giovedì 29 gennaio 2009
Don Antonio, l'infedele:
Qualche giorno fa, sulla tanto vituperata televisione italiana, gironzolando mediaticamente alla ricerca di un qualcosa di lontanamente passabile, in chi mi vado ad imbattere su LA7? Nel Bell'Antonio, 'O Governatore mio! E che ci fa su LA7? La trasmissione è L'Infedele, condotta da Gad Lerrrnerrr: si processava Basso-lindo in diretta tv, quindi un' occasione da non perdere, chi sa che il nostro eroe ex-nero zazzeruto non ci delizi con qualche perla delle sue. In studio erano presenti quel simpaticone di Mario Landolfi, con cui Gad Tepesch l'Impalatore aveva qualche trascorso poco felice: nel 2000, quando Lerner era direttore del TG1 e Landolfi Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, questi raccomandò una giornalista precaria, tale Marilù Lucrezio, al buon Infedele, cercando di piazzarla come se fosse un nuovo modello d'aspirapolvere. Gad (diomio che nome, manco un chihuahua chiamerei così) non la prese bene, e non l'assunse neanche: in diretta al TG delle 20, sputtanò Landolfi e si dimise immediatamente dalla direzione del telegiornale; Landolfi da Mondragone non la digerì, querelando il povero Gad Tepesch per diffamazione, causa che perse in scioltezza, dato che Lerner aveva solo affermato una verità palese, ed il giudice pensò bene di mettere la parola fine all'indegno teatrino landolfiano. Ma per rimanere in tema di aule di giustizia ed affini, voglio solo ricordare brevemente che l'onorevole Landolfi è ancora indagato per corruzione, concorso esterno (ma dovrei dire estremo) in associazione mafiosa ed abuso di potere dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, accusato dal defunto pentito Michele Orsi di aver favorito gli interessi del clan La Torre nell'ambito di vicende poco chiare e molto oscure, legate alle assunzioni di netturbini nel comune di Mondragone, dove anche le mozzarelle taglieggiano le bufale. Ma Landolfi è innocente fino a sentenza definitiva, quindi queste per adesso rimangono solo accuse, tengo a precisare (non vorrei che un Landolfi qualsiasi mi trascinasse in tribunale, non mi muovo mica per così poco!). Tutto questo panegirico introduttivo, per dire che l'accusa a Basso-lindo era impersonata da questo elementino di tutto rispetto, sfuggito al Lombroso solo perchè l'esimio studioso razzista è morto qualche secolo fa, ahinoi! Landolfi, abbassa il braccio, non ho detto "A Noi!"...Quindi, come dire? Il bue che dice cornuto all'asino, un serraglio di bestie in cui noi poveri cittadini mortali ci siamo persi già da qualche decennio, fagocitati nell' incubo ad occhi aperti del Diavoletto Pelato della Tasmania. Ma tant'è....torniamo al bue e all'asinello: Basso-lindo come si sarà difeso dalla infamante accusa di aver sperperato le risorse pubbliche, di non aver saputo amministrare la Campania, di aver distratto i fondi europei per cazzatelle di facciata (vedi Madre, padre spirito santo, mentre Napoli affogava nella me..lma), insomma di non aver fatto nulla per salvaguardare questa terra dal degrado più totale? Urlando. Urlando come un pazzo per tutto il tempo, berciando, e rintuzzando le accuse mossegli con controaccuse giustificatorie imabarazzanti: "Io ho fatto il possibile", "il problema rifiuti era nazionale", "resto al mio posto per il bene comune"... Ehi, testa di antrace ma sei scemo? Hai avuto quindici anni per risolvere i problemi immensi di questa città, di questa regione, e che diamine hai fatto? Dormivi tutto il tempo con la zizza della Iervolino in bocca, ed un'ecoballa sotto al capo, a mo' di cuscino? Lerner non era incalzante e risoluto come sempre, forse aveva avuto una giornata pesante, ma bisogna capirlo, il Bell'Antonio è amico suo, non poteva inchiodarlo su due piedi, lì in trasmissione: chi lo portava poi fino al Golgota, al massimo sul Vesuvio? Per fortuna c'era l'ottimo Maurizio Braucci, scrittore e sceneggiatore napoletano, che in un accorato ed accurat "j'accuse", ha elencato tutte le mancanze, le responsabilità, le commissioni (straordinarie of course), le omissioni di Bassolino negli ultimi dieci anni almeno: e 'O Governatore? Come avrà risposto alle ficcanti accuse? Beh, a parte le urla beluine, si è richiamato al suo senso di responsabilità, ai suoi valori, alla cultura del suo partito (e speriamo che se ne parta definitivamente)e a quella della nostra Partenope Addormentata, come se un Museo d'Arte moderna, una metropolitana nuova, con qualche scultura e due quadri in bella mostra, potessero rintuzzare le gravi mancanze, il caos organizzativo, il delirio di una città che s'arrovella su sè stessa cercando ancora uno spiraglio di luce, una breccia nel muro dell'indifferenza colpevole e politica di cialtroni in giacca e cravatta, inamovibili. L'unico punto a suo favore Bassolino l'ha segnato quando ci ha ricordato che nel '93, eletto da pochi mesi sindaco, fermò il nuovo sacco sulla città, approvando il piano regolatore ed irregimentandolo in una camicia normativa ben strutturata e definita. Plauso e onore, Antò: il problema che il tuo Rinascimento si è fermato là, sulla carta, e tranne qualche piccola vittoria, come il renderci di nuovo lo splendore di piazza del Plebiscito, della tua opera di speranza di quel lontano inizio degli anni 90, ben poco è rimasto. Adesso la cara Veltrunia ha commissionato il partito, ma forse avrebbe fatto meglio a scambiarlo con un mattone a piazza Garibaldi, almeno là il pacco è sicuro, e dentro ci trovi qualcosa di materiale, non soltanto aria fritta. Siamo alla canna del gas, ci serve solo una scintilla e rischiareremo il buio della nostra notte più nera. E state pur certi che Basso-lindo sarà ancora lì a soffiare sul cerino, tanto non lo schiodano neanche le bombe a mano. Passo dopo passo....magari ce lo ritroveremo pure sindaco alle prossime comunali...sempre che nel frattempo ci sia rimasto ancora un Comune... State sintonizzati.
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