"Anno Zero, di Nano Uno":
"Il buon Santor Michele
Non depone il suo spadone,
E contro il Premier, fu Biscione,
Alza al cielo la sua stele,
Minacciando uno sfacelo
Se non torna dall'esilio,
Il vignettista nella Tele.
Il tapino se la ride,
Mentre affila le matite
Contro il Tappo di Cerone,
Col caschetto in protezione:
Pur Michele sotto i baffi,
Gode e tace agli sberleffi,
Mentre Silvio ancor s'incazza
Avvilito sulla tazza.
"Non sia mai che questo Vauro
Mi dipinga come un Nano!
Io son l'Unto del Signore,
Ma chi è costui per dire
Che son peggio di un Caimano?
Si contenga una beata,
Su nel cul gli andrà matita!
Io a sto stronzo me lo infilzo,
Così impara e paga il dazio,
Di dipinger Berlusconi
Come il primo dei coglioni!".
Ecco il Premier furibondo:
Getta ai Cani suoi fedeli,
Del Santor financo l'osso;
Accorre Emilio slinguazzando,
Mentre Mario alliscia i peli,
Chiude Bruno alquanto scosso
Del gran capo i pantaloni.
Ahinoi!,"Serva Italia" del Ducetto,
Piange e stride il nostro petto,
Mentre dietro, le opinioni,
Già fan strepito e coretto,
Tralasciando spesso i fatti
Perchè il Nano sorridente
Ci s' inculi lentamente!
Ma un giorno, son sicuro,
Sarem noi che infin godremo
Della salma col sorriso
E del Tappo il dì supremo:
Ridi pure Re Buffone,
Che il giudizio tuo s'appresta,
Morirai da gran coglione
Con l'antenna su nel culo!".
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