"Papi-news. Che fine ha fatto la Lolita di Portici? Noemi Chiappbell? Con tutti gli scandali che riguardano il Papi c'è da perdere il conto e la testa! Ma dove avevamo lasciato la bella casoriana derelitta? La poverina era affranta da cotanta attenzione riservatale, invocava la privacy, e come lei la famigliola lieta, o meglio Letizia. La storiella del Nano infoiato che se la spassa con la minorenne-poi-maggiorenne, ci ha sfracassato gli zebedei, non fosse altro che a noi degli amorazzi più o meno illeciti del Tappo di Cerone impastato di viagra non ce ne importerebbe una beata, ma c'è un "ma"...E c'è sempre un MA, quando si tratta di Al Tappetto, l'unico leader che si ricatta con un Fassino, anzi con un D'Alema, stando a quello che afferma lo Psicotico di Cologno. E' da un po' che mi chiedo che diamine ci facesse il nostro Premier da calcio balilla a Casoria, in una squallida balera di periferia. Si vabbè, la bufala della festa di compleanno della celebrolesa, direte voi, con contorno di fotoshop e gioiellini variamente assortiti. Ma i conti non mi tornano. E forse non tornano nemmeno alla DDA di Napoli, a quanto pare. Gli inquirenti partenopei hanno infatti aperto un fascicolo sui possibili ed eventuali colegamenti tra "Elio" Benedetto Letizia, il papi originale di Noemi, ed il ceppo camorristico del clan Letizia di Casal di Principe, terreno assurto alla ribalta nazionale dopo i fasti di Gomorra. I Letizia, masnada di camorristi capeggiati da Armando, Giovanni e Franco Letizia, gruppo armato del boss Giuseppe Setola, (gravitanti nell'orbita dei Bidognetti), sono alleati e fedelissimi del gruppo scissionista, emerso vincitore nella faida di Secondigliano di qualche anno orsono. In attesa che la Procura faccia luce sulla ingarbugliata vicenda, proviamo a ricollegare i fatti, quel filo di Arianna, anzi il perizoma di Noemi, per uscire da quell'impasse labirintico, la stasi mediatica in cui le supposizioni aleatorie, le mezze verità e le palesi cazzate, ci hanno precipitato da tempo.
Letizia è cognome usuale dalle parti dell'agro aversano, potrebbe essere una semplice omonimia, una ricorrenza casuale. Ma il cerchio delle coincidenze si stringe sempre più fino ad assumere la foggia di un cappio. Un cappio che stringe alla gola Benedetto Letizia, detto Elio, il padre della mentecatta dal sorriso celestiale, Noemi, che ben lungi dall'essere mai stato autista di Craxi, al quale non ha neanche mai lavato i vetri al semaforo, potrebbe invece essere direttamente imparentato coi Letizia sunnominati. Un clan spietato, che non esitò ad ammazzare sei extracomunitari a Castel Volturno, solo per riaffermare il loro controllo sul territorio, quel fiato esiziale che alita da troppo tempo su terre sventurate. Del resto non risulta che sia mai stato neanche militante di Forza Italia, dunque come potrebbe conoscere il Papi?
Ma chi e' davvero costui? Da Castelvolturno, al Casertano, fino a Secondigliano, sono in molti a conoscere gli intimi risvolti di questa morbosa e lutulenta vicenda. Ma non parlano, stanno zitti. Nessuno si lascia sfuggire una parola, un sospiro, un lamento. Ma ogni tanto sfugge un mugugno, ed a Enrico Fierro, cronista dell'Unita', qualcuno tra i denti ha detto di "lasciar stare, su questa storia meglio non metterci le mani. E' materia che scotta". Papi The Original, il cinquantenne Benedetto Letizia, noto ai più per una annosa vicenda marginale - fu arrestato nel '93 per delle compravendite di licenze commerciali - e' un uomo all'apparenza tranquillo. I media gli hanno rosvistato in casa, perfino negli archivi comunali alla ricerca spasmodica di visure camerali e catastali che non hanno potuto accertare altro che modesti immobili intestati alla piccina di casa, nonchè un paio di societa' che commerciano in profumi e balocchi. Allora la parentela con i Letizia è solo una colossale bufala, prodotto locale molto apprezzato sulle tavole mediatiche nazionali? A rimestare nel torbido, provvedono alcuni giornalisti del casertano. Il diciannove maggio scorso, dopo che a Secondigliano un maxi-blitz di polizia fa piazza pulita degli Scissionisti, arriva poi la notizia dell'arresto a San Cipriano d'Aversa del boss Franco Letizia, latitante di lungo corso, tra i più pericolosi d'Italia. Sono i giorni convulsi, fra gossip e cronaca, in cui i giornali, le tv e tutto il mondo del web sono impazziti per quel nome. Noemi Letizia. L'Ansa provvederà a rimarcare, in un lancio d'agenzia fin troppo tempestivo, che "nessuna parentela esiste tra l'arrestato Franco Letizia ed il papa' di Noemi, così come affermato da inquirenti che operano nel casertano". Una smentita fin troppo sollecita, perentoria, decisamente non richiesta. Una precisazione riguardante una notizia che nessuno aveva battuto, nè pubblicato. Un sito locale, Caserta Sette, rilancia la non-notizia, sparando a zero con tono stizzito contro chiunque possa soltanto pensare che esista quella parentela così ingombrante.
Ma come già detto, alla Procura di Napoli vogliono vederci chiaro in merito. Benedetto Letizia c'entra qalcosa coi Letizia, e con i loro amici Casalesi?. Un legame che, se fosse accertato, spiegherebbe parecchie cose. Gettando una luce ancora più inquietante sul Monarca Complice di Arcore: chi e a che titolo sta ricattando Berlusconi? In Campania è palese il nocumento che ci si attira addosso solo a pronunciare certi nomi. Lo sanno anche i sassi, ma non le minorenni. E se arrivasse una telefonata da quelle terre che chiedesse conto ad un Capo di Governo, del perchè e per come venga aperto un inceneritore, Golem mostruoso è vero, ma sicuro ostacolo al lucroso traffico illegale dei rifiuti? E se quello stesso Premier non potesse sottrarsi alla promenade casoriana, pena lo sputtanamento nazionale in ogni ordine e grado dei suoi rapporti a dir poco conniventi? Una festa di paese che si trasformerebbe in una festa al Paese, se solo venisse fuori l'amara verità. Allora meglio far credere al mondo intero che si tratti di un affaraccio di sesso e karaoke con una celebrolesa ex minorenne. Perchè diversamente, nella merda ci saremmo Noi, non Papi".
" Per Me, fa che si bevano la storia della topa, sennò faccio la fine del sorcio".
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