giovedì 27 novembre 2008

C'era una volta e purtroppo c' è ancora....

Cari bambini, imberbi folletti dei miei sogni felici, dove eravamo rimasti? Ah, già...
Eravamo rimasti alla bella (si fa per dire) Veltrunia e alla sua magica opposizione ombrosa,(Veltrunia di Riva Ombrosa, era il nome completo della nostra Circe-nse maga der Tufello). La nostra fata sfatata era ricorsa alle sue arti magiche per combattere il potere del nonnipotente, nonnipresente, nonnivoro Berluschino (eh, sì l'età era quel che era e si faceva sentire) e per completare la sua strategia vincente (ma non troppo, perchè la maga a governare proprio non ci pensava, ma neanche proprio guarda minimamente che più microscopicamente non si può)s'era alleata con il magico Folletto Di Pietra, quello che faceva scomparire i congiuntivi come neanche le salamelle all'autogrill. La bella (si fa sempre per dire) Veltrunia andò perciò dall'amico folletto e gli disse: "Caro folletto di Pietra, devi allearti con me, sennò Re Berluschino ci pela come due patate a tutti e due! Quello è un Re cattivo e fregnaccione, ma gli Ita-beoti l'hanno eletto e adesso il Paese è suo, nel senso che se l'è comprato proprio! Come facciamo? " "E io che cucuzza ne so?", rispose il folletto, "Mica la sfera di vetro io ho? Scusa mia bella (si fa arisempre per aridire, o meglio per a-ridere e basta) maga Veltrunia, ma quello Berluschino nel Paese s'incunea...e incunea oggi, incunea domani, quello il tapino ci ha incuneato di brutto, adesso mi pare che l'Italia è dei nani, non c'è più dubbio, quel tappo carognone da noi va distrutto!" E fu così che Maga Veltrunia con incantesimi ed erbe, ali di Fassino, zampe di Finocchiaro, e culatello di Prodi, fece la minestra, o meglio la mistura, che alla ministra fa paura: prendi un dado Mary-Star Gelmini, scioglilo bene nella brodaglia, e vedrai che la scuola ben presto s'imbavaglia! "Guardate qua miei fidi, miei Prodi...ehm, scusa Romano, si fa per dire..., disse Veltrunia, "questa è la op-pozione ombra che ci caverà dall'impiccio, bisogna solo trovar il modo di appiopparla al Re Berluschino: quando la berrà il tuopet in testa s'imbizzarrirà, ed il parrucchino di vigogna un bel castoro per magia diverrà! E noi potremo finalmente far finta di governare gli Ita-Beoti come abbiam sempre fatto, nei secoli dei secoli!" "Amen!", risposero in coro gli altri magna-maghi del PD, "Ma bella (vabbè, già lo sapete) Veltrunia come faremo a far bere la sbobbazza a Re Berluschino, lui sarà pure un nano megalomane e folle, ma si circonda di fiere guardie, e soprattutto fiere-fiere proprio...ha tanti di quegli animali a corte, come faremo a superare le sue difese? Non dimenticar che il crudele Cerbezzone, il segugio del Dimonio dalle tre teste di Capezzone, è una bestia rara ed invincibile, parla come Capezzone ma moltiplicato per tre!" "Avete ragione, miei Prodi...ah Romà, e nun t'encazzà!...dobbiamo trovare il modo di superare le belve e le difese del Re, quindi: chi si offre volontario a farsi sbranare da Cerbezzone? Così mentre il nostro Isacco si sacrificherà per il bene del Paese e dell'opposizione, noi potremmo espugnare il castello del Reuccio!" " E che c'azzecca Claudio Villa?", rispose distratto il folletto Di Pietra, "Guarda che se mi hai fatto fesso, io adesso a te ti molla!" "Ma no, Folletto mio, forse hai compreso male, ed hai pure parlato peggio...il Reuccio è Berluschino, il Signore dei Capelli...finti ovviamente...è lui che dobbiamo sconfiggere! Allora chi si offre come un Tafazzi Espiatorio? Ho già pronta la targa commemorativa..." Mormorio e sconcerto tra i maghi del PD, che come loro abitudine cominciarono ad insultarsi e litigare furiosamente: "Vacci tu, Mago Fassino, tanto sei così magro che manco Cerbezzone te se magna!", "No, vacci tu Bel Rutello, con la tua testa ad aria compressa, sei così leggero che volerai sul castello e nessuno se ne accorgerà!" Vacci tu, e non vacci tu, il problema rimaneva sempre quello, il cetriolo in mano se lo trovava sempre la bella (come sopra) Veltrunia. "Ho capito amici...sti bastardi, ahò fosse na vorta che nun me lo piglio in saccoccia io! Sarò io a sacrificarmi per il bene di noi tutti, il PD me ne sarà grato!"Una sonora risata coprì le lacrime di Veltrunia di Riva Ombrosa. Ma dal fondo della palude fangosa dei Maghi, si sentì una voce cavernosa, cioè un rutto fuori dal coro (aveva bevuto un chinò un minuto prima): "Esimi colleghi, chetate le vostre ansie...e tu bella(....) Veltrunia, non temere, nessuno si dovrà sacrificare! E tu compagno folletto Di Pietra, scendi dal trattore fatato, non c'è bisogno che te ne vada da questo con-sesso.... "Perchè, si tromba??", aggiunse allupato come un pastore marsicano il buon Di Pietra. "No, folletto questo mai! Noi siamo dei Maghi seri, certe cose le fanno solo a Corte di Berluschino!" Al che Fassino: " Ma davvero? Allora io quasi quasi..." " No, mio buon Fassino, nun te conviene", aggiunse Veltrunia, " la te farebbero fa' er frustino nei festini sadomaso, per quanto sei secco!" Ma la voce ricominciò a parlare: "No, tranquilli miei amici, io che sono il mago più intelligente, più elegante, più bello e col baffino, che me lo dico da me ogni mattino, mi sacrificherò in nome del PD!" Nello sconcerto dei maghi tutti, si fece avanti Dalemonius, il mago-ombra che nell'ombra dell'ombra tramava ombroso: dal passo sicuro, l'incedere maestoso, si lisciava il baffino appuntito come uno stiletto, benedicendo i compagni al suo passaggio regale. "Tranquilli, tranquilli, oh, scusa compagno, ma sai la mantella è di ermellino nano del Borneo...oh, pardon...ma state attenti...la cotta è di pelo di Marta Marzotto essiccata al freddo delle nevi di Cortina..." Avanzò maestoso fino al centro della scena: " Eccomi in tuo soccorso, Veltrunia: io, il più bello, eccelso e suadente di tutti i maghi tuoi alleati...vedrai che bel servizio ti combino..." (continua, bambini..)

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