lunedì 7 novembre 2011

Giggino Murat ed il Cine-Forum dei Vecchioni











(Nella foto Vecchioni, già stanco del chiacchiericcio politico).

“E morì con un Forum in fronte”.
Riavvolgendo il nitrato di pellicola, riparte il frame, come dagherrotipo ad libitum, se non ad libidinem; buio in sala prego, silenzio, action!. Scena madre, sfida al PD Corral; Nicolino “El Baffo”suda, trasecola, mano alla cintura; è Drogo di Fortezza (o il Drugo?), l'ultimo avamposto in trincea per pidini asfittici e desaparecidos. Deserto e polvere, altro non rimane delle campagne di Rosa Russo; Oddatos, quinta colonna e moschettiere, è al redde rationem: Giggino Murat ha il colpo in canna, e senza vento, punta il bersaglio, preme e spariglia. E morì, il tapino, con un Forum in fronte: El Baffo, s'affloscia, minaccia, “a' la guerre comme a' la carte” (di marche e tribunali, ma nulla più), ma è tempo di lotta, non di lotti(zzazione). E loculo fu.

Giggino imperat: dura per l'ex, sed lex. “Aprire il Forum delle Culture alla città, non è tempo di politica e Palazzi”, così disse il Murat. E se il Palazzo è vecchio, meglio un Vecchioni. Che ha le idee ben chiare fin dal principio: “Non so con chi lavorerò, non so in chi avere fiducia...aprirò un sito per ricevere proposte, non sarà un evento d'elite, voglio una Napoli come Berlino”. “Wenn ich das Wort Kultur höre...”, non, no, meglio lasciar perdere. Che la smoking gun è ancora nelle mani del Banderas, non sia mai che partisse un altro colpo. Al cerchio ed alla botte; defenestrato Oddati, a Giggino toccano “Vecchioni-Chiamami ancora Forum” (copiright by Paolo Macry) alla Presidenza, Beppe Barra (monaciello sempreverde), Marta Herling (nipote discesa dal Croce, mesi orsono in polemica col “vate” Saviano), il sociologo Derrick (con tanto d'impermeabile) de Kerckhove, ed il regista Guido Lombardi, per il comitato scientifico. Il direttore generale tocca al Fantasma Caldorino, destrorso in rincorsa anti-cosentiniana, che nomina l'ambasciatore Francesco Caruso ( in attesa di altre nomine a completare le parterre de Roi).

Buona la prima. Ma facciamo retro-march! Il Forum Internazionale delle Culture ha visto il suo primo vagito nell'alveo iberico, in quel di Barcelona nel 2004; visione mirabile dell'allora sindaco catalano Joan Clos, tanto mirabile che se ne registrò la paternità nei secoli a venire: a tutt'oggi il Forum è un marchio, un format registrato che le singole città assegnatarie comprano per garantirsi la vetrina international. Come fosse prodotto e rivenduto da un' Endemol qualunque, a sgallettare come hermano mayor in favor di telecamera, tradotto prosaicamente come “Grande Fratello” (e neanche letterario). O fardello (ma ci arriveremo). 'O Friariello. Per dire dalla pajella alla brace, passando per un robusto ragù a fermentare in quel di Neapolis.
E già perchè sui centouno giorni del Forum, diviso in cinque macro-aree tematiche (Condizioni per la pace; Sviluppo sostenibile; Conoscenza; Diversità culturale; Memoria del futuro), pendono come gladio, e senza gaudio, circa “un milioncino di euri”, retaggio molto politico e poco culturale, della Rosetta dei Venti (all'incirca gli anni del bassolinismo a Napoli), la pidina e squillante Iervolino, che nel 2007 organizzò una mega trasfertona a spese di Pantalone, meglio dire Pulcinella, nell'afosa ed inospitale Monterey, Mechico. Talmente inospitale, che alcune delle cento persone che componevano la delegation partenopea, decisero di soggiornarvi per circa due mesi o giù di lì. Roba da perderci le staffe (o lo staff?), e la cabeza. Che deve stare al solito posto, cioè sul collo. Di Oddati, e difatti ce ne han messo di tempo per decollarlo.

E decollo fu. Sparato nell'iperuranio di “ex politicante”, il Nostro baffo probabilemte rientrerà dalla porta di servizio del Forum (forse); se non da presidente (largo ai Vecchioni!), almeno da segretario, da secretaire, da segregato (no?!); insomma la competenza c'è, la maneggioneria anche, le conoscenze pure. All'epoca, ecco che diceva infatti Nicolino, assassino alla Cultura:"Un successo strepitoso che è frutto di un anno di lavoro, a volte svolto nello scetticismo di molte persone che qualche volta è sfociato addirittura in ostilità”. Ostilità che Giggino Murat non ha mai nascosto fin dal suo esordio in campo di Marte; era ancora in resta, bandana arancio a sventolare, che sicuro tenne a battesimo la Giunta tenendosi ben strette le deleghe ai grandi eventi neapolitani. Insomma, “O Forum, o morte! (del Baffo, beninteso). E viepiù di recente: “Oddati deve capire che una stagione è finita e ne è cominciata un'altra [..] a me questo dibattito non entusiasma neppure”. E di certo non l'avrà entusiasmato nemmanco la critica al fulmicotone dell'ex assessore regionale Corrado Gabriele (che ha già i suoi problemi, condannato in primo grado per abusi sessuali sulle figlie minorenni della ex compagna), nei confronti dell'arcifratello del Maire Arancionè, il fido De Magistris 2 la vendetta: “C'è un sospetto: che a gestire il Forum delle Culture possa essere qualcun altro. Sarà opportuno che nelle prossime settimane, il sindaco chiarisca il ruolo di suo fratello Claudio ed il suo eventuale coinvolgimento attraverso la società Sud Arte, di cui è titolare, che ha già da tempo lavorato per la realizzazione degli eventi legati al Forum stesso”. Brindisi all' arsenico e vecchi merletti.

“Dai nemici mi guardi Iddio, che del fratello mi circondo io”. Che l'Hermano Menor, aleggi onnipresente nelle aule del Palazzo è cosa nota; quando il Murat è in campagna marziale, un vice-Giggino ci dovrà pur essere nell'acquartieramento reale. Ergo, tocca in pectore, spadino al fianco e stola arancina, al fratello; che sia chiaro, per la vice-consiliatura nulla si percepisce, giammai!
Né vil denaro, nè vil prebenda, sola la virtù. E però vero che per il Forum vi sono in ballo di sfessania circa un centinaio di milioni d'euro a calar d' oltralpe; ed è vero anco che Claudio è manager in campo artistico e culturale in quel di Partenope; e che il Prof. Vecchioni è giunto dal Murat su invito dell'Arcifratello. Son concordanze, balocchi del Caso, e vi sembra il caso, scusate?
Nulla di male si dirà, e chiediam venia; ma far peccato è facile nequizia, e a penzar male si sbaglia, ma sovente ci si azzecca. Leggasi il Gobbo. Non di Notre Dame, quello nostrano. D'Andreotti. Sarebbe pertanto cosa buona e giusta, il chiedere con fermezza al Sindaco, di tale presenza in quel di Palazzo; certi di buonafede e mai cattiva sorte, Giggino avrà risposta lesta e pronta, nonché giusta. Confidiamo che gli specula Principis siano palesi, ancorchè fraterni.

Ultima nota, la dolente. Suonano le campane fesse, a festa, e per chi suona? Partono i bastimenti (per l'Olanda?), parte il barnum, il circo degli eventi. Vuitton cup, Beni Comuni, Forum Culture. Per ora abbondano gli spot, la carta dei progetti. La Pro loco del Forum sì è già messa in evidenza, gira reclame di ottima fattura, modo e maniera, da red carpet d'ordinanza. Eppure carente di sostanza, come dire? Belle facce, faccio cose, vedo gente: sorrisi e tufo, monumenti e ristoro; mare, sole, cuore e amore. E fantasia. Che forse ammanca? Qualche cartellone per la via, nulla ancora nel carnet: c'è il fumo, ma s'attende la ciccia a rosolare al sol di Napoli. O dell'avvenire; ma dovrà pur venire? Vecchioni ha incantato le platee sanremesi, chiamando a gran voce e sconsolato, ancora amore: il suo canto sarà maschio alquanto, da incantar Sirena? E d'altro canto abbiamo già Cimone a blandire il cuore della Partenope.“Divieto di fumo”, pare sia affisso in Comune, e vale per tutti, nessuno escluso. Un anno e poco più, e la vetrina sarà aperta, il sipario alzato. E a Napoli non resterà che calare la maschera.
Non è poi così lontana, Samarcanda.

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