sabato 27 ottobre 2012

LETTERA DI DIMISSIONI di LUIGI DE MAGISTRIS, EX SINDACO DI NAPOLI (e CONTADO LIMITROFO).



 
 
 
 
 
 
 

 
Cari concittadini, care concittadine,
è giunto per me, uomo, politico e sindaco della nostra amata Napoli, il momento d'un bilancio sulla mia opera amministrativa ad un anno e cinque mesi dalla mia elezione.

Ho compiuto questo passo spinto dall'amore infinito per la mia città, la bella Partenope, che sognavo rivoluzionaria, con mille e mille bandane arancio a sventolare, dalla misura "small" per le capuzzelle dei bambini a quelle "extralarge" e contenitive per i rivoluzionari del tempo che fu.
Purtroppo tutto questo non si è realizzato, ne siamo ben consci; e forse questo in parte (ma solo in minima parte) per responsabilità mia, perchè è un dato di fatto che i poteri forti delle forze contro-rivoluzionarie, il governo plutocratico dei banchieri, la spending review, i retaggi bassoliniani, le caste, gli oligarchi, gli esarchi, gli aristo-terroristi, i riti voodù e le previsioni maya, abbiano cospirato contro la mia, la nostra rivoluzione, fatta d'amore ed inventiva, abbraccio fraterno, con la famiglia al primo posto (anche io diedi subito il buon esempio portando a San Giacomo mio fratello Claudio, per gli amici "Il Volontario"), poco denaro investito con intelligenza e scaltrezza, una pletora di efficienti staffisti, ordinanze sindacali estemporanee e geniali, ztl come se piovesse, etc etc.

Non voglio aggiungere ai miei personali risultati, i traguardi raggiunti sul piano internazionale e sportivo, per esempio con lo Stadio del tennis (ricordo tutte quelle palline gialle scaraventate a mare, piccole boe spugnose a galleggiare nel golfo liberato) o l'America's Cup, che ci ha portato a spendere svariati milioni d'euro per un evento diviso in due tappe e che è stato seguito da non moltissime persone, il mio personale "Lungomare Liberato", idea geniale che mi ha suggerito Claudio dopo esser stato un week-end a Barcellona ed aver visto le "ramblas", atto assolutamemte politico e fatto d'imperio, senza consultarmi coi cittadini e nessuno....un grande successo, perchè il successo è personale, mentre i fallimenti son di tutti.

E a proposito di fallimenti, è con estrema amarezza che ricordo il tradimento di molti miei compagni di viaggio, che iniziarono questa rivoluzione ormai un anno e mezzo orsono, e poi mi voltaron la faccia, colpendo il mio progetto, il sogno liberatore, alle spalle: persone negative, che "gufavano" come ciucciuettole la mia azione innovatrice, aizzando le forze contro-rivoluzionarie della vandea partenopea; e non posso qui fare a meno di citare gli ex assessori Realfonzo e Narducci, oppure il top manager Raphael Rossi, che ho dovuto rimuovere immantinente (scoprii che volevano assumere il loro ruolo con piena autonomia di giudizio e libertà d'azione, cosa impensabile, perchè la rivoluzione è un vento che soffia una volta sola e soffia dall'alto verso il basso: mica possiamo soffiare tutti quanti? Che poi la rivoluzione si abboffa...). A malincuore ho dovuto fare a meno della loro preziosa opera di collaborazione, ma tant'è.

Da più parti mi si accusa di non aver mantenuto fede alle promesse, di non aver rispettato i patti con l'elettorato che mi ha votato: cosa assolutamente non veritiera, avevo promesso di non far rimpiangere il passato, e infatti adesso la cittadinanza piange per me, per la mia rivoluzione, è disperata proprio da quando abbiamo segnato il corso, gli eventi e la storia. Perchè la storia è una striscia arancio tesa verso l'infinito....e che non si ferma a Piazza Garibaldi, quella è la pista inciclabile, nostro sperimentale ed internazionale brevetto, basta pittare l'asfalto e i basoli, aggiungere due segni a terra da tribù metropolitana e si può ciclo-movimentare pure la Luna! (ed in effetti le buche di Napoli ricordano un po' il percorso lunare).

Rispettare i patti, dicevo. Ebbene, io l'ho fatto, avevo promesso agli imprenditori della città che avrei appoggiato i loro progetti, a Napoli Est la Mennella e D'Amato hanno la strada spianata, su Bagnoli...su Bagnoli dobbiamo ancora capirci qualcosa, ma intanto ricapitalizziamo la società decotta e poi si vedrà, qualche imprenditore per edificare nuove aree e nuovi spazi sulla mancata bonifica lo troviamo sempre, no? Ergo, i miei patti io li ho rispettati , perchè non bisogna aver paura dell'imprenditoria privata, specialmente quando ha a cuore il bene della città, come Alfredo Romeo e la sua Insula che ancora non c'è, cui il Comune ha affidato la dismissione degli immobili di edilizia popolare e residenziale e pubblica e che sta facendo un ottimo servizio, di cui noi, in Comune, ben poco sappiamo: ci basta sapere che non ci trascina in tribunale per i costi di concessione, perchè noi, che conosciamo al legge, sappiamo quanto è burocratica e quante lungaggini ci sono dietro....

Ed è per questo motivo che evitiamo di fare gare di affidamento di appalti con evidenza pubblica, perchè "spacchettare" conviene, lavorano più ditte, più aziende, ed è più semplice movimentare il tutto, e son tutti più felici e rivoluzionari. Nessuno mi ha insegnato a fare il politico, nè ad amminsitrare, ed i risultati son sotto gli occhi della collettività: ho segnato un nuovo modo di governare, la città di Napoli è meglio amministrata, ho snellito le procedure, decido tutto io, e così sia.
La democrazia rivoluzionaria è per l'efficienza, non per le chiacchiere, quelle le riserviamo per la comunicazione via social- media, via twitter e facebook, ed in questo i miei staffisti sono encomiabili.

Avrei voluto che il mio sogno si avverasse, ma la dichiarazione ufficiosa di dissesto, per i debiti insostenibili del Comune di Napoli, mi ha colto davvero di sorpresa, e comunque è tutta colpa delle precedenti gestioni affaristiche e clientelari, ed il colpo finale ci è giunto dal Governo dei banchieri, dei Monti e delle Fornero, dei Passera e dei Clini...e mai noi sarem clini al Potere Capitalista, mai piegheremo la schiena davanti alle oligarchie, a meno che quell'oligarchia non sia composta da noi medesimi!

Ho dovuto lasciare perchè il complotto delle forze frondiste era giunto a livelli inusitati, non mi si permetteva nemmanco più di organizzare la "Sagra dello Strutto" sul Lungomare Libbberato, perchè la rivoluzione deve pur mangiare, e mangiar bene...complotti continui, tanto che ho dovuto lasciare lo scettro, la poltrona e la stola d'ermellino arancio, concentrandomi sul nuovo contenitore arancione da sviluppare sul piano nazionale, il nuovo "Movimento dei Movimenti che si Muovono" , perchè chi si ferma è perduto e chi va non va Roma perde la poltrona (me l'ha detto Claudio)....

Dunque mi congedo da voi sudd.....eh, da voi concittadini, con l'amarezza ed il cuore asciutto di chi comunque ha dato tutto, sperando di prendere altrettanto, per la causa rivoluzionaria.

Viva la Rivoluzione, Viva il Lungomare! Hasta la Galleria dela Victoria siempre!

FIRMATO:

LUIGI DE MAGISTRIS, EX SINDACO DI NAPOLI (e futuro Presidente del Consiglio).

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