domenica 16 novembre 2008

Sua Sanità, la Bella Montemaranese:

La Bella Montemaranese, alias Angelo Montemarano, cioè l'assessore alla Sanità Regionale della Campania è sotto un fuoco di fila: uno sbarramento di fuoco che neanche in Bosnia negli anni '90, e soprattutto trasverale. Gli attacchi per un bilancio delle risorse finanziarie a dir poco da vedova allegra gli giungono da più parti, anche dal suo stesso partito quel Pd di lotta e di governo (nel senso che si fanno la guerra interna, cercando di farsi le scarpe a vicenda). Gli assessori della maggioranza basso-lindiana, D'Antonio (ass. al Bilancio e alle finanze) e Velardi ( ass. al Turismo) hanno abbassato gli elmi, alzato gli scudi e caricato a testa bassa contro la mancata razionalizzazione del bilancio sanatario della Campania: troppi sprechi (si parla di un deficit ponderoso, folle, di oltre 347 milioni di euriti), troppo clientelismo, troppa malapolitica, un mosaico di partiti e parassiti seduti al tavolo di Trimalchione, ancora una volta tutti insieme appassionatamente, concordi nel mungere le mammelle della mucca-stato, prosperosa e munifica come nella migliore tradizione di Sprecolandia. Si paventa una riduzione sostanziosa del numero delle ASL, del personale addetto al 118 (sarà meglio chiamare il 113, mi sa), delle guardie mediche (con un aumento dei ladri-politici), il tutto a scapito del servizio offerto alla cittadinanza di Napoli e province al seguito: per la serie arrangetevi! Ma L'assessore Montemarano, che farebbe meglio a votarsi a Montevergine, è bello tranquillo. Dorme sereno, lui. "Come un bambino", ha aggiunto. Cioè si sveglia ogni due ore e attacca a frignare. Aspetta il cadavere del suo nemico, che intanto è fuggito da giorni con la cassa in spalla. Una cassa da morto s'intende, il Requiescat in pacem della sanità campana. Ma Basso-lindo, dal suo casale in Toscana (tranquillo Tonino, tornerò su di te) appoggia il medico condotto (al patibolo), nonchè assessore ( o forse assassino?) alla Salute(?) dei campani tutti. 'O Governatore, ovvero Zi' Tonino, dice che è tutto frutto di un malinteso, le parole nemiche ma-anche-amiche dei due assessori sono come "bombe atomiche" contro il povero Angelo della Sanità, e pare che non si riferisse alle bocce della Belen Rodriguez. Una fronda democristiana in pieno stile(tto), una corrente che soffia alle spalle del partito, sulla cagionevole salute di un PD, che in Campania continua a perdere consensi agli occhi di un elettorato ormai allo stremo. Intanto però, nel castello incantato di Re Silvio da Arcore...
A Roma il Governo del portatore Nano di Democraxia ( cioè la democrazia come la vede il giovane settantenne epigono di Craxi) sta studiando le carte della Regione: a breve (entro il 30 novembre, cribbio!) si deciderà se commissariare la Sanità e tutto il cucuzzaro, o meno.
Alla Regione sostengono che il deficit in materia ospedaliera sia "solo" di 74 milioni di euro, e non di oltre 300: quale la verità? E soprattutto, avremo mai una concezione migliore di politici che continuamente giocano al rimpiattino, e allo scaricabarile? Mon Die, ci fosse ancora Robespierre! Altro che Terrore, qua siamo all'Horror continuo e quotidiano!
Caro Montemarano, i conti non tornano!
"Questo è un sistema di lotta di potere che non mi appartiene. Mi è stato chiesto di fare l’assessore e continuo a fare il mio dovere. La sanità stava per implodere. Dunque resto tranquillo: non mi esalto quando mi elogiano, non mi deprimo quando mi attaccano". La Sanità stava per implodere? Che bella novella, Messer Montemarano, e chi doveva vigilare sui conti che salivano alle stelle come un coro gregoriano di alleluia di vecchie prefiche? Il PD del Bell'Antonio fa quadrato attorno al suo Angelo Vendicatore, Basso-lindo ha rinnovato la fiducia al suo scudiero: deve essere una bella soddisfazione, ricevere il sostegno del capo che a sua volta è nell'occhio del ciclone per "l'affaire monnezzà", eh Montemarano? "Quanto a Bassolino dico solo che abbiamo avuto una telefonata affettuosa", ribadisce il fido Sancho Panza. Antonio nostro sa rassicurare quando vuole, lo sappiamo bene.
La "luna di maiale" tra Berluscaz e Basso-lindo continua velata, non c'è pericolo che i due si mandino a quel paese almeno a breve: crediamo davvero che il governo possa decidere di commissariare la sanità del Bell'Antonio? Montemarano è un guaribile ottimista: "Sono cautamente fiducioso, perché ho affrontato il tavolo romano, prima con un governo di centrosinistra e poi di centrodestra, con umiltà e serenità. Ho solo un incubo: si chiama Massicci, il funzionario governativo,che è nostro interlocutore da sempre: è l'imbuto attraverso il quale dobbiamo passare. Ma sinora è stato corretto e noi lo siamo stati con lui". Un imbuto, già. Proprio come quello che ha inghiottito le risorse della nostra pubblica sanità. Il danno e la beffa, di un sistema che si ripete nella sua clientelare gestione del potere. Ormai il tempo stringe, novembre ha solo pochi giorni ancora, l'inverno sarà freddo, alla Regione lo sanno. E in più Re Silvio ha chiamato a raccolta i suoi, a cominciare da Mary-Star, la ministra colabrodo alla (d)istruzione, a al piccolo Brunetta, il mastro d'ascia affetta fannulloni: ne cadranno di teste, i conti sono sempre più in rosso. La speranza che siano le loro a cadere è vana, ma siate fiduciosi. E soprattutto, sintonizzatevi ancora....

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