"Vatican City. L'Avvenire contro Berlusconi. Ormai anche il futuro gli rema contro, povero Silvito! Per il quotidiano dei vescovacci il Premier stavolta avrebbe proprio esagerato: passi scopacchiare in giro con veline, letterine e passa-passerottine del suo bel reame, ma addirittura farsi beccare! Proprio no... Festeggiare diciottenni pare porti fortuna, del resto Berluscaz gradisce la gioventù, non so bene a che grado, ma la predilige senz'altro. Veronica gli ha dato del malato, del puttaniere pseudo-pedofilo, del "Papi-ciula". Povero Silvito! Come la sfangherà con i vescovacci ed i cardinalucci? Come la spunterà col Santo Padre? Come la sputerà a Veronica? Silvito pare essere ad un bivio: troppa figa può dare alla testa, se il membro è smemorato. Berlusconi ci ha da sempre abituato al peggio, con lui il presente è un eterno ritorno al passato: è riuscito a sdoganare fascisti, democristiani e vetero-comunisti, portando in parlamento le nuove Ciccioline. Che fosse nostalgia dei tempi di Bottino? Eppure ad esser sinceri, la Milano da bere era forse meglio dell'Italietta da pippare di questi anni perversi. Se non altro allora le mignotte e protettori avevano una loro dignità, seppur becera e discutibile".
"E va bene non sarò il nuovo Papa, però almeno che mi si faccia Martire!".
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