martedì 12 maggio 2009

Stanchezza italica:

"Siamo stanchi.
Stanchi di una classe dirigente, ingorda, politica, autocrate, la più miserevole d'Europa.
Stanchi di un potere autoreferenziale e dispotico, che non guarda al futuro.
Stanchi del satrapismo satiresco di Berlusconi.
Stanchi di un "pasticiaccio brutto" chiamato Opposizione.
Stanchi di una verità che non emerge, che non sta a galla.
Stanchi perchè le opinione fanno strepito e casotto, i fatti affogano nella colpevole e dolosa indifferenza.
Stanchi di insulse polemiche che non si reggono sulla ragione illuminata e illuminista, di un servilismo non più strisciante e dei voltagabbana di turno.
Stanchi di una realtà che è divenuta illusione.
Stanchi di non contare un cazzo.
Stanchi di essere giovani in un paese di vecchi senz'anima, o che l' anima se la sono giocata ai dadi e purtroppo hanno vinto.
Stanchi di non capire più nulla del mondo che ci circonda, di dover ricercare in prima persona le informazioni "civili", quelle che ci aiutano a vivere meglio, a comprendere e contrastare la pervicacia d'una politica invasiva.
Stanchi di commiserare i pochi che non tacciono e ne pagano le conseguenze.
Stanchi di vedere lo spettacolo d'una parola vilipesa e senza alcun peso.
Stanchi di pagare sulla nostra pelle la ribalderia e la criminosa e cinica strafottenza delle classi cosiddette "dirigenti".
Stanchi, stanchi, stanchi.
Fosse un altro Paese, saremmo in sciopero permanente, in mobilitazione generale, a rischio d'una guerra civile. Ma siamo in Italia, e questo spiega tutto. Una sola parola può spiegare tutto. Vergogna. La vergogna che provo ripensando a quelli che ci sono stati ed hanno lottato; alla moltitudine senza volto che c'è, ed è smarrita, senza voce; a coloro che ci saranno, che vivranno un futuro con poche speranze. Nonostante tutto, la vita è adesso. Crediamoci, perchè nessuno crederà al nostro posto".

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