginalizzata, ma come tante belle cose del nostro Paese, non scomparve del tutto, ci mancherebbe: corsi e ricorsi storici, il caro Vico aveva colto il segno dei tempi! Nel primo dopoguerra, ecco che ricompare, schierandosi subito dalla parte del virile Mussolini dalla lucida e volitiva pelata. Questo fino al momento in cui il caro Nonno Benito, Cavaliere anch'egli (poveri noi, non abiamo fortuna con i cavalieri, magari è il titolo a portare male) non decide che di movimenti eversivi ed antidemocratici ce ne sono troppi in giro, basta e avanza il suo. E così il simpatico fascistone, il dittatore che mandava gli oppositori in "vacanza", come ha sostenuto il suo epigono pelato-trapiantato (ah, come cambiano i tempi, almeno Mussolini non arrivò a mettersi il parrucchino, seppure di vigogna!) stronca la Loggia con il suo piglio deciso e mascolino che tante donne aveva conquistato (anche Re Silvio a donne non scherza, Viagra docet). Ma la Loggia ha mille vite e dopo la caduta del Fascio-che-si sfascia, eccola tornare in auge, ed è qui che entra in scena il nostro vero eroe, Gelli il Venerabile, il supereroe che tutti vorrebbero, padre costituente occulto dei nostri anni peggiori. Gli anni d'oro del Venerabile sono quelli a cavallo tra la seconda metà dei Settanta e i primi anni Ottanta: in quel periodo temporale la "P2" (cioè Propaganda Due, la vendetta) è una loggia come tante altre, ma Gelli attua un golpe all'interno della massoneria! Un genio, non c'è che dire, un colpo di stato occulto, all'interno di una associazione già occulta di suo: ma al nostro non basta il controllo della setta, lui vuole attuare un piano globale, nazionale, per il controllo delle leve del potere in Italia. Il progettino,tanto caro anche al nostro Nano di Arcore, con tanto di firma e copyright, ha anche un nome: "Piano di Rinascita Democratica", ma che di democratico non ha neanche un capello (ecco perchè Silviuccio ci tiene tanto!). Lo vedremo in dettaglio, e credetemi, Berlusconi dovrebbe pagare i diritti d'autore al vecchio Gelli, fossi in lui gli farei causa... (continua, sintonizzatevi).

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