venerdì 11 novembre 2011
Dramma di Regime
Berluschello con Desdemonella Carlucci, alla Camera.
"Non mi dimetto! Giammai! A me li traditori!"
Berluschello, Atto, I oscena qualunque.
Il Moro c'è, ed piccoletto; praticamente un moretto.
E c'è il fido, infido, Jago-Letta, ed il tradimento ordito.
Ha scoperto l'andazzo osceno, la Desdemonella Carlucci l’ha tradito.
Chi? Chi il marrano? Con Pierferdy Cassio-Casini.
Il fido, infido, braccio armato, luogotenente prediletto, ma Berluschello l’aveva cacciato, tacciato d'infamia, dopo il duello con Roderfranco Finigo.
Ma l'alveo è ancor materno, orsù torna Cassio-Casini!
Anche lei, Desdemonella Carlucci, prega e spanteca, ma nulla.
Jago-Letta si finge amico, "niuna vendetta, Messere!", ma in realtà spiana il cammino agli occhi verdi di gelosia: che vada nella Camera, che lavi l'onta, per affondarla.
Berluschello geme, spread nei suoi occhi, la vede alfine; guarda e scruta, alfin la prova; tra le mani giunte, il grave e turpe tradimento: un vessillo scudocrociato!
"DC..dicci o donna, maliarda e spergiura! Tu il mio cuore di pietra, aggravi. Quale disdetta, che vedo...il fazzoletto!"
E Desdemonella Carlucci soccombe: "Io a Berluschello diedi il mio cuore. Muoio di una morte crudele, senza colpa".
Cala il sipario sulle nostre miserie.
Ah, ma il marrano, l'altro.. Alfano!?
Che parte, per Alfano, nel dramma di Berluschello?
Nulla, come sempre.
Al massimo sta a cuccia, novello Pdl.
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