MINISTORIA del GIGGINO PROVINCIALE:
Il 6 e 7 giugno 2009 si va al voto, Neapoli è barocca e trabocca di
munnezza, satolla di promesse, Berluscaz palpa il terreno e sonda il
pertugio: nettezza e pulizia a suon di ramazza e leggi speciali: con ‘a
Purpetta è cosa fatta, servizo all’Americano; il duo alla fratelli
Al-Capone scala i vertici di Forza Italia, mecenatismo in olezzo di
camurria e menestrellismo in odor di caseo e muzzarella (Cesaro non
manca di sottolineare come diuturnamente inondi le stanze di Palazzo
Grazioli con trecce, code e zizzone d’Aversa e Battipaglia per Silvito
Goebbels da Hardcore, ghiotto di zizza, e non sol di luteo lacte).
Quel dì afoso di giugno, il 58,3 % di preferenze, 809.621 voti, è tutto
per lo Sterminator di congiuntivi, il gaffeur tracagnotto e paonazzo
(carica i microfoni sotto al suo grugno in mediatico eloquio, falciando e
scalciando lessico ed accenti, senza tema alcuna), genius loci d’un
berlusconismo provincialotto e in odor di zuppa del Casal di Principe;
il cursus è bello lungo, e l’onor è da scoprire.
A metade anni
Ottanta si becca una condanna in primo grado, cassata in Cassazione
(presidente di sezione all’epoca l’ ammazzasentenze, il festoso
Carnevale Corrado), per presunte collusioni, nonché diretto
favoreggiamento, verso la N.C.O. de ‘O Prufessore, il Don Raffaè di
deandreana memoria; da assessore al bilancio nel suo feudo di
Sant’Antimo riesce a fuggir, latitando, ad un blitz della Procura
partenopea per truffe ai danni dello Stato.
In in una
informativa dei carramba si legge: “Cesaro Luigi, nato a Sant’Antimo,
avvocato non praticante, (…) risulta di cattiva condotta morale e civile
(…) in pubblico gode di scarsa stima e considerazione. È solito
associarsi a pregiudicati di spicco della malavita organizzata operante a
Sant’Antimo e dintorni”.
Curriculum perfetto, avrà pensato ‘o
Mericano Nick, e via di candida candidatura per la tornata provinciale
dello ’09, risultato lasso (e) vincente.
Quel dì afoso di giugno, il 58,3 % di preferenze, 809.621 voti, è tutto per lo Sterminator di congiuntivi, il gaffeur tracagnotto e paonazzo (carica i microfoni sotto al suo grugno in mediatico eloquio, falciando e scalciando lessico ed accenti, senza tema alcuna), genius loci d’un berlusconismo provincialotto e in odor di zuppa del Casal di Principe; il cursus è bello lungo, e l’onor è da scoprire.
A metade anni Ottanta si becca una condanna in primo grado, cassata in Cassazione (presidente di sezione all’epoca l’ ammazzasentenze, il festoso Carnevale Corrado), per presunte collusioni, nonché diretto favoreggiamento, verso la N.C.O. de ‘O Prufessore, il Don Raffaè di deandreana memoria; da assessore al bilancio nel suo feudo di Sant’Antimo riesce a fuggir, latitando, ad un blitz della Procura partenopea per truffe ai danni dello Stato.
In in una informativa dei carramba si legge: “Cesaro Luigi, nato a Sant’Antimo, avvocato non praticante, (…) risulta di cattiva condotta morale e civile (…) in pubblico gode di scarsa stima e considerazione. È solito associarsi a pregiudicati di spicco della malavita organizzata operante a Sant’Antimo e dintorni”.
Curriculum perfetto, avrà pensato ‘o Mericano Nick, e via di candida candidatura per la tornata provinciale dello ’09, risultato lasso (e) vincente.
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