mercoledì 26 settembre 2012

Gli Svirtuosi di San Giacomino



















Ensemble proteiforme, frankenstein cocozza, gli Svirtuosi di San Giacomino, scartano lacerti di partiti e cabaret, forse cabernet, brani di rapsodie radical chic oppur soliloqui d´amblais, di populistico effluvio, ed irreverente cialtronismo "da camera dei bottoni" a manovrare; camerati bene-comunisti listati a tutto, per suture piddine o dipietriste , raspando il
voto a contropelo, in repubblicano (o repubblichino?), autarchico salotto demagistrisiano, boiseire per de-menti aperte, di più , splanacate, con verga e vanga per ammantar di nuovo i luoghi comuni, come fossero scaduta merce per rivoluzionari della domenica, mero sottoprodotto intellettuale, paccottiglia sfatta da rivender in lungomare, lungo corso per abuliche menti a consumare tempo, politica, ed umorale leadersimo d'accatto.

La loro Repubblica di Salotto arancio-cremisi, è imperfetto canto per dervisci impuri, fratellini, cu-giggini, consiglieri ed imprenditorucoli alleati e ratti da poltrone e prebende, retti ed allevati al bubolare ritmico e buffonesco dell'Homo Novo al Comando, perversi e sferzanti, d´istrionismo privato e pubbliche s-virtù: capitanati dal Macho Neapolitan-Alfa Dominante , garrincha neapolitano, zoppicante nell'eloquio, fantasioso nell'abbondanza di luoghi e clichè, istrionico e uterino quanto abbasta per le fregole delle signore dabbene e virtuosamente sinistrorse, per dar vita ad una sindacatura di calambours e lazzi "fotonici", scintille di parva intellighenzia a far mitopoiesi d´eroi mediali e mediatici moderni, partiti e consorterie forse del tutto "off", cardinaleschi porporati da sbertucciare all'occorrenza per poi baciarne teca e sottana all'abbisogna, onorevoli arraffoni e politicanti felini dalle unghie spuntate, fratelli senza coltelli organizzatori di barnum e festicciole, amanti ed egoarchi tronfi, con litri e chili ad imbellettarsi, profumi per sbertuccianti liturgie, per culturisti e staffisti della parola, svacantate di senso, per vie mediatiche e sociali da brufolosi facebookinari.

E' un cicaleccio continuo, inutile, che arriva all'orecchio come ictus rapace, capace a spegnere il genio sovente ingolfato della massa virtuale, son cinguettii per capri battuti (al muro?) dagli Svirtuosi, nero di seppia per intelletualoidi intagliati nella parva materia dell´apparenza, "masterizzati" in alte scuole per bassi profili, allucinati dall´ontologico nulla, scoloriti e sbreccati, ridimensionabili a colpi di satira, da ricacciare nel botro, borbottanti ed inermi, ormai stantii.

Frattaglie e brani di quasi corretta epistemologia political-amministrativa, moral suasion che vorrebbe fortemente esser urticante, irritante per chi segue il maelstrom conformista, e invece è ancor più conforme alla vaghezza ed alla pompa dei soloni vendoliani che ci trasciniam dietro, in questi tempi decotti sulla graticola d´un borghesismo ossificato, sintesi mirabile d´una stratificazione culturale da wikipedia morale, veloce a scorrere, impalpabile al lasso, inafferrabile perché mai ricercata.

Lo "Svirtuosismo da Saint James Palace Hotel" si spera non addiventi morbo pandemico che contagi le vecchie carni del tessuto socio-mediatico, facendone strali, sbocconcellandone quel po' di reale e non ipocrita flatulenza, quel ribollire grigio, ma almeno conforme o quasi all'essenza delle cose, che ammorba ed intacca il serbatoio a botte di intellighenzie fumose che vorrebbero tanto divenire, almeno se non famigli, almeno seguito di corte: la sfortuna è sempre trovare cattivi docenti vuoti, boriosi e sleali quanto abbasta, per segnare via maestra, e rivoli discenti, quali gli Svirtuosi, capi tribù spietati e satolli di sé, nel discernere il non-senso d´un cannibalico andazzo ripetitivo, questuante, di messaggi umilianti financo per la comprensione politica della massa più asprigna e caprina; servirebbe un taglio netto, con la testa del Reuccio di Palazzo a rotolar nel cesto d'un civismo finalmente cosciente dei propri mezzi e della propria virtù (ancor si spera).

Muerte ai pretazzi, ai dis-onorevoli, ai lecca-cool, oppure a loro vita eterna, per affermare la supremazia morale ed etica del proprio io immacolato? Mai ergersi a migliori, aristocratici bramini della casta degli intoccabili: siam noi ad averli eletti, siam noi a vergognarcene, perchè gli Svirtuosi son lì e ci restano, incuranti al tocco, spiriti totemici per chi si trastulla col vacuo apparire, per chi ricerca il tornaconto a spese altrui, per chi non ha immaginazione nè buon senso.
Siam noi a pargarne il dazio, fino al prossimo giro, fino alla prossima corsa.
O almeno, fino all'ultimo tweet.

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