domenica 14 dicembre 2008

Il passato che avanza...

Italia, anno Domini 2008, XIV dell'era Silviana.
E' dal 1994 che quel Tappo di Cerone avvelena la scena politica italiana, come se non ci riuscisse benissimo da sola, la politica, a sputtanarsi con le sue stesse Mani (Pulite, of course). La protervia di quel Paperone megalomane è incommensurabile, è superiore alla sua stessa bulimia di potere...è un piccolo satiro neopagano che dispone di milioni di euro e sfrutta il suo potere mediatico per instaurare una dittatura più strisciante di quella di Nonno Benito, che almeno era un megalomane calcolatore e fascista, ma aveva qualche idea in testa, seppur esecrabile, sotto la sua bella pelata lucida. Il Nano di Arcore no: sotto la sua pelata trapiantata, unta e bisunta, non c'è spazio per nessuna idea particolare, per lui la politica è l'ennesimo giochino da arraffare e rompere con puerile arroganza e cinico opportunismo. Un Re buono con chi gli leca le mani, pronto ad elargire biscotti-premio per tutti i suoi cani fedeli, i suoi rottwailer dell'informazione truccata (ancor più truccata di lui, e ce ne vuole). Un tempo si diceva che i media, i giornali, la televisione, erano il cane da guardia, i mastini della democrazia: in Italia no, non è mai stato così. Noi abbiamo i cihuauha della libertà, organi di partito su carta e in video che mordono solo a comando del Padrone, e da noi il Padrone Unico ha un nome e un cognome ben precisi. Silvio Berlusconi è la quintessenza dell'italiano medio, nel senso dell'italiano che alza il medio per fottere il prossimo, sempre e comunque: dell'italiano che se ne frega delle regole, che calpesta i diritti altrui per affermare il proprio ego, per soddisfare la propria atavica fame di potere, di denaro e quant'altro. Una deriva che ci sta incattivendo come popolo, ci sta sottraendo energie vitali, impoverendo nell'animo, prima che nel portafoglio. Cervelli che fuggono, la classe operaia che sta andando definitivamente in paradiso...la media borghesia che s'è incarognita e s'è scoperta più povera di quanto non lo sia mai stata....corporazoni ovunque, giovani precari sovrasfruttati, un territorio stuprato e strangolato, gli onesti ormai ostaggio di un "monstrum", una piovra tentacolare figlia incestuosa della Politica e della Malavita. Insomma proprio un Belpaese! Colpa solo del Berluskaz? Possibile che l'Omino Nero trapiantato e allisciato sia l'unico responsabile del baratro che ci siamo scavati da soli in questi anni? Sembrano passati secoli dall'onda popolare che scoperchiò un mondo sommerso di nefandezze ed illeciti politico-affaristici, da quel movimento spontaneo di sdegno collettivo che è passato alla storia come risposta popolare a Tangentopoli. Ma quegli anni erano migliori, c'era ancora la speranza di un cambiamento, la voglia di riformare la struttura di uno Stato, della politica, per creare nuovi assetti, per affermare nuovi principi, e invece...Invece eccoci allo spettacolo indegno offerto da quest'uomo settantenne che si spaccia per un giovincello, che fa battute da avanspettacolo di quarta categoria, che palpeggia le donne come se fossero delle bambole messe li per la soddisfazione della sua libido da fast-food, del prendi tutto e subito: un indegno politico perchè figlio di una cultura dell'apparire, di un gallismo rampante e deforme, che sotto lo strato di cerone e le zampe di gallina stiracchiate, nasconde il ghigno del potente che si crede un dio, cui tutto è permesso. Lui può tutto, perchè nella sua personale visione del mondo, nel suo risiko ad personam, non c'è nessuno che lo possa uguagliare, nessuno che possa paragonarsi a lui. "Sono meglio di Napoleone", dice spesso, "Nessuno ha fatto meglio di me, passerò alla Storia": se lo avesse affermato un cristaino qualunque, un povero cristo di metalmeccanico, avrebbe sentito le sirene avvicinarsi, ma non quelle di fine turno, bensì dell'ambulanza...
Siamo ostaggi di quest'essere insulso? Possibile che non si possa ribellare? George Orwell aveva ragione...il Piccolo Fratello è tra noi e controlla il nostro pensiero..."perchè se tutto è assurdo, allora tutto è possibile". E questo è diventato il paese in cui tutto, a chi ha denaro e potere, è possibile...ma resistere è doveroso, lo dobbiamo a chi ha scritto le pagine più gloriose di questo paese, a chi ha versato il sangue per partorire una costituzione che è ancora, purtroppo solo sulla carta, una delle più avanzate del mondo; e lo dobbiamo a chi verrà dopo, perchè questi anni dovranno essere solo un incubo, da cui un giorno ci risveglieremo. Orecchie sempre aperte, mi raccomando.

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