martedì 14 aprile 2009

Spot Pro Satira:

“Satura tota nostra est”, ebbe a scrivere il celebre retore Quintiliano. E in effetti, a dar retta ai Romani c’è da convenire che il “venefico” succo dell’acetum italicum, distillato prezioso di feroce licenziosità in versi, acidula bile che corrode del potere gli ingranaggi, permei ancora le penne affilate, le matite puntute degli epigoni odierni dei “Pasquinii” che furono. Perché quando lo spirito dei tempi diviene “spiritoso”, quando all’utile s’unisce il “dileggevole”, ed i “novizi” perdono il pelo ma non lo sfizio, allora che si spalanchino le porte degli Inferi, lasciate ogni speranza o voi ch’ entrate! Vi troverete Dante con “lo Duca” suo, a braccetto col Principe De Curtis, mentre Cerbero ormai saturo (o forse satiro) se la ride della grossa, le tre bocche a sganasciarsi. Una satira che non fa sconti a nessuno, dura come un macigno indigesto, un “pugno” d’autore in pieno stomaco, un diretto al ventre satollo e agli appetiti pantagruelici della politica italiota e dei suoi cialtroneschi alfieri in doppio petto e triplo mento, quello che la mostra “No-Vizi. Nuovi vizi nuovi satiri” sferra fino al 30 aprile presso l’Ordine dei Giornalisti della Campania, a via Cappella Vecchia. “Un Ordine che diverrà “dis-ordine grazie a noi”, scherza Mario Natangelo, giovane satiro partenopeo dal pizzetto indisponente, autore e curatore della rassegna. “Questa iniziativa vuole essere una finestra che l’universo della satira, sovente inviso ai potenti, apre sul mondo paludato e a volte grigio della carta stampata, dell’ informazione cosiddetta “seria”: ma è anche il termometro più efficace per misurare il grado di penetrazione che il virus della satira, veicolato da quelle istantanee del pensiero che sono le vignette, riesce ad avere nel Barnum mediatico, la sua “influenza” sociale, è il caso di dire”. Veterani ormai persi nei gorghi d’una lascivia mordace, come Vincino, Ellekappa, Marassi, ma anche tante giovani firme quali Fricca, Tonus, Franzaroli, lo stesso Natangelo, novizi peccaminosi, liberi moschettieri al servizio di una Regina implacabile e dal volto beffardo. Perché se “il linguaggio è un virus”, come affermava William Burroughs, allora la satira è l’anticorpo giusto per il dilagante conformismo politico e sociale di questi anni mutevoli. “Se la società attuale è liquida, noi satirici abbiamo il salvagente”, aggiunge serafico Riccardo Marassi, autore e giornalista de “Il Mattino”, “il problema della satira oggi è molto sentito, se ne parla spesso a sproposito, cercando di arginare il fenomeno, confinandola in ambiti peregrini, disinnescandola con lo spauracchio di azioni civili e querele penali: nessuno bavaglio può serrare una bocca che si spalanca al riso, la satira non deve aver padroni, gli unici paletti che deve imporsi sono quelli del buongusto e delle leggi vigenti; la satira informa, deforma, trasforma: è l’unica arte davvero eversiva rimasta al giorno d’oggi”. La mostra “Novizi” sarà inoltre ospitata all’ interno del “Comicon”, il salone internazionale del fumetto, a Castel Sant’Elmo il 24-25-26 aprile corrente mese.

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